giovedì 21 aprile 2011

Le energie rinnovabili sono pulite, sicure ed è giusto incentivarle a discapito del nucleare

L'Italia intera, a parte le lobby del nucleare, tira un sospiro di sollievo. L'addio al programma nucleare da parte del Governo apre le porte allo sviluppo tecnologico di soluzioni sempre più sofisticate atte allo sfruttamento delle energie rinnovabili. Il ritorno al nucleare avrebbe comportato investimenti per oltre 40 miliardi di euro per avere in cambio risparmi nel costo della generazione di elettricità pari al 20%. Gli obiettivi del Governo partivano da un aumento dei consumi nazionali, che dai 350 TWh del 2008 sarebbero dovuti salire a circa 400 da qui al 2020, di questi, circa il 25% avrebbe dovuto essere prodotto con l'atomo, per una potenza richiesta di circa 13.000 MW e, vale a dire 8 unità (quattro centrali nucleari con due reattori ciascuna) da 1.600 MW l'una. Nel campo dello sfruttamento delle energie rinnovabili, l'Italia è la sesta al mondo per potenza complessiva. Le fonti rinnovabili rappresentano il 17,9% della produzione mondiale di energia elettrica (sulla base di una pubblicazione dell'Enea che cita il "Renewables information 2009" dell'Agenzia internazionale per l'energia, l'International energy agency), per un'incidenza sull'offerta mondiale totale di energia primaria del 12,4%. Il resto della produzione è fondata sul carbone per il 41,6%, sul gas per il 20,9%, sul nucleare (13,8%) e sul petrolio (5,7%). La Cina, si osserva nel recente "The Energy Report" del WWF, ha invece aumentato di 37 Gigawat la produzione di energia rinnovabile totale a 226 Gw, pari a quattro volte la potenza necessaria per soddisfare il consumo totale di picco di energia elettrica della Gran Bretagna, o più del doppio della potenza elettrica totale dell'Africa. In Europa e negli Stati Uniti più della metà di tutta la nuova potenza elettrica installata nel 2009 proviene da fonti rinnovabili. Ritornando al Bel Paese, sono previsti investimenti fino a 7 miliardi di euro all'anno e un obiettivo di 23.000 MW al 2016. Sono questi i punti qualificanti del nuovo decreto sugli incentivi al solare fotovoltaico. E speriamo che le centrali nucleari siano definitivamente un pensiero accantonato.

Credi che possa essere utile introdurre nelle scuole superiori una materia che si chiamerebbe "Educazione al Risparmio Energetico" al fine di informare i ragazzi in merito all'uso consapevole e responsabile anche dell'energia prodotta da fonti rinnovabili?