Per gli impianti integrati in edifici, fabbricati, strutture edilizie di qualsiasi destinazione, che siano industriali, commerciali o agricole, se si decide di sostituire le coperture di eternit con degli impianti fotovoltaici, la tariffa base del GSE viene incrementata. A stabilirlo è l'articolo 10, lettera c, del Conto Energia 2011 che recita: la tariffa è incrementata, con arrotondamento commerciale alla terza cifra decimale, del 10% per gli impianti installati in sostituzionedi coperture in eternit o comunque contenenti amianto. Questo provvedimento è valido dal primo gennaio 2011 al 31 dicembre 2013, ossia per tutta la durata del Conto Energia recentemente approvato.
La notizia, che potrebbe apparire scontata, in realtà tanto scontata non lo è. Sebbene infatti questo bonus fosse già inserito nel nuovo Conto Energia (cioè quello in vigore fino al 31 dicembre 2010), in un primo momento, quando iniziarono a circolare le prime bozze e le prime indiscrezioni circa le novità per il 2011, sembrava proprio che questo incremento fosse stato depennato. Ma fortunatamente così non è e quindi si potrà procedere con l'opera di bonifica dell'amianto, indubbiamente accelerata proprio dal Conto Energia.
E' facilmente intuibile che i benefici generati da questi interventi di bonifica siano più d'uno. Oltre naturalmente a eliminare un potenziale pericolo per la salute umana, vi sono, infatti, numerosi vantaggi economici: per prima cosa gli impianti fotovoltaici che si utilizzano per sostituire le coperture in eternit sono integrati e dunque si può usufruire della tariffa massima messa a disposizione del GSE, inoltre bisogna considerare l'incremento della tariffa stessa di cui si diceva pocanzi, ma anche la detrazione del 55% sul costo del tetto (in quanto intervento a favore del risparmio energetico). E' poi vi sono dei benefici economici indiretti da non sottovalutare, in primis l'incremento del prezzo di mercato dell'immobile.
Dunque procedere con questo tipo di intervento sembra essere proprio cosa buona e giusta sotto tanti punti di vista. Oltretutto, anche l'iter non è particolarmente gravoso poiché sul mercato ci sono parecchie aziende specializzate che propongono la rottamazione del tetto in amianto in cambio di una copertura fotovoltaica. Molti lavorano con la formula cosiddetta chavi in mano, il che significa che si occupano loro stessi anche degli aspetti burocratici.
Ma perché eliminare e smaltire l'amianto? Nonostante sia un materiale ottimo soprattutto per la sua capacità di resistere alle alte temperature, con la Legge 257 del 1992 lo Stato italiano ha messo al bando l'amianto per via della sua estrema pericolosità: le polveri prodotte dall'amianto sono, infatti, le responsabili dell'asbestosi, malattia che colpisce i polmoni e che spesso degenera in forme tumorali. La 257 pertanto non solo ne vieta il commercio e la produzione, ma indica anche le buone regole per smaltirlo. Qualora le coperture in eternit, siano sfaldate o crepate, è necessario eliminarle. Ma attenzione. La bonifica deve essere gestita dall'Asl o dall'Arpa ed eseguita da aziende specializzate, che valuteranno e gestiranno l'intervento che si adatta di più al caso in questione: la scoibentazione, il confinamento, l'incapsulamento, la rimozione e dunque lo smaltimento. Naturalmente il provvedimento legislativo non riguarda solo l'Italia; a livello comunitario vige la direttiva 2003/18/CE concernente norme per la protezione di lavori connessi ad esposizione di amianto. A questa direttiva devono adeguarsi tutti gli Stati membri dell'Unione Europea.
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