Un po' per convinzione, un po' per obbligo, il Governo Tecnico ha dovuto tenere in debita considerazione quello che stava per diventare un tormentone: le bollette aumentano, per colpa delle energie rinnovabili. Dunque il provvedimento consentirà di stabilizzare l'incidenza degli incentivi sulla bolletta elettrica. Ma non soltanto questo: a quanto fanno sapere da Roma, scopo del Governo è programmare una crescita dell'energia rinnovabile più equilibrata che garantirà il superamento degli obiettivi comunitari al 2020 (dal 26% a circa il 35% nel settore elettrico). Il leitmotiv del nuovo provvedimento potrebbe essere così sintetizzato: raggiungere e superare gli obiettivi europei delle energie rinnovabili fissati per il 2020 attraverso una crescita virtuosa, basata su un sistema di incentivazione equilibrato e vantaggioso per il sistema Paese e che non impatti in maniera negativa sulle bollette dei cittadini e delle imprese. In altri termini, quello su cui il Governo ha voluto puntare, è lo sviluppo ordinato e sostenibile delle energie rinnovabili, allineando gli incentivi ai livelli europei e adeguandoli agli andamenti dei costi di mercato. Entrando nel dettaglio, si tenga conto fin da ora che verranno favorite le tecnologie con maggior ricaduta sulla filiera economico-produttiva nazionale, e che abbiano un alto contenuto innovativo. Saranno poi introdotti dei meccanismi per evitare distorsioni a livello territoriale e conflitti con altre filiere produttive nazionali (in particolare quella agroalimentare). La data di entrata in vigore del quinto conto energia è incerta poiché legata al superamento della soglia di 6 miliardi di incentivi per il fotovoltaico (si stima possa avvenire tra luglio e ottobre 2012), mentre per i provvedimenti che hanno come oggetto tutto ciò che non è fotovoltaico, occorrerà attendere il primo gennaio 2013. Buone speranze, dunque, dovrebbero esserci per il sistema incentivante rivolto al solare termico. Tra le altre novità, alcune di natura squisitamente burocratica: sarà introdotto un sistema di controllo e governo dei volumi installati e della relativa spesa complessiva, attraverso un meccanismo di aste competitive per i grandi impianti (superiori a 5 MW) e tramite registri di prenotazione per gli impianti di taglia medio-piccola (sono invece esclusi dai registri i micro impianti). Per la cronaca: gli schemi dei decreti ministeriali sono ora all'esame dell'Autorità dell'Energia e della Conferenza Stato-Regioni, ma non c'è nessun motivo che spinga a pensare che potranno cambiare nella forma. Per quanto riguarda la sostanza - e cioè la definizione delle nuove tariffe incentivanti - invece occorrerà aspettare.
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lunedì 7 maggio 2012
Le novità del quinto conto energia
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