venerdì 9 marzo 2012

I moduli fotovoltaici costano sempre meno secondo un'indagine di IHS iSuppli

I componenti necessari per costruire un impianto fotovoltaico costano meno e la debolezza della domanda europea sposterà uleriormente la battaglia sul campo del prezzo. E' quanto evidenzia un'indagine condotta da IHS iSuppli. Sotto i riflettori sono finiti i moduli in silicio policristallino, scesi sotto i 30 dollari al chilo a partire da inizio novembre 2011 e in predicato di toccare punte di 20 in primavera. Secondo gli analisti, visti l'eccesso di offerta e la forte concorrenza, i margini lordi, derivanti dalla produzione di moduli fotovoltaici, saranno a cifra singola. I produttori, quindi, dovranno necessariamente ottimizzare le proprie prestazioni per non perdere redditività. Il mercato comunque potrebbe trarne un certo beneficio. I prezzi potrebbero assestarsi, infatti, entro fine anno a 1,50 euro per watt a terra e a 1,80 euro per watt sui tetti, dando luogo a una crescita della domanda mondiale che si prevede sia trainata dall'Europa, dalla Cina e dall'emergente India.

sabato 3 marzo 2012

Incentivi agli impianti fotovoltaici posti in aree agricole: l'articolo 65 non si tocca!

Nel mare magnum delle norme che costituiscono il cosiddetto Decreto sulle Liberalizzazioni ve n'è una che sicuramente farà contenti tutti coloro i quali miravano ad ottenere gli incentivi relativi agli impianti fotovoltaici posti su terreni agricoli. L'articolo 65, al centro delle più aspre diatribe tra Governo ed operatori del settore, non si tocca, o meglio, sulla sua rimodulazione è stata fatta marcia in dietro. Gli effetti del provvedimento ineriscono lo sblocco pressoché totale degli incentivi previsti dal IV Conto Energia se l'impianto entrerà in funzione entro 60 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del decreto che, è bene ricordarlo, risale al 24 gennaio 2012. Inoltre, erano state autorizzate le installazioni sulle serre. Ma adesso, le nuove modifiche apportate al maxi emendamento hanno cancellato il comma che equiparava le serre fotovoltaiche agli impianti su edifici. Secondo quanto si legge all'interno del documento, dall'entrata in vigore della legge, l'articolo 65 prevede in primo luogo che "agli impianti solari fotovoltaici con moduli collocati a terra in aree agricole non è consentito l'accesso agli incentivi statali di cui al decreto legislativo 3 marzo 2011, n. 28". Ma con un'eccezione: tale comma, infatti, non verrà applicato "agli impianti realizzati e da realizzare su terreni nella disponibilità del demanio militare e agli impianti solari fotovoltaici con moduli collocati a terra da installare in aree classificate agricole alla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, che hanno conseguito il titolo abilitativo entro la data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, a condizione in ogni caso che l'impianto entri in esercizio entro 180 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto". Per ulteriori approfondimenti vi rimandiamo al post realizzato in precedenza dal titolo "Aboliti gli incentivi agli impianti fotovoltaici posti in aree agricole".

giovedì 1 marzo 2012

Cosa comportano le dissimmetrie dei moduli fotovoltaici?

I moduli fotovoltaici di uguale tipologia, in teoria, dovrebbero essere tutti identici; in realtà, però, lo sono solo idealmente: moduli apparentemente uguali, infatti, differiscono sia gli uni dagli altri, sia rispetto ai loro valori nominali. Talvolta, le differenze di comportamento tra moduli simili, possono anche essere ricondotte a dissimmetrie (mismatch) causate da errori nel posizionamento degli stessi; le differenze tra i diversi moduli, ovvero le differenze della loro esposizione si traducono, nel collegamento in serie e in parallelo, in una variazione della potenza prodotta sia rispetto a quella ideale, sia rispetto a quella che si può calcolare in funzione dei dati nominali di targa.

martedì 28 febbraio 2012

Nel fotovoltaico si espande il Gruppo Hera

Il Gruppo Hera continua a crescere nel fotovoltaico, con l'acquisto di altre due società attive nella produzione di energia solare. L'utility emiliana ha acquisito la Juwi sviluppo Italia 02' di Petriolo (Macerata) e la Ctg Ra di Faenza (Ravenna). Per quest'ultima l'acquisto si concretizzerà nelle prossime settimane, perché l'operazione è ancora soggetta al via libera dell'Antitrust. Le due società possiedono impianti fotovoltaici a terra con potenza installata di 1 Megawatt ciascuno. Questa potenza consentirà la produzione di circa 2.570 megawattora all'anno di energia elettrica, pari a un risparmio di emissioni in atmosfera di 1.241 tonnellate di CO2. Le due operazioni, realizzate dalla controllata Hera Energie Rinnovabili, si aggiungono agli acquisti di altre due società attive nel fotovoltaico, compiuti a inizio febbraio: Amon di Copparo (Ferrara) ed Esole di Alfianello (Brescia).

domenica 26 febbraio 2012

Impianti fotovoltaici in comodato d'uso

Cosa si intende precisamente quando si parla di impianti fotovoltaici in comodato d'uso? Volendo riassumere il concetto in poche parole, la cosa è di per se piuttosto semplice: è possibile prestare il proprio tetto e, in cambio, ricevere l'installazione gratuita di un impianto fotovoltaico. Inoltre, si avrà un risparmio sulla bolletta immediato, poiché, così facendo,  non vi sono costi d'installazione da ammortizzare. Al termine dei 20 anni, poi, l'impianto diventa di proprietà del proprietario del tetto, che può quindi continuare a produrre energia, senza però usufruire degli incentivi del Conto Energia che scadono appunto dopo venti anni. E' infatti doverosa una precisazione: durante i primi venti anni, il titolare del Conto Energia - e quindi colui che riceve gli incentivi - non è il proprietario del tetto, ma colui che ha installato l'impianto. Si tratta, in sostanza, di una sorta di affitto delle superfici - circa quello che è avvenuto fino a qualche tempo fa con i terreni agricoli - che, al momento, interessa maggiormente chi ha a disposizione tetti dalle dimensioni ragguardevoli, tipo quelli dei capannoni industriali. Ma è anche molto probabile che questa pratica si sviluppi e che vada a coinvolgere anche le piccole superfici, dunque quelle delle abitazioni.