martedì 4 gennaio 2011

Conto Energia 2011: sparisce l'integrazione architettonica

Nel 2011 la classificazione degli impianti fotovoltaici sarà stravolta. Il parametro denominato "integrazione architettonica" è quello che fino ad oggi ha fatto la differenza. Fino al 31 dicembre 2010, infatti, un impianto fotovoltaico totalmente integrato ha diritto ad una tariffa incentivante decisamente maggiore rispetto a quella prevista per gli impianti parzialmente integrati o, addirittura, per quelli non integrati.

Il Decreto del 6 agosto 2010 (disponibile per la consultazione alla fine del post), invece, riclassifica gli impianti in due sole categorie: gli impianti realizzati sugli edifici (definiti dall'articolo 2 come "gli impianti i cui moduli sono posizionati sugli edifici secondo le modalità individuate in Allegato 2") e tutti gli altri impianti.

E' chiaro che questa nuova struttura semplifica alcuni aspetti, complicandone altri, creando in alcuni casi situazioni paradossali: è l'esempio degli impianti posti sui capannoni, classificati fino ad oggi come impianti non integrati e che ora sono diventati  "impianti su edifici" traendo da questa novità notevoli vantaggi. Mentre le pergole, le tettoie, le pensiline, le barriere architettoniche, che fino ad oggi erano classificate come impianti totalmente integrati, da gennaio ricadranno nella tipologia "tutti gli altri tipi di impianti", con indubbi svantaggi.

Ma cosa dice esattamente l'Allegato 2 del Decreto e quali sono i parametri da tenere in considerazione per poter beneficiare delle tariffe incentivanti?

Per prima cosa chiariamo che gli impianti previsti su condomini e unità immobiliari non risentono, per ora, di questi stravolgimenti. Questi interventi, infatti, siano essi parzialmente o totalmente integrati, rientrano nella tipologia "impianti su edifici" e dunque per loro valgono le stesse regole costruttive di sempre.

Al fine di approfondire il concetto di integrazione architettonica riteniamo opportuno fare una distinzione tra l'integrazione architettonica parziale e quella totale.

Si ha l'integrazione architettonica parziale quando i moduli non sostituiscono i materiali di copertura tradizionali e quindi sono installati in appoggio sui tetti piani e terrazze dei fabbricati. I moduli sono installati su tetti o facciate di edifici in modo complanare alle superfici, ossia sono inclinati. In caso di balaustra l'inclinazione deve essere tale che la quota corrispondente alla metà dell'altezza dei moduli non superi l'altezza della balaustra. In tal modo si può dotare un edificio di un impianto fotovoltaico senza che i materiali di rivestimento siano sostituiti e quindi con un intervento poco invasivo.

Per quanto concerne l'integrazione architettonica totale, invece, gli impianti fotovoltaici rientrano in due categorie: quelli che sostituiscono i materiali di rivestimento e quelli che sostituiscono le superfici trasparenti degli edifici. Vi sono poi altre categorie di integrazione totale meno diffuse: i moduli integrati in barriere acustiche, in cui i moduli vanno a sostituire, almeno in parte, dei pannelli fonoassorbenti, i moduli fotovoltaici integrati in  elementi di illuminazione e strutture pubblicitarie, i moduli fotovoltaici integrati ai frangisole e i moduli integrati ad alcune strutture di arredo urbano, quali le pergole, le tettoie e le pensiline.

Tornando ai due casi più frequenti, analizziamo ora, in dettaglio, entrambe le categorie.

A) Quando i moduli fotovoltaici sostituiscono i materiali di rivestimento: in questo caso i moduli fotovoltaici diventano parte integrante della copertura, sia essa piana, inclinata o sia parte della facciata, poiché sostituiscono i materiali da costruzione convenzionali (materiali di rivestimento di tetti, coperture, facciate). Dal punto di vista estetico i moduli non stravolgono il disegno architettonico mentre dal punto di vista energetico, è necessario verificare che non sia compromessa la resistenza termica dell'involucro dell'edificio.

B) Quando i moduli fotovoltaici sostituiscono le superfici trasparenti degli edifici: in questo caso si sostituiscono i vetri, i materiali plastici, i policarbonati con moduli fotovoltaici semitrasparenti o con il film sottile; la pellicola fotovoltaica dovrà essere incisa per permettere la giusta trasparenza. Questo intervento permette quindi di avere un impianto che produce energia, senza compromettere l'illuminazione naturale dei vani interni. E' un intervento particolarmente indicato per i lucernai, le serre e tutti quegli spazi che possono beneficiare di grande illuminazione naturale.

Decreto 6 agosto 2010

Credi che possa essere utile introdurre nelle scuole superiori una materia che si chiamerebbe "Educazione al Risparmio Energetico" al fine di informare i ragazzi in merito all'uso consapevole e responsabile anche dell'energia prodotta da fonti rinnovabili?