lunedì 5 settembre 2011

Quanto si risparmia installando pavimenti radianti?

Quanto si risparmia installando pavimenti radianti? Nel riscaldamento a pavimento l'acqua viene pompata in tubazioni collocate sotto il pavimento, che si scalda e cede il calore all'ambiente sovrastante attraverso irraggiamento (fino al 75% della trasmissione del calore). In questo modo il calore è distribuito per tutta la superficie della stanza, e la sensazione è gradevole anche per temperature inferiori; il riscaldamento è costante e non ci sono fenomeni di accumulo del calore verso il soffitto, la temperatura dell'acqua arriva a 40° / 50° C (la temperatura massima per la temperatura superficiale del pavimento è per legge 29° C). La trasmissione di calore per irraggiamento fa si che si raggiunga una temperatura gradevole anche prima del raggiungimento della temperatura richiesta ed inoltre, la mancanza di moti ascensionali di aria calda evita la diffusione della polvere con il conseguente aumento delle allergie. Un sistema di distribuzione del calore attraverso i pavimenti radianti ha anche un altro importante vantaggio: può servire anche a raffrescare, al contrario dei normali caloriferi e similmente a quanto fatto dai ventilconvettori o fan coil. Questi sistemi, come detto, possono anche essere a parete o a soffitto. Il funzionamento è del tutto simile a quello dell'irraggiamento da pavimento, con il vantaggio che la temperatura a contatto può anche essere leggermente superiore (non ci dobbiamo camminare sopra) e lo svantaggio che ha costi di impiantistica più elevati e impone alcune considerazioni sull'arredamento a muro dei locali. In generale i pavimenti radianti sono la soluzione migliore ma ci sono casi, pensiamo ad un locale con pavimenti particolarmente pregiati o di valore storico, in cui si potrebbe preferire non rompere il pavimento. In assoluto un pavimento radiante può essere utilizzato anche con un sistema di caldaie tradizionali, ma offre il meglio di se con sistemi che producono il calore di mandata a temperature più basse. Per cominciare, l'accoppiata classica è quella con una caldaia a condensazione. Queste caldaie sono molto più efficienti grazie al recupero di parte del calore latente e grazie alla riduzione delle perdite attraverso i fumi, grazie a temperature di utilizzo decisamente più basse, attorno ai 40-50° C. Queste temperature, se un po' basse per sfruttare al massimo i caloriferi, sono perfette per i sistemi di riscaldamento radiante, che siano con pannelli a soffitto o a serpentine a pavimento o parete. I sistemi solari termici, dotati di accumulatori di calore, consentono di sfruttare il calore solare sia per la produzione di acqua calda sanitaria sia per il fabbisogno di riscaldamento, dove la presenza di un impianto radiante permette di sfruttare meglio l'impianto e aumenta il rendimento dei collettori. Un altro partner perfetto per i pavimenti radianti sono le pompe di calore (in pratica un frigorifero al contrario). Una pompa di calore, infatti, scambia il calore con l'aria ambientale o con sonde geotermiche e, attraverso un coefficiente di prestazioni (COP) pari a 4 o addirittura a 5, permettono di elevare la temperatura dell'acqua con un bassissimo costo energetico.

Quando conviene utilizzare i pavimenti radianti? Verrebbe da rispondere sempre, ma ovviamente non esistono soluzioni perfette per ogni occasione. Il pavimento radiante va inserito sotto al pavimento, quindi è particolarmente indicato nei casi in cui quest'ultimo non sia stato ancora posato, come nel caso di costruzioni nuove e di ristrutturazioni. Lo stesso vale per la caldaia: è chiaro che il momento migliore, economicamente parlando, per sostituire una vecchia caldaia con una a condensazione è alla fine della vita della caldaia stessa, quando bisognerebbe in ogni caso sostituirla. Un altro punto a favore per le case in ristrutturazione, dove la sostituzione contemporanea di caldaia e pavimento è cosa frequente. C'è da aggiungere che ogni impianto di riscaldamento vanifica in parte il suo scopo se utilizzato in una casa con vecchie finestre e spifferi dappertutto. Quindi la sostituzione dell'impianto di riscaldamento non basta da solo a far risparmiare sulla bolletta del gas, ma deve essere parte di un intervento a 360 gradi. Il problema degli spifferi non dovrebbe sussistere in una casa nuova, che per legge deve rispettare determinate caratteristiche. In una costruzione di questo tipo i pannelli radianti, abbinati ad una delle soluzioni accennate precedentemente, sono una soluzione da prendere seriamente in considerazione. Facendo i conti, i pannelli radianti possono costare di più dei caloriferi, ma consentono un risparmio annuale a due cifre percentuali se affiancati ad una caldaia a condensazione, che altrimenti sarebbe in parte sprecata. Così come qualche anno fa

Credi che possa essere utile introdurre nelle scuole superiori una materia che si chiamerebbe "Educazione al Risparmio Energetico" al fine di informare i ragazzi in merito all'uso consapevole e responsabile anche dell'energia prodotta da fonti rinnovabili?