lunedì 19 novembre 2012

Guida all'installazione di un impianto solare termico dal punto di vista burocratico

Finora l'assenza di un sistema di incentivazione strutturato simile al Conto Energia per gli impianti fotovoltaici, fa sì che installare un impianto solare termico sia molto più semplice, soprattutto per quanto riguarda gli aspetti burocratici. Ciò non toglie che per lanciare una volta per tutte la diffusione degli impianti solari termici, gi incentivi non solo sono auspicabili, ma anche doverosi. É evidente che il ritardo con cui il nostro Paese ha provveduto a sviluppare il settore termico è dovuto principalmente agli incentivi elettrici che sono da sempre troppo sbilanciati rispetto a quelli destinati alle fonti rinnovabili termiche e all'efficienza energetica. A sottolineare che si tratta di una falla a livello globale e non solo italiana ci ha pensato l'International Energy Agency, secondo cui è fondamentale introdurre degli incentivi economici basati sulla competitività delle singole tecnologie, basati su tariffe incentivanti e su sussidi e incentivi ai clienti finali. Gli incentivi, inoltre, dovrebbero essere indipendenti dalle procedure di finanziamento statale per evitare che l'improvviso ritiro degli incentivi destabilizzi il mercato.

L'installazione di un impianto solare termico parte con un'analisi tecnico-economica, effettuata da una ditta specializzata, che serve a spiegare quanto tempo occorre per recuperare l'investimento iniziale e iniziare a guadagnare con il nuovo impianto. Fatto il preventivo, se ritenuto idoneo, inizia la trafila burocratica per dare il via ai lavori di installazione dell'impianto. Ogni Comune ha le sue regole e dunque è bene affidarsi a chi sa già come muoversi tra gli sportelli comunali e gli uffici tecnici. La soluzione migliore in tal senso è quella di affidarsi completamente ad una ditta che fornisce il servizio di installazione tutto compreso, detto anche "chiavi in mano". In molti casi ci si può imbattere in imprese che seguono anche l'accesso agli incentivi: per ora si parla di detrazioni fiscali e finanziamenti in conto capitale, il che già comporta varia documentazione da produrre e spedire all'Enea o all'istituto di credito prescelto. 

Detto ciò, ricordate che il momento più delicato anche dal punto di vista burocratico è l'installazione vera e propria. In questa fase, infatti, è obbligatorio osservare la normativa in materia edilizia, che per l'installazione degli impianti su edifici esistenti può richiedere, a seconda dei casi, tre diversi atti amministrativi: la concessione lavori, l'autorizzazione ai lavori, o la DIA (Dichiarazione di Inizio Attività). Quest'ultimo non soltanto è il più soft, ma è anche quello che viene richiesto nella stragrande maggioranza dei casi. Con la DIA, di fatto, si comunica all'ente locale che si intende eseguire un determinato lavoro (in questo caso l'installazione dell'impianto solare termico) e si specifica che non vi sono contrasti con le leggi vigenti in materia di vincoli storico-artistici, paesaggistico-ambientali e di sicurezza.

Un altro aspetto che è bene considerare al momento della firma del contratto, è ciò che riguarda l'attività manutentiva e il monitoraggio periodico del corretto funzionamento dell'impianto installato. Molte aziende fanno sottoscrivere al committente un contratto di manutenzione che dura un tot di anni. Se non vi chiedono uno sproposito, vi consigliamo senz'altro di aderire. Infine, non dimenticate che al termine dei lavori l'impresa installatrice è tenuta a rilasciarvi una dichiarazione di conformità che attesti che l'impianto è stato realizzato nel rispetto delle norme vigenti. Non solo. Alla dichiarazione di conformità - che deve essere sottoscritta dal titolare o dal legale rappresentante dell'impresa installatrice - deve essere anche allegata la copia del certificato di riconoscimento dei requisiti tecnico-professionali, la relazione contenente la descrizione della tipologia dei materiali impegnati nonché, se previsto, il progetto. 

Non dimenticate di chiedere anche la garanzia. A tal fine è bene farsi spiegare in maniera esaustiva cosa occorre fare in caso di necessità (fatevi dare almeno un numero di telefono da chiamare in caso di guasto) e farsi spiegare in maniera inequivocabile cosa è coperto dalla garanzia e cosa non lo è. É chiaro che poi, a parte le parole, tutto dovrà essere messo nero su bianco. In termini generali, vi ricordiamo che le garanzie sono valide a patto che l'impianto sia stato installato secondo la normativa vigente e secondo le regole indicate dal libretto d'uso e manutenzione. Non solo. Per far si che la garanzia sia valida, l'impianto deve essere installato da personale specializzato ed in possesso dei requisiti di legge. Inutile dire che la garanzia perderà la sua validità nel caso in cui si faccia un uso improprio dell'impianto e nei casi in cui il proprietario dell'impianto sia negligente e inosservante delle più comuni regole di manutenzione. Altresì, non vi sarà riconosciuta alcuna garanzia, nel caso in cui l'impianto venga danneggiato da personale non autorizzato o nel caso in cui vengano utilizzati ricambi non originali. Ecco un altro buon motivo per sottoscrivere un contratto di manutenzione.

Credi che possa essere utile introdurre nelle scuole superiori una materia che si chiamerebbe "Educazione al Risparmio Energetico" al fine di informare i ragazzi in merito all'uso consapevole e responsabile anche dell'energia prodotta da fonti rinnovabili?