I moduli fotovoltaici da buttare, quelli che hanno esaurito il proprio ciclo vitale e che non producendo più energia devono essere eliminati per far posto ai nuovi, in Italia sono oggetto di una normativa assai complessa che inerisce anche l'opportunità, da parte delle aziende produttrici, di accedere agli incentivi per il fotovoltaico. In particolare, dal primo luglio, per accedere agli incentivi, le aziende che producono o importano pannelli fotovoltaici dovranno garantire anche la corretta gestione dei moduli a fine vita. Le disposizioni in materia sono contenute nel Decreto Ministeriale del 5 maggio 2011 (facente parte del IV Conto Energia) all'articolo 11, comma 6. Il Decreto stabilisce che "per gli impianti fotovoltaici che entreranno in esercizio dopo il 30 giugno il soggetto responsabile dell'impianto dovrà trasmettere al Gestore dei Servizi Energetici (GSE) il certificato che attesti l'adesione del produttore o importatore ad un sistema o consorzio che garantisca il riciclo dei moduli fotovoltaici al termine della loro vita utile". Il legislatore ha così introdotto il concetto della "responsabilità estesa" del produttore previsto dall'articolo 178-bis del Decreto "Testo Unico Ambientale". I contenuti del IV Conto Energia, in materia di garanzie del fine vita dei moduli fotovoltaici, anticipano la revisione della Direttiva 2002/96/CE sui RAEE la quale prevede l'inclusione dei moduli fotovoltaici tra le apparecchiature elettriche ed elettroniche inserendoli in categoria 4. Nel pieno rispetto della legge, pertanto, i produttori ed importatori di moduli fotovoltaici dovranno obbligatoriamente iscriversi al Registro AEE e garantire, tramite l'adesione ad un sistema di raccolta e riciclo anch'esso iscritto al Registro AEE, la corretta gestione dei moduli fotovoltaici a fine vita.
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