É notizia recente l'approvazione, da parte della Provincia Autonoma di Bolzano, di una delibera che anticipa il recepimento della cosiddetta "Energy Performance Buildings Directive 2", la direttiva europea 2010/31/UE sulle prestazioni energetiche nell'edilizia, adempiendo un obbligo sul quale l'Italia sta ancora lavorando. La EPBD2 rende, fra l'altro, obbligatorio il rispetto del requisito "energia quasi zero" per tutti gli edifici pubblici, realizzati dal 2018, e per quelli privati, a partire dal 2020. In Sud Tirolo, dove per tutti i nuovi edifici è già in vigore il rispetto dello standard Casaclima B (50 kWh/mqa), la nuova normativa impone che:
- il fabbisogno totale di energia primaria dovrà essere coperto per almeno il 40% con energie rinnovabili, e per il 50% dal gennaio 2017;
- lo standard Casaclima A (30 kWh/mqa) sarà il minimo obbligatorio per gli edifici di nuova costruzione a partire dal gennaio 2015.
Si tratta di prestazioni già ampiamente alla portata dell'edilizia corrente come testimoniato da Energy House, un complesso condominiale realizzato a Vicenza e premiato, fra gli oltre 1600 certificati dall'agenzia altoatesina nel 2011, nell'ambito del prestigioso Casaclima Award. Questo risultato corona l'impegno verso la sostenibilità da parte della società committente, Veneta Investimenti Immobiliari, che a fronte di un progetto già autorizzato ha deciso di spingere al limite le prestazioni energetiche ottenendo, con una profonda revisione progettuale e tecnologica, lo standard Casaclima Oro (8 kWh/mq per anno).
L'intervento è composto da due edifici paralleli a destinazione residenziale, che si elevano per 3 e 4 piani fuori terra nel centro della città, presentando stilemi architettonici differenti senza che il loro aspetto esteriore comprometta le prestazioni energetiche dei rispettivi involucri edilizi. L'edificio più basso, affacciato su strada, presenta una tradizionale facciata rivestita con intonaco chiaro, ricca di modanature e decorazioni classicheggianti, ed è sormontato da un volume con copertura a botte interamente rivestito da nastri in alluminio. L'altro volume è caratterizzato da un aspetto contemporaneo con facciate ventilate, generose terrazze dotate di frangisole e un attico con ampie vetrate esposte a Sud. Mai come in questo caso si può affermare che l'immagine architettonica è una variabile indipendente dal contenuto prestazionale ed energetico del costruito.
Durante la stagione invernale, l'edificio si avvale del determinante contributo offerto dalla penetrazione dei raggi solari negli spazi abitati: grandi finestre dotate di tripli vetri inondano gli appartamenti di luce naturale e calore. Quest'ultimo viene immagazzinato da pavimenti e murature per essere restituito quando la temperatura diminuisce. In estate, invece, i raggi solari raggiungono l'involucro edilizio con un angolo maggiore e sono intercettati sia dai frangisole fissi, sia dalle veneziane esterne motorizzate a scomparsa. In questo modo viene comunque garantito un adeguato livello di illuminazione naturale, evitando il surriscaldamento degli ambienti. Con la radicale modifica delle prestazioni dell'involucro edilizio, gli apparati termomeccanici sono stati riprogettati per adattarsi alle nuove condizioni di esercizio, impiegando soluzioni a elevatissima efficienza.
La principale fonte energetica rinnovabile è lo scambio termico con il sottosuolo, assicurato da 9 sonde di profondità attestate su 2 pompe di calore a inversione di ciclo. Parte dell'energia elettrica è prodotta dal campo fotovoltaico, mentre la produzione di acqua calda è integrata da pannelli solari termici. Il contenimento delle dispersioni termiche delle reti impiantistiche è stato prevenuto utilizzando idonee tubazioni termoisolate.