martedì 13 novembre 2012

Analisi tecnico-economica riguardante l'installazione di un impianto fotovoltaico

Per non lasciare nulla al caso, è bene conoscere i fattori che entrano in gioco nell'analisi tecnico-economica riguardante l'installazione di un impianto fotovoltaico: solo in questo modo, infatti, si potrà capire se l'impianto è economicamente vantaggioso. Per stendere un business plan a regola d'arte, si devono calcolare sia i profitti generati dall'impianto (e cioè le entrate generate dal Conto Energia) sia i costi (e cioè le spese sostenute per realizzare l'impianto). Per prima cosa, dunque, occorre familiarizzare con i dati tecnici dell'impianto, ossia la Potenza installata e la Producibilità netta. Quest'ultima, con l'ausilio del "Sistema informazioni geografiche per il fotovoltaico", "mappe interattive" del Centro di Ricerca della Commissione Europea di Ispra, si ricava in base ad alcuni aspetti e cioè è funzione del sito d'installazione, dell'orientamento dei moduli e della loro inclinazione. Dopo di che occorre considerare i fattori che determinano la riduzione del rendimento dell'impianto, come la perdita di producibilità annua dovuta al progressivo decadimento della resa dei moduli. Per calcolare i profitti, non si deve far altro che calcolare l'energia elettrica (kWh) prodotta dall'impianto fotovoltaico e dunque moltiplicarla per la tariffa incentivante che verrà riconosciuta dal GSE all'entrata in esercizio. Ottenuto il profitto, si passa al calcolo delle spese che devono essere sostenute per portare a termine l'investimento. Le voci da considerare vanno dalle spese vive dell'impianto (moduli, inverter, installazione e progettazione) alle spese che riguardano la tutela del rendimento energetico (manutenzione, sorveglianza e pulizia), fino alle eventuali spese accessorie (costo del denaro, affitto, gestione e assicurazione). Un'altra voce rilevante del business plan è l'eventuale finanziamento dell'impianto. Tale operazione, infatti, ha l'effetto di dilazionare nel tempo i costi, riducendo però sensibilmente il profitto netto complessivo per i 20 anni di incentivazione. L'ultima voce necessaria: il regime di esercizio dell'impianto. In altri termini, occorre decidere se l'energia prodotta verrà ceduta o scambiata con quella che viene già utilizzata nel sito di installazione.

Credi che possa essere utile introdurre nelle scuole superiori una materia che si chiamerebbe "Educazione al Risparmio Energetico" al fine di informare i ragazzi in merito all'uso consapevole e responsabile anche dell'energia prodotta da fonti rinnovabili?