mercoledì 20 aprile 2011

Impianto fotovoltaico galleggiante Loto

L'idea di realizzare un impianto fotovoltaico galleggiante è senz'altro originale e si rifà al concetto delle piante acquatiche che si sviluppano naturalmente sulle acque superficiali, tanto che l'impianto è stato battezzato con il nome di Loto. Una soluzione che, secondo Enardaiet, azienda di Cisternino (BR) specializzata nelle energie rinnovabili che l'ha ideato, dovrebbe contenere l'impatto paesaggistico-ambientale degli impianti fotovoltaici. Ma dove può essere installato il Loto? Non ci sono limiti tecnici, se non quello naturalmente della presenza di un bacino d'acqua, o addirittura del mare, dove però il moto ondoso sia contenuto e dove naturalmente vi sia possibilità di scambio energetico, ossia un luogo dove sia accessibile un collegamento con l'Enel. Per quanto riguarda le caratteristiche tecniche di questi impianti, si tenga conto che la loro struttura è organizzata in modo da poter accogliere qualsiasi tipo di pannello fotovoltaico in commercio ed è composta da moduli galleggianti testati in ambiente marino per la realizzazione di pontili mobili. Essendo la struttura modulare, l'impianto è dimensionabile in base alle diverse esigenze di produzione energetica (20 - 40 - 60 KW). Gli impianti vengono incorniciati con una struttura ellittica a forma di foglia di loto che, oltre a compensare eventuali fluttuazioni in caso di un moto ondoso rilevante, funge da sistema anticaduta durante gli interventi di manutenzione. Nel caso in cui il bacino acquifero dovesse essere svuotato, non dovrebbero manifestarsi criticità, poiché l'impianto andrebbe ad adagiarsi sul fondo del bacino. Sebbene sia una scelta a sfavore del rendimento dell'impianto, i proggettisti che fin'ora hanno realizzato Loto, hanno preferito disporre i pannelli fotovoltaici orizzontalmente, in modo da favorire un migliore inserimento nell'ambiente circostante, una maggior facilità di manutenzione e in modo da non imporre nessun vincolo di orientamento. Quanto alla sua commercializzazione, Enerdaiet ha cercato di ridurre i costi produttivi e ottenere prezzi più accessibili in modo da raggiungere, in tempi brevi, un ampio segmento di mercato e non solo quello industriale.

Credi che possa essere utile introdurre nelle scuole superiori una materia che si chiamerebbe "Educazione al Risparmio Energetico" al fine di informare i ragazzi in merito all'uso consapevole e responsabile anche dell'energia prodotta da fonti rinnovabili?