giovedì 29 dicembre 2011

Smaltire l'amianto installando pannelli fotovoltaici conviene

Per chi decide di sostituire le coperture in amianto con impianti fotovoltaici, il Conto Energia prevede delle tariffe agevolate molto interessanti. La normativa c'è, ma non tutti ne sono a conoscenza. Infatti, nonostante la Legge 257 del 1992 impedisca l'utilizzo dell'amianto e ne ordini la bonifica, la quantità di eternit presente ancora in Italia è molto elevata. Secondo i dati del CNR e dell'Ispsel, addirittura, le tonnellate di materiale tossico presenti sul territorio sarebbero più o meno 32 milioni, mentre i metri quadri sulle nostre teste contenenti amianto arriverebbero a toccare il miliardo! Numeri imponenti a testimonianza dei quali vi sono ancora segni evidenti, non solo nelle campagne, ma anche nel pieno centro delle nostre città. Sono tutte installazioni che risalgono in gran parte agli anni settanta, quando questo materiale sembrava essere la soluzione ideale per coibentare i tetti degli edifici e dei capannoni e quando, ancora, nulla si sapeva circa la sua pericolosità. In seguito si è scoperto quanto possa essere lesivo per la salute il suo impiego e, quindi, nacque la necessità impellente di smaltire tutto l'amianto possibile. I vari governi che si sono succeduti, però, non hanno mai messo in campo un vero e proprio piano di incentivazione allo smaltimento. E se vi state chiedendo il perché di questa poca attenzione da parte dei cittadini a disfarsi di un materiale tanto pericoloso per la salute, la risposta è presto data: bonificare costa troppo e la gente, molto spesso, non ha risorse finanziarie sufficienti a coprire le spese di un rifacimento completo del tetto della propria abitazione. Si va, infatti, da 15 a 50 euro al metro quadrato solo per la bonifica, a cui chiaramente deve essere sommata la spesa di ripristino del tetto. Senza contare che lo smaltimento non può essere improvvisato, e dunque è necessario l'intervento di aziende specializzate o addirittura, bisogna far ricorso alla Asl, che notoriamente non brilla in celerità.

Tutto fermo dunque? Neanche per sogno! A risolvere il problema, tornano buoni, ancora una volta, gli impianti fotovoltaici. Già, perché complice il Conto Energia, che soprattutto nelle ultime versioni (compresa quella in vigore) privilegia gli impianti sugli edifici, e li avvantaggia ancor di più se andranno a sostituire una copertura contenente amianto, chi vuole bonificare il proprio tetto ha a disposizione un extra incentivo. Si tratta, nello specifico, di una sorte di eco-bonus destinato agli impianti realizzati su edifici in sostituzione di coperture contenenti amianto, pari a 5 centesimi di euro /kWh in più rispetto alla tariffa normale. I vantaggi dell'operazione sono molteplici: ci si sbarazza di un potenziale problema, si effettua un intervento di natura etico-ambientale, si provvede a un completo intervento di manutenzione di tipo funzionale, il tutto sommato al risparmio energetico (e al relativo guadagno) a cui si andrà incontro. Se poi siete più propensi all'investimento vero e proprio, potete vagliare la possibilità di far effettuare lo smaltimento dell'eternit gratuitamente, in cambio però del diritto di superficie del vostro tetto. Cassati dal Conto Energia gli impianti a terra, infatti, stanno spopolando.

martedì 27 dicembre 2011

Le microalghe che producono biodiesel

I ricercatori del Centro Interdipartimentale di Ricerche per la gestione delle risorse idrobiologiche e per l'acquacoltura dell'Università Federico II di Napoli, in collaborazione con l'Università britannica di Cranfield, hanno scoperto che alcune specie di alghe, usate per la depurazione delle acque reflue, possono diventare anche biomassa utile per la produzione di biodiesel. Le alghe Botryococcus braunii e Scenedesmus obliquus, che hanno dimensioni di pochi milionesimi di metro e formano tappeti di colonie verdi sulla superficie dell'acqua, si alimentano con azoto e fosforo presenti nelle acque reflue. Per questo ne abbattono il contenuto di circa il 90%, depurando le acque. Le analisi svolte sugli acidi grassi contenuti nelle due specie di alghe, hanno dimostrato che sono anche una buona fonte di grassi da cui ottenere biodiesel. La produzione di biodiesel da microalghe potrebbe avere sviluppi interessanti dato che, al contrario di altri biocombustibili, ha il vantaggio di non sottrarre porzioni di suolo all'uso agricolo.

domenica 4 dicembre 2011

Impianto fotovoltaico notturno

Pannelli solari attivi anche di notte? Questa sarebbe una vera rivoluzione. Al Dipartimento americano dell'energia, sede nell'Idaho National Laboratory, Steven Novack pare essere certo sia possibile. Il suo cruccio: è un vero peccato non riuscire a sfruttare la metà dell'energia disponibile dal Sole, quella nella banda dell'infrarosso. Energia che, almeno in parte, di notte viene ceduta dal terreno sotto forma di calore. Novack e i suoi hanno realizzato un impianto formato da microantenne, con le quali riescono a raccogliere oltre l'80% dell'energia riciclata dal suolo. Il loro funzionamento si basa sulla capacità di entrare in risonanza con la lunghezza d'onda dei raggi infrarossi. Un grosso ostacolo pare essere rappresentato dall'incapacità di utilizzare la corrente elettrica alternata, generata a una frequenza troppo alta. Un inconveniente che potrebbe essere aggirato grazie agli studi paralleli in corso negli Stati Uniti e in Gran Bretagna. La soluzione potrebbe risiedere in un diodo di nuova generazione, capace di lavorare anche ad alte frequenze ottiche.

venerdì 25 novembre 2011

Mega impianto idroelettrico al castello di Windsor per produrre energia pulita

L'ecoattivismo del Principe Carlo ha coinvolto anche sua madre, la Regina Elisabetta d'Inghilterra, che ha autorizzato la costruzione di un mega impianto idroelettrico nei pressi della sua residenza, il castello di Windsor. L'impianto fornirà energia elettrica al castello ma produrrà anche un surplus che sarà immesso nella rete elettrica nazionale. Il funzionamento si basa su un principio antichissimo, noto come "Vite di Archimede": un sistema meccanico innalza il livello dell'acqua del Tamigi provocando un movimento costante in grado di produrre elettricità pari a 1,7 MW/h annui, sufficienti a soddisfare il fabbisogno energetico di 400 abitazioni. Il costo dell'opera è di poco inferiore ai 2 milioni di euro e si stima che possa ridurre di 790 tonnellate all'anno le emissioni di CO2 in atmosfera.

sabato 19 novembre 2011

Il futuro delle energie rinnovabili in Italia

Accolto con parecchio pessimismo, il Quarto Conto Energia, conti alla mano, dimostra di essere una buona chance per chi vuole passare alle energie rinnovabili. A