É fondamentale, in un mercato come quello attuale in cui l'offerta è ampia e differenziata, che il modulo fotovoltaico che intendiamo utilizzare per il nostro impianto sia accompagnato da tutta una serie di certificazioni che ne attestino la qualità nel tempo. Tra queste certificazioni alcune hanno carattere mandatorio. Come per esempio la IEC 61215 ("Moduli fotovoltaici in silicio cristallino per applicazioni terrestri. Qualifica del progetto e omologazione del tipo"), che accerta la qualità di un modulo fotovoltaico sull'esame di parametri di invecchiamento e usura, verificati mediante test specifici in cui il modulo viene sottoposto a diverse condizioni ambientali ricreate artificialmente. Oppure come la IEC 61730 ("Qualificazione per la sicurezza dei moduli fotovoltaici (FV)"), che definisce i parametri di sicurezza per i moduli fotovoltaici (requisiti minimi per materiali, componenti e aspetti progettuali) e la loro conformità ai criteri generali di sicurezza dopo esser stati sottoposti a stress meccanici esterni. Altre certificazioni garantiscono che il prodotto che andremo a utilizzare sia performante, secondo parametri dichiarati a priori, anche in condizioni di operatività che potremmo, in alcuni casi, definire estreme. L'importanza di questo corredo di certificazioni, lungi dall'avere un carattere meramente formale, diventa sostanziale alla luce di considerazioni di carattere tecnico-commerciale e assume una valenza discriminante nel delicatissimo processo di progettazione dell'impianto fotovoltaico stesso. Tra i test che vengono effettuati in accordo alla IEC 61215, alcuni caratterizzano il modulo fotovoltaico relativamente alle diverse condizioni di operatività quali la misura dei coefficienti di temperatura, della temperatura NOCT, le performance in condizioni standard (STC: irraggiamento pari a 1000 W/mq, temperatura del modulo di 25° C, AM=1,5) e NOCT, la misura della potenza massima, mentre altri, come per esempio il caldo umido (DH), il freddo umido (HF), i cicli termici (TC), l'esposizione ai raggi UV, ne mostrano il comportamento in condizioni ambientali estreme al fine di prevedere il modo in cui il modulo fotovoltaico invecchierà nei 25 anni della sua vita operativa, e altri ancora si focalizzano su questioni di sicurezza come per esempio la misura dell'isolamento, delle correnti di perdita, della robustezza dei terminali, della resistenza agli "hot spot" o il test dei diodi di bypass. Alla fine di questi test i moduli fotovoltaici non dovranno presentare segni chiari di danneggiamento e la loro potenza in uscita sarà diminuita di un valore prossimo allo zero rispetto al valore iniziale.
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