martedì 25 gennaio 2011

Come ricavare idrogeno da impianti fotovoltaici

Una ricerca tutta statunitense, condotta a Boston, rivela che con soli tre litri d'acqua al giorno, le case di nuova generazione, dotate di impianti fotovoltaici, potrebbero essere energeticamente indipendenti. La tecnologia tutt'ora allo studio si chiama "Sun Catalytix" ed è stata messa a punto dal gruppo di ricercatori facente capo al professor Dan Nocera, di chiare origini italiane, ordinario del Massachusset Institute of Technology di Boston.

Il principio su cui si basa è abbastanza semplice ed intuitivo per chiunque abbia delle buone basi di biologia. Praticamente, al Mit si sta cercando di riprodurre artificialmente la fotosintesi clorofilliana propria delle piante, al fine di generare idrogeno da impiegare in seguito come energia pulita. Così facendo basterebbero lece solare e acqua per produrre idrogeno che, una volta immagazzinato, potrebbe essere usato per produrre elettricità.

Com'è ovvio, però, tutto il processo deve essere supportato da specifici ed innovativi strumenti tecnologici: il nucleo della Sun Catalytix è un elettrolizzatore alimentato attraverso pannelli fotovoltaici, progettato per essere realizzato con materiali economici, il fosfato di cobalto, sicuramente meno caro di metalli come il platino, e per poter lavorare con tutti i tipi di acqua.

L'elettrolizzatore è necessario per scindere le molecole d'acqua in atomi di idrogeno e ossigeno, che vengono poi ricombinati all'interno di una caldaia a celle a combustibile e trasformati ad energia elettrica. Il tutto senza emissioni di carbonio.

Quindi, nel prossimo futuro, i pannelli fotovoltaici durante il giorno alimenteranno i due catalizzatori per produrre ossigeno ed estrarre l'idrogeno, mentre la notte l'idrogeno immagazzinato alimenterà le utenze, senza produrre neanche una molecola di CO2, ossia di anidride carbonica. La sfida del professor Nucara e della sua equipe è di natura prettamente economica oltreché scientifica, in quanto si sta tentandoi di realizzare un prodotto che non risulti estremamente costoso ma accessibile ad un'utenza molto vasta. L'uovo di Colombo è proprio la capacità di riuscire ad operare con tutti i tipi d'acqua, da quella di fiume a quella di mare.

Infine, parliamo di tempi tecnici. La Sun Catalytix Corporation ha recentemente ottenuto la licenza per l'utilizzo della nuova tecnologia del Massachussetts Institute of Technology e quindi di fatto può produrla. Ma per vederla sul mercato bisognerà attendere ancora almeno una decina d'anni.

Credi che possa essere utile introdurre nelle scuole superiori una materia che si chiamerebbe "Educazione al Risparmio Energetico" al fine di informare i ragazzi in merito all'uso consapevole e responsabile anche dell'energia prodotta da fonti rinnovabili?