giovedì 29 maggio 2025

CSR e sostenibilità: progetti green per aziende, territorio ed energia pulita

Connessioni sostenibili: l’impegno di AzzeroCO2 per ambiente, territorio ed ecosistemi

Progetti green per aziende territorio ed energia pulita
Sostenibilità, innovazione e inclusione sono le parole chiave dell’evento Connessioni sostenibili, tenutosi a Milano presso Avanzi coworking. In questo spazio di confronto, AzzeroCO2 ha presentato i risultati di tre campagne di Responsabilità sociale d’impresa (Csr) che stanno rivoluzionando il modo in cui le aziende possono contribuire attivamente alla tutela ambientale.

🌱 Mosaico Verde: più alberi, più futuro

La campagna Mosaico Verde è un esempio concreto di impegno per la rigenerazione degli ecosistemi. Con oltre 334mila alberi piantati e 230 progetti realizzati in 19 regioni, questa iniziativa favorisce la riforestazione e la tutela delle aree verdi, generando benefici economici e sociali significativi. Tra i progetti più recenti, il recupero delle reti fantasma rappresenta un intervento fondamentale contro l’inquinamento marino, contribuendo alla salvaguardia di habitat preziosi.

🍏 Ortofrutteto solidale diffuso: biodiversità e inclusione

L’inclusione sociale incontra la biodiversità con Ortofrutteto solidale diffuso. Questa campagna ha già visto la creazione di 50 ortofrutteti solidali e la piantumazione di 3mila alberi da frutto, coinvolgendo 35 cooperative sociali. Un progetto che favorisce il benessere comunitario e promuove la consapevolezza ambientale.

EnergyPOP: energia pulita e giustizia sociale

La transizione energetica può essere inclusiva. Con EnergyPOP, AzzeroCO2 sta installando impianti fotovoltaici su edifici di edilizia residenziale pubblica a Firenze, Empoli e Catania, garantendo energia rinnovabile a 130 famiglie. Il sistema di energy sharing permette di condividere l’energia prodotta, riducendo il peso delle bollette e abbattendo le emissioni di CO₂, contribuendo alla decarbonizzazione del sistema energetico nazionale.

🌍 CSR: un modello di sviluppo sostenibile

La Csr in Italia non è più un trend, ma una realtà consolidata. Secondo il decimo rapporto Csr dell’Osservatorio Socialis, nel 2021 l’investimento medio delle imprese ha raggiunto 282mila euro, con una crescita del 17% rispetto al 2019. Mai come oggi, la sostenibilità è percepita come una leva strategica per coniugare progresso economico, tutela ambientale e benessere collettivo.

“Sostenibilità non è un percorso solitario ma un viaggio collettivo” afferma Sandro Scollato, amministratore delegato di AzzeroCO2. Il futuro è nella capacità di consolidare le connessioni, ampliare il raggio d’azione e continuare a dimostrare, con i fatti, che un modello di sviluppo diverso è possibile.

🏆 Vuoi contribuire alla trasformazione sostenibile? Scopri di più sui progetti di AzzeroCO2 e su come la tua impresa può diventare protagonista del cambiamento!

© Riproduzione vietata 

martedì 27 maggio 2025

Aste per le energie rinnovabili: ecco le nuove regole UE

Aste per le energie rinnovabili: nuove regole UE per sostenibilità e sicurezza

Nuove regole per le aste di energia rinnovabile
L’Unione Europea ha adottato misure decisive per rendere le aste per le energie rinnovabili più competitive, sicure e sostenibili. Il Regolamento UE 2024/1735 e la NZIA (Net-Zero Industry Act) introducono criteri innovativi per la selezione dei progetti, garantendo maggiore resilienza del sistema energetico e riducendo la dipendenza da Paesi terzi.

Obbligo di criteri di sostenibilità nelle aste

Dal 30 dicembre 2025, almeno il 30% della capacità FER messa all’asta annualmente, o almeno 6 GW per Stato Membro, dovrà includere criteri non di prezzo che favoriscano la sostenibilità ambientale e la resilienza del settore. Questo approccio mira a rendere l’Europa meno vulnerabile rispetto al sottocosto dei gruppi stranieri e a valorizzare le tecnologie rinnovabili europee.

