venerdì 4 marzo 2011

Il Conto Energia viaggia verso l'esaurimento precoce degli incentivi

Il Conto Energia viaggia verso l'esaurimento precoce degli incentivi. La ragione di un tale rischio risiede nella poca lungimiranza del Governo nel definire un tetto massimo per gli incentivi fino al raggiungimento di 3 GW di energia prodotta dagli impianti di nuova installazione entro dicembre del 2013. Se si considera che già a settembre dello scorso anno i nuovi impianti che hanno beneficiato degli incentivi (oltre 100.000 nuove unità) hanno superato, tutti insieme, la potenza equivalente a 1,6 GW è chiaro come le risorse disponibili siano in rapido esaurimento. Questo, però, non vuol dire che il Conto Energia sia, nel complesso, un provvedimento negativo in tutto e per tutto, anzi, è l'esatto contrario. Il Conto Energia, infatti, si contraddistingue anche per diversi elementi positivi. Il primo riguarda il fatto di aver riservato delle quote rilevanti di incentivi alle tecnologie e alle soluzioni più innovative: il fotovoltaico a concentrazione (cui sono riservati 200 MW) e il fotovoltaico ad alta integrazione architettonica (che ha a disposizione altri 300 MW), con tariffe, in media, maggiori rispetto a quelle previste per gli impianti fotovoltaici standard. Su questo tema, come afferma Vittorio Chiesa del gruppo Energy & Strategy del Politecnico di Milano, possono essere fatte almeno 2 considerazioni. Da un lato, questa scelta mira, almeno in parte, a correggere una delle principali storture dei meccanismi di incentivazione di tipo feed-in, ossia la loro limitata efficacia nell'incentivare la ricerca industriale e l'innovazione tecnologica. Il fatto di riservare un serbatoio di incentivazione a queste soluzioni non potrà che spingere le imprese a investire nello sviluppo e nell'industrializzazione di tali tecnologie. Dall'altro lato, si è inteso individuare e stimolare delle nicchie di mercato particolarmente promettenti, ma dove ancora non vi è una chiara definizione delle gerarchie tra gli operatori in competizione e dove, quindi, la partita può essere giocata anche dalle imprese italiane. Il secondo aspetto positivo riguarda la semplificazione delle tipologie di impianto e la conseguente eliminazione del concetto di sistema parzialmente integrato, che ha talora prodotto in questi ultimi tre anni soluzioni particolarmente macchinose e decisamente più costose per la correzione delle pendenze delle faglie dei tetti. A beneficiarne in particolar modo, ed è qui che risiede il vantaggio dell'intervento legislativo, sono le realtà industriali di piccole dimensioni, così come le attività commerciali e logistiche, che potranno a questo punto sfruttare al meglio la possibilità di installare impianti fotovoltaici sulle coperture degli edifici di loro pertinenza.

APPROFONDIMENTI

Credi che possa essere utile introdurre nelle scuole superiori una materia che si chiamerebbe "Educazione al Risparmio Energetico" al fine di informare i ragazzi in merito all'uso consapevole e responsabile anche dell'energia prodotta da fonti rinnovabili?