giovedì 23 giugno 2011

Come monitorare l'efficienza dell'impianto fotovoltaico

Per monitorare l'efficienza di un impianto fotovoltaico si possono acquisire diversi valori, che possono derivare dalla lettura dei contatori, dei sensori (principalmente quello di irraggiamento) e degli inverter. Fatta questa doverosa premessa, per monitorare il rendimento degli impianti fotovoltaici esistono diversi tipi di sistemi, che vanno da quelli più semplici che acquisiscono appunto i dati del contatore (tipicamente tramite conta impulsi su ingressi digitali) e valori di almeno un sensore di irraggiamento, a quelli che oltre a questi dati hanno la possibilità di acquisire i dati degli inverter. Acquisendo anche i valori dagli inverter, infatti, tramite i cosiddetti allarmi, ci si può accorgere di un eventuale mal funzionamento dell'impianto. Esiste poi un livello ulteriore di monitoraggio, che consiste nel confrontare i dati misurati con i dati di produzione attesa, rilevati sulla base di dati esterni all'impianto, quali per esempio i dati di irraggiamento satellitare. Utilizzando questi dati e un modello opto-elettronico ben fatto dell'impianto, è possibile avere una stima dei malfunzionamenti globali dell'impianto. Questi sistemi permettono di bypassare il tipico provblema di sporcamento legato alla neve, alla salsedine, alla polvere, eccetera. Un sistema di monitoraggio legato a un sensore, infatti, non permetterebbe di evidenziare il problema, poiché si sporcherebbe tanto quanto i moduli. Tra le letture sul contatore e le letture sull'inverter si rilevano delle differenze. Si tenga conto che queste differenze variano da inverter a inverter e vengono tipicamente dichiarate dai costruttori di inverter. L'errore tipico va da qualche punto percentuale, intorno al 3% per inverter di buona qualità, ma può essere anche più consistente. In ogni caso bisogna ricordare che gli inverter non sono misuratori fiscali di energia e quindi non possono assolvere questo ruolo. Infine, i costi. Indicativamente gli impianti più semplici costano circa 400 euro, mentre quelli più complessi possono arrivare anche a 1.500 euro.

Credi che possa essere utile introdurre nelle scuole superiori una materia che si chiamerebbe "Educazione al Risparmio Energetico" al fine di informare i ragazzi in merito all'uso consapevole e responsabile anche dell'energia prodotta da fonti rinnovabili?