I nuovi criteri delle aste rinnovabili

Le aste per la produzione di energia da fonti rinnovabili in Europa stanno subendo una trasformazione significativa grazie ai nuovi criteri introdotti dal Regolamento (UE) 2024/1735 e dalla NZIA (Net-Zero Industry Act). Questi criteri servono a garantire che gli impianti finanziati siano sostenibili, sicuri e capaci di ridurre la dipendenza dell'UE da fornitori esterni.

Condotta commerciale responsabile

Le imprese partecipanti devono rispettare rigorosi standard di sostenibilità e trasparenza. Oltre alle normative dell'UE sulla due diligence aziendale, i candidati devono dimostrare di adottare pratiche etiche in linea con i Principi Guida ONU, le Linee Guida OCSE e la normativa UE sulla sostenibilità (Direttiva 2024/1760). Inoltre, devono fornire una comunicazione pubblica sulle azioni intraprese per garantire la responsabilità aziendale.

Cybersicurezza

Con l’aumento delle minacce informatiche agli impianti critici, il regolamento impone misure specifiche per proteggere i dati e prevenire attacchi informatici. Le aziende devono: 

✅ Implementare un piano di gestione del rischio cyber. 

✅ Proteggere i dati utilizzando esclusivamente infrastrutture nell’Area Economica Europea (EEA)

✅ Dimostrare che i fornitori di prodotti ICT rispettino le stesse norme di sicurezza.

Capacità di realizzazione del progetto

Per evitare fallimenti e progetti incompleti, le aziende devono dimostrare di avere la solidità finanziaria e tecnica necessaria per portare a termine l’impianto. Devono presentare documenti quali: 

📌 Certificazioni di solidità economica. 

📌 Documenti che attestano esperienze precedenti nel settore. 

📌 Un piano dettagliato di implementazione con tappe definite.

Sostenibilità ambientale

Il regolamento spinge gli impianti rinnovabili a ridurre al minimo l’impronta ecologica. Tra i criteri valutati: 

🌱 Impronta di carbonio misurata con metodologie di life cycle assessment (LCA). 

♻️ Economia circolare, che valuta la riciclabilità e il contenuto di materiali riciclati. 

🐝 Biodiversità, con sistemi di monitoraggio e misure per preservare gli ecosistemi.

Sicurezza dell’approvvigionamento

Per ridurre la dipendenza dell’UE da fornitori extraeuropei, il regolamento impone vincoli su componenti chiave delle tecnologie rinnovabili. Gli Stati Membri possono: 

🔹 Limitare la partecipazione alle aste a prodotti non fabbricati in paesi con monopolio eccessivo

🔹 Premiare aziende che diversificano le fonti di approvvigionamento. 

🔹 Introdurre punteggi per favorire la resilienza energetica dell’UE.

Questi nuovi criteri non solo migliorano la trasparenza e la sicurezza del settore, ma rendono le aste rinnovabili un vero motore per la sostenibilità e la competitività europea.

Impatto sul settore e sugli investimenti

Le nuove misure adottate dall’Unione Europea per le aste di energia rinnovabile rappresentano un cambio radicale nel panorama delle tecnologie a zero emissioni. Questi criteri non solo migliorano la trasparenza e la sicurezza del mercato, ma sono progettati per garantire una crescita più stabile e sostenibile del settore.

La chiara definizione di criteri e regole porta un vantaggio diretto agli investitori, che possono contare su un quadro normativo meno incerto e più prevedibile. La possibilità di partecipare a aste ben strutturate, con criteri di prequalificazione e aggiudicazione basati su aspetti come la sostenibilità e la sicurezza informatica, rende il mercato europeo più attrattivo per aziende e finanziatori interessati a progetti a lungo termine. Questo non solo porta più fondi nel settore, ma favorisce lo sviluppo di infrastrutture all’avanguardia che possono garantire una produzione di energia pulita su larga scala.

Uno degli obiettivi chiave delle nuove regole è rafforzare la capacità delle imprese europee di competere a livello globale. L’adozione di criteri legati alla sostenibilità permette alle imprese europee di valorizzare la loro expertise tecnologica e produttiva, contrastando il sottocosto offerto da grandi gruppi stranieri. In particolare, le prescrizioni contenute nella NZIA e nel Regolamento (UE) 2024/1735 tutelano le aziende che già operano nel rispetto degli standard ambientali, offrendo loro una posizione di vantaggio nelle aste.

