Per capire quali interazioni intercorrono tra impianto fotovoltaico e tariffa bioraria, è necessario fare una serie di considerazioni. La prima, è che l'impianto fotovoltaico produce energia solo durante il giorno, mentre i consumi dell'utente possono naturalmente variare durante l'arco della giornata, a seconda delle abitudini. La considerazione che ne consegue, quindi, è che stando al meccanismo dei prezzi biorari, la produzione dell'impianto fotovoltaico si concentra maggiormente nella fascia in cui il kilowattora è più costoso (cioè nella fascia F1, dalle 8 alle 19 dei giorni feriali).
A questo punto, per avere una visione ancor più chiara, conviene richiamare anche il meccanismo dello scambio sul posto che, come ormai è noto, fino al 2008 era basato su un bilancio energetico, mentre a oggi si basa su di un bilancio economico. Stanto così le cose, quindi, se i consumi avvengono prevalentemente nella fascia F23 (ore vuote), l'energia prodotta e immessa dall'impianto fotovoltaico ha un valore più alto rispetto al valore dell'energia prelevata, il che potrebbe incidere notevolmente sul dimensionamento dell'impianto. In altri termini, cercando di semplificare il concetto: finché lo scambio sul posto era basato sul bilancio energetico, aveva senso dimensionare l'impianto in base ai consumi (intesi in termini quantitativi). Con il meccanismo attuale, e cioè con lo scambio sul posto basato sul bilancio economico, per dimensionare l'impianto fotovoltaico sulla base esclusivamente dei propri consumi, occorrerebbe tenere conto del rapporto che esiste tra il valore dell'energia immessa (valore diurno) e il valore dell'energia prelevata (valore notturno). Il che significa che, per i consumi più virtuosi, cioè per coloro che consumano prevalemntemente quando l'energia costa meno, la tendenza potrebbe essere quella di dimensionare gli impianti al ribasso. In pratica, con l'entrata a regime dei prezzi biorari ci sono dei risvolti positivi anche per chi desidera installare un impianto fotovoltaico usufruendo dello scambio sul posto: lo scambio avviene nella fascia più vantaggiosa per chi scambia, cioè per chi produce dal fotovoltaico e non consuma tutto.
Come si è visto, infatti, se si consuma energia nelle fasce più convenienti, occorrerà un impianto di taglia inferiore, e dunque meno costoso in termini di investimento. E per chi avesse i consumi concentrati prevalemntemente nelle ore piene? Anche in questo caso si intravede un vantaggio, passare al fotovoltaico, infatti, permetterebbe di produrre energia che, se prelevata dalla rete, in quel momento costerebbe di più.
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