Gli impianti geotermici sfruttano il calore proveniente dal sottosuolo; si tenga infatti conto che la temperatura del terreno è pressoché sempre costante e che in Italia è compresa in un intervallo tra 12 e 18 gradi. In questo modo possono essere climatizzati gli edifici. Un impianto geotermico può dunque tranquillamente sostituire i tradizionali climatizzatori: producono infatti aria fredda, aria calda e acqua calda sanitaria, indipendentemente dalle temperature esterne e per 365 giorni all'anno. Se per tutti gli edifici di nuova costruzione l'impianto geotermico può essere progettato e realizzato senza alcun problema, diverso è il discorso per gli edifici esistenti. Bisogna infatti considerare che per la realizzazione di questi impianti occorre avere a disposizione un certo spazio all'esterno dell'edificio che permetta lo svolgimento degli scavi e trivellazione per la posa in opera delle sonde. In caso di edificio in fase di ristrutturazione, si tenga però conto che si può usufruire delle detrazioni fiscali del 55%.
Un impianto di climatizzazione geotermica è composto da alcune sonde che attraversano il terreno, il cui compito è quello di captare il calore. Le sonde possono essere poste in direzione verticale (raggiungendo e superando in alcuni casi i 100 metri di profondità) o in direzione orizzontale (posti a 1 o 2 metri di profondità). Un altro elemento fondamentale dell'impianto è la pompa di calore elettrica, installata all'interno dell'edificio. La pompa permette di trasferire il calore dal terreno all'ambiente interno in fase di riscaldamento; nella fase di raffrescamento questo ciclo viene invertito. Si ricorda che la pompa di calore utilizza elettricità.
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