lunedì 16 gennaio 2012

Affittare il tetto per l'installazione di pannelli solari può essere molto conveniente

Il quarto Conto Energia ha parzialmente penalizzato il fotovoltaico a terra, soprattutto quello realizzato sui terreni agricoli ed è per questa ragione, principalmente, che sta tornando molto in auge l'installazione di pannelli solari sui tetti. Molte aziende del settore si sono infatti buttate alla ricerca di tetti e lastrici solari adatti alla realizzazione di impianti fotovoltaici. Solitamente, particolarmente ambiti risultano i tetti dei capannoni industriali, principalmente per la disponibilità di superficie che essi garantiscono. Non mancano tuttavia, anche le richieste ai privati, purché la superficie del tetto sia abbastanza grande da soddisfare le richieste energetiche del possibile locatario. Ad ogni modo, quale che sia la tipologia dell'immobile nulla cambia: l'operazione resta sempre legittima e, diciamolo subito, sicuramente vantaggiosa per il proprietario del tetto, purché si abbia l'accortezza di esaminare con attenzione tutti gli aspetti della questione. Innanzitutto, si tenga conto del fatto che le modalità mediante le quali si può ottenere il risultato di rendere disponibile, per la società installatrice, il tetto sono due: la locazione o la vendita del diritto di superficie, soluzioni entrambe valide e legittime da un punto di vista strettamente giuridico (in particolare, la legittimità della locazione di un tetto è stata da tempo acclarata dalla giurisprudenza della Corte di Cassazione, anche nel caso in cui sia pattuita la facoltà del conduttore di costruire manufatti sull'area locata, da rimuovere o meno alla scadenza del contratto - sentenze 2069/2004, 1451/86, 4157/99 e 596/87).

Dal punto di vista del proprietario del tetto l'una soluzione, o l'altra sono abbastanza equivalenti, l'essenziale è che, nel caso si scelga di stipulare un contratto di locazione, sia ben chiaro l'accollo al conduttore di tutte le spese ordinarie e straordinarie di manutenzione del tetto (la questione non si pone nel caso di cessione del diritto di superficie, poiché con la cessione del diritto le spese seguono in automatico). Per quanto concerne la pattuizione del corrispettivo, mi sembrerebbe economicamente più conveniente fissare un canone che venga periodicamente riattualizzato, piuttosto che un corrispettivo iniziale in un'unica soluzione. Nel caso si scelga di stipulare un contratto di locazione, si dovrà poi porre particolare attenzione alle clausole che definiscono la destinazione dell'impianto al termine del contratto - se debba essere rimosso, se possa essere acquistato a prezzo agevolato dal proprietario dell'immobile - nonché a quelle che regolano l'eventuale cessione del contratto in caso di vendita dell'immobile. Infine, si tenga presente che risultano di molta più difficile realizzazione le formule di compenso sotto forma di risparmio energetico, o di cessione al proprietario del tetto di parte dell'energia prodotta mediante l'impianto installato: infatti, la vendita diretta di energia tra privati nel nostro sistema giuridico non è possibile.

Credi che possa essere utile introdurre nelle scuole superiori una materia che si chiamerebbe "Educazione al Risparmio Energetico" al fine di informare i ragazzi in merito all'uso consapevole e responsabile anche dell'energia prodotta da fonti rinnovabili?