Il Consiglio Nazionale del Notariato, rispetto all'accatastamento degli impianti fotovoltaici, ha dedotto che anche le dimensioni dell'impianto devono avere un certo peso in merito a ciò. Pertanto, secondo il Consiglio, ai piccoli impianti fotovoltaici destinati in prevalenza alla copertura dei consumi domestici, non può essere riconosciuta una propria autonomia reddituale e dunque non devono essere autonomamente accatastati. Al limite, potrebbero incidere sulla rendita attribuibile al fabbricato di cui costituiscono pertinenza. Al contrario, invece, le centrali o i parchi fotovoltaici, producendo energia elettrica per lo più destinata alla vendita, sono senza dubbio suscettibili di un'autonoma redditività e pertanto sono soggetti ad accatastamento, alla stregua di qualsiasi altro bene immobile. E come distinguere un piccolo impianto da uno di grosse dimensioni? Il criterio più pertinente, a detta del Consiglio Nazionale del Notariato, è la potenza dell'impianto: il limite tra piccoli impianti e centrali fotovoltaiche è spesso individuato nei 20 kW e dunque, anche per quanto riguarda l'accatastamento, potrebbe essere utilizzato questo parametro.
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venerdì 16 marzo 2012
L'impianto fotovoltaico va accatastato autonomamente?
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