L’introduzione di criteri ben definiti porta anche una semplificazione del processo autorizzativo. Gli Stati Membri, grazie alle nuove normative, possono accelerare le pratiche burocratiche per l’installazione di impianti rinnovabili, facilitando l’espansione del settore. Questo significa che i progetti non resteranno bloccati per mesi o anni a causa di iter complessi, permettendo una crescita più dinamica e un incremento rapido della capacità installata.

Infine, un elemento fondamentale di queste nuove normative è la sicurezza dell’approvvigionamento energetico. In un contesto geopolitico sempre più instabile, l’UE mira a ridurre la dipendenza da fornitori extraeuropei per tecnologie strategiche. Il criterio di resilienza, introdotto per le aste, garantisce che almeno una parte significativa delle componenti degli impianti rinnovabili provenga da aziende europee, riducendo i rischi di interruzione della catena di approvvigionamento.

Queste nuove regole non solo migliorano la trasparenza e la sicurezza del settore, ma stimolano investimenti, favoriscono la competitività delle imprese europee e accelerano la transizione verso un’economia più sostenibile. L’energia rinnovabile diventa non solo una scelta ecologica, ma anche un settore chiave per la crescita economica e la sicurezza dell’Unione Europea.

© Riproduzione vietata

lunedì 26 maggio 2025

Nuove mappe per le rinnovabili in Italia

Nuove mappe per le rinnovabili in Italia: un passo avanti per la transizione energetica

Nuove mappe per le rinnovabili in Italia
L’Italia compie un importante passo verso la transizione energetica con la pubblicazione della Piattaforma delle Aree Idonee e della mappa delle zone di accelerazione, due strumenti messi a disposizione dal Gestore dei Servizi Energetici (GSE). Queste risorse permettono alle Regioni e alle Province Autonome di identificare le aree più adatte per l’installazione di impianti da fonti rinnovabili, facilitando e velocizzando le procedure autorizzative.

Cosa sono le nuove mappe per le rinnovabili?

L’Italia sta accelerando la transizione energetica con strumenti innovativi come la Piattaforma delle Aree Idonee e la mappa delle zone di accelerazione, entrambi sviluppati dal Gestore dei Servizi Energetici (GSE).

La Piattaforma delle Aree Idonee

Questo database aggiornato raccoglie e analizza dati territoriali per identificare le aree più favorevoli alla realizzazione di impianti solari ed eolici. Grazie alle informazioni geografiche, ambientali e infrastrutturali contenute nella piattaforma, gli investitori e le amministrazioni locali possono individuare rapidamente zone con elevate potenzialità per la produzione di energia rinnovabile.

Alcuni criteri chiave utilizzati nella selezione delle aree idonee includono:

  • Esposizione al sole e al vento per ottimizzare la produzione energetica.

  • Vicino a infrastrutture esistenti per facilitare l’integrazione nella rete elettrica.

  • Minimo impatto ambientale, evitando zone protette o sensibili.

La mappa delle zone di accelerazione

Parallelamente, la mappa delle zone di accelerazione punta a ridurre le lunghe attese burocratiche, identificando le aree in cui le autorizzazioni possono essere ottenute con iter semplificati. Le amministrazioni locali, grazie a questo strumento, possono individuare le zone già predisposte per accogliere nuovi impianti senza la necessità di lunghi studi di impatto.

I benefici di questa mappa includono:

  • Tempi ridotti per l’approvazione dei progetti, rendendo più agile l’installazione di nuovi impianti.

  • Maggiore attrattività per gli investimenti, grazie a processi chiari e veloci.

  • Sostegno alla crescita del settore rinnovabile, in linea con gli obiettivi europei per la sostenibilità.

Grazie a questi strumenti, l’Italia sta creando un ecosistema più favorevole allo sviluppo delle energie rinnovabili, garantendo procedure snelle e trasparenti per una crescita efficace del settore.

Obiettivi e vantaggi

Questi strumenti offrono diversi benefici:

  • Velocità nei processi autorizzativi, evitando lunghe attese per la realizzazione degli impianti.

  • Maggior trasparenza per gli investitori, fornendo dati chiari sulle opportunità disponibili.

