venerdì 16 marzo 2012

L'impianto fotovoltaico va accatastato autonomamente?

Il Consiglio Nazionale del Notariato, rispetto all'accatastamento degli impianti fotovoltaici, ha dedotto che anche le dimensioni dell'impianto devono avere un certo peso in merito a ciò. Pertanto, secondo il Consiglio, ai piccoli impianti fotovoltaici destinati in prevalenza alla copertura dei consumi domestici, non può essere riconosciuta una propria autonomia reddituale e dunque non devono essere autonomamente accatastati. Al limite, potrebbero incidere sulla rendita attribuibile al fabbricato di cui costituiscono pertinenza. Al contrario, invece, le centrali o i parchi fotovoltaici, producendo energia elettrica per lo più destinata alla vendita, sono senza dubbio suscettibili di un'autonoma redditività e pertanto sono soggetti ad accatastamento, alla stregua di qualsiasi altro bene immobile. E come distinguere un piccolo impianto da uno di grosse dimensioni? Il criterio più pertinente, a detta del Consiglio Nazionale del Notariato, è la potenza dell'impianto: il limite tra piccoli impianti e centrali fotovoltaiche è spesso individuato nei 20 kW e dunque, anche per quanto riguarda l'accatastamento, potrebbe essere utilizzato questo parametro.

Credi che possa essere utile introdurre nelle scuole superiori una materia che si chiamerebbe "Educazione al Risparmio Energetico" al fine di informare i ragazzi in merito all'uso consapevole e responsabile anche dell'energia prodotta da fonti rinnovabili?