  • Sviluppo sostenibile, garantendo che le nuove installazioni rispettino l’ambiente e le esigenze territoriali.

L’introduzione della Piattaforma delle Aree Idonee e della mappa delle zone di accelerazione rappresenta un tassello fondamentale per la crescita del settore delle energie rinnovabili in Italia. Con queste nuove risorse, il Paese punta ad accelerare la decarbonizzazione e a migliorare l’efficienza nei processi di autorizzazione e installazione degli impianti, riducendo al contempo ostacoli burocratici che in passato hanno rallentato gli investimenti nel settore.

Italia leader europeo nelle rinnovabili

Negli ultimi anni, l’Italia ha registrato una crescita significativa nella produzione di energia da fonti rinnovabili, posizionandosi tra i Paesi più virtuosi in Europa. Le nuove mappe permetteranno di:

  • Aumentare la capacità produttiva di energia solare ed eolica.

  • Attirare nuovi investimenti, rendendo più conveniente e sicuro l’avvio di progetti sostenibili.

  • Accelerare la transizione energetica, contribuendo alla riduzione delle emissioni di CO₂.

Obiettivi europei e impatto ambientale

L’Unione Europea ha fissato obiettivi ambiziosi per la transizione energetica entro il 2030, prevedendo un incremento significativo dell’energia prodotta da fonti rinnovabili. Grazie a questi strumenti, l’Italia potrà contribuire attivamente al raggiungimento di questi traguardi, favorendo:

  • Una riduzione della dipendenza dalle fonti fossili, limitando l’importazione di gas e petrolio.

  • Una maggiore sostenibilità ambientale, con una diminuzione dell’impatto ecologico delle nuove installazioni.

  • Una rete energetica più stabile e resiliente, in grado di sostenere la crescente domanda di energia pulita.

Con l’adozione di questi strumenti innovativi, l’Italia non solo si avvicina agli obiettivi di sostenibilità dell’UE, ma pone le basi per un sistema energetico più moderno, efficiente e rispettoso dell’ambiente.

L’introduzione della Piattaforma delle Aree Idonee e della mappa delle zone di accelerazione rappresenta un cambiamento cruciale per il futuro energetico del Paese. Con procedure più snelle e maggiore chiarezza, l’Italia accelera la transizione verso un sistema energetico più sostenibile e innovativo.

© Riproduzione vietata

mercoledì 21 maggio 2025

Ruanda e-bike: rivoluzione green, meno emissioni e nuove opportunità

Ruanda: un modello innovativo di E-Mobility per l'Africa

Ruanda e-bike rivoluzione green
Nel cuore dell’Africa, un piccolo paese sta dimostrando al mondo che la mobilità elettrica può essere una realtà anche in contesti caratterizzati da infrastrutture fragili e da sfide energetiche rilevanti. Il Ruanda ha intrapreso un’iniziativa ambiziosa: la conversione di oltre 100.000 motociclette a benzina in moto elettriche, un progetto che promette di ridurre significativamente le emissioni di CO₂ e creare un modello replicabile in tutto il Sud globale. Ma quali sono le implicazioni economiche, infrastrutturali e occupazionali di questa rivoluzione verde?

Analisi economica e infrastrutturale

La trasformazione delle motociclette in e-bike comporta benefici ambientali tangibili, ma anche sfide economiche e infrastrutturali. L’adozione su larga scala delle moto elettriche potrebbe portare a una riduzione del 32% delle emissioni legate al traffico su strada, ma la sostenibilità economica di questa transizione dipende da diversi fattori.

Le startup locali stanno giocando un ruolo cruciale nel superare le limitazioni della rete elettrica nazionale, ancora soggetta a blackout frequenti. Ampersand, Spiro, eWaka e REM, tra gli attori principali, stanno implementando soluzioni innovative come stazioni di ricarica solari, sistemi di scambio rapido di batterie e micro-reti autonome per evitare di gravare ulteriormente sulla rete energetica. Un modello di business particolarmente efficace è quello del noleggio delle batterie, che riduce i costi iniziali per i conducenti e facilita l’adozione delle e-bike.

L’idea di alimentare la mobilità elettrica con energia solare è un elemento chiave per la fattibilità del progetto. Le stazioni di cambio batterie fotovoltaiche garantiscono un’alternativa sostenibile alla rete instabile e potrebbero rappresentare la soluzione definitiva per l’espansione della e-mobility nel Paese.

Opportunità occupazionali e prospettive future

Oltre all’impatto ambientale, la transizione verso la mobilità elettrica sta creando nuove opportunità di lavoro e sviluppo. La necessità di infrastrutture di ricarica, produzione di batterie e manutenzione delle moto elettriche sta generando una domanda di competenze specializzate, favorendo la nascita di nuovi settori industriali.

Ad esempio, la rigenerazione delle batterie esauste per alimentare mini-reti off-grid rappresenta un’importante innovazione. Questo processo non solo riduce gli sprechi, ma contribuisce anche all’accesso all’energia per comunità rurali isolate. Un modello già sperimentato in Zambia da Ampersand e SLS Energy, dove una mini-rete da 120 kWh fornisce elettricità a 100 abitazioni per due giorni.

Se il Ruanda riuscirà a consolidare questa rivoluzione elettrica, potrebbe diventare un punto di riferimento per altri paesi africani e oltre. La mobilità elettrica non riguarda solo veicoli e batterie, ma rappresenta una nuova visione dell’energia locale, accessibile e circolare, capace di trasformare interi sistemi economici.

L’iniziativa del Ruanda è un banco di prova per la fattibilità della mobilità elettrica in contesti con difficoltà infrastrutturali. Se riuscirà a superare le sfide legate alla distribuzione dell’energia e al costo di adozione, potrebbe non solo migliorare la qualità dell’aria e ridurre le emissioni, ma anche rivoluzionare il trasporto urbano e rurale, creando migliaia di nuovi posti di lavoro e stimolando l’innovazione locale.

L’esperimento ruandese dimostra che la mobilità elettrica non è solo una questione di tecnologia, ma di ingegno, adattabilità e visione a lungo termine. Se l’e-mobility può prosperare in Ruanda, allora può funzionare ovunque.

📖 Consiglio di lettura

Se vuoi approfondire le opportunità economiche emergenti in Africa, ti consiglio il libro "AFRICA. La nuova frontiera del business e degli investimenti" di Antonio Marano, disponibile su Amazon. Questo saggio esplora le dinamiche di crescita del continente, i settori in espansione e le strategie per chi vuole investire in un mercato dalle enormi potenzialità. 

Un'ottima lettura per comprendere il futuro del business e degli investimenti!

© Riproduzione vietata

mercoledì 14 maggio 2025

Africa ed Europa accelerano la transizione verde

L'Africa e l'Europa: un'opportunità verde per l'industria sostenibile

Africa ed Europa accelerano la transizione verde
L'Africa si trova di fronte a un'opportunità senza precedenti per ridefinire il proprio ruolo nell'economia globale e costruire un futuro sostenibile attraverso la collaborazione con l'Europa. Il continente, ricco di risorse naturali e dotato di un enorme potenziale per le energie rinnovabili, può diventare un protagonista della transizione ecologica, garantendo allo stesso tempo crescita industriale, equità e posti di lavoro verdi.

Un nuovo scenario politico e ambientale

Il panorama internazionale è in continua evoluzione. La rielezione di Donald Trump alla presidenza degli Stati Uniti ha segnato un cambio di rotta rispetto alle politiche ambientali dell'amministrazione Biden. Le sue nuove direttive includono il rollback di alcune iniziative sulla transizione ecologica, il ritiro dagli accordi internazionali sul clima e una maggiore enfasi sui combustibili fossili. Questo contesto rende ancora più urgente per l'Africa rafforzare la sua partnership con l'Europa per la decarbonizzazione e l'industrializzazione verde.

L'Unione Europea, attraverso il Clean Industrial Deal, ha espresso la volontà di consolidare alleanze strategiche con i paesi africani. La relazione tra Africa ed Europa, storicamente caratterizzata dall'estrazione delle risorse, necessita ora di un nuovo approccio basato sulla creazione di valore industriale direttamente nel continente africano.

La competitività climatica dell'Africa

L'Africa possiede circa il 30% delle riserve mondiali di materie prime critiche, fondamentali per la transizione ecologica. Inoltre, il continente è ricco di energie rinnovabili, che potrebbero favorire una produzione industriale decarbonizzata. Iniziative come la Africa Green Industrialisation Initiative (AGII), promossa dal presidente keniota William Ruto, dimostrano l'ambizione africana di unire industrializzazione e sostenibilità, investendo in energia accessibile e sviluppo di competenze verdi.

L'Europa, a sua volta, necessita di nuove fonti di energia rinnovabile e di materie prime lavorate per rafforzare la competitività industriale. Tuttavia, per evitare di riproporre vecchi schemi post-coloniali, è cruciale promuovere un modello economico che privilegi la trasformazione locale delle risorse, garantendo posti di lavoro e sviluppo tecnologico direttamente in Africa. Ad esempio, invece di esportare litio grezzo, il continente potrebbe sviluppare industrie di produzione di batterie, aumentando il valore aggiunto e la competitività globale.

Sfide e prospettive per un'alleanza strategica

Per rendere questa partnership realmente vantaggiosa, è necessario superare ostacoli strutturali. Le negoziazioni sui futuri investimenti europei dovranno assicurare termini equi per i paesi africani, evitando accordi che favoriscano esclusivamente gli acquirenti. Il continente deve elaborare strategie industriali chiare, come i Just Energy Transition Investment Plans (JETIPs), capaci di attrarre investimenti garantendo benefici concreti alle economie locali.

Inoltre, l'Africa deve puntare non solo all'export, ma anche allo sviluppo di mercati interni e regionali, promuovendo settori come la mobilità elettrica, la lavorazione alimentare e il tessile. Questo potrebbe incentivare la cooperazione tra Africa e UE, favorendo il trasferimento tecnologico e la crescita di un'industria verde sostenibile.

Summit AU-UE 2025: il momento di agire

Il Vertice Africa-Unione Europea (AU-EU) 2025 si è tenuto il 13 marzo 2025 a Città del Capo, Sudafrica, e ha rappresentato un'importante occasione per rafforzare la cooperazione tra i due continenti.

Principali risultati del vertice

Durante l'incontro, i leader dell'Unione Europea e dell'Unione Africana hanno discusso di temi cruciali, tra cui:

  • Transizione verde e industrializzazione sostenibile, con investimenti nelle energie rinnovabili e nelle infrastrutture per la decarbonizzazione.

  • Commercio e investimenti, per migliorare le relazioni economiche e sviluppare catene del valore sostenibili.

  • Sicurezza e stabilità, con un focus sulla cooperazione in materia di pace e sicurezza in un contesto geopolitico complesso.

  • Innovazione e tecnologia, per incentivare il trasferimento tecnologico e la formazione di competenze utili all'industria africana.

Dichiarazione congiunta e impegno multilaterale

I leader hanno rilasciato una dichiarazione congiunta, sottolineando l'importanza della cooperazione multilaterale per affrontare le sfide globali. Tra queste emergono il cambiamento climatico, il protezionismo commerciale, le pandemie, l'aumento delle disuguaglianze, la pace e la sicurezza, nonché la crescita sostenibile e inclusiva.

Il vertice ha rafforzato il partenariato strategico tra l'Unione Africana e l'Unione Europea, evidenziando la necessità di un approccio basato sulla solidarietà, sulla sicurezza e sullo sviluppo economico sostenibile.

Se l'Africa saprà cogliere questa opportunità, potrà non solo garantire una crescita economica più inclusiva, ma anche assumere un ruolo di primo piano nella governance climatica globale. La cooperazione tra Africa ed Europa può trasformarsi in un modello di sviluppo industriale competitivo, equo e sostenibile, capace di affrontare le sfide ambientali e rafforzare la sicurezza energetica a livello internazionale.

Consiglio di lettura 📚

Per chi desidera approfondire le opportunità economiche del continente africano, il libro "AFRICA: La nuova frontiera del business e degli investimenti" di Antonio Marano offre un'analisi dettagliata del mercato africano, esplorando i settori emergenti, le economie più promettenti e le strategie operative per investire con successo.

Con un linguaggio chiaro e diretto, il saggio guida imprenditori, professionisti e curiosi nel comprendere le dinamiche di crescita dell’Africa, evidenziando le opportunità in settori come energia rinnovabile, fintech, agricoltura e tecnologia.

Se vuoi scoprire dove si nascondono le vere opportunità del futuro, questo libro potrebbe essere un'ottima bussola per orientarti nel mercato africano! 

© Riproduzione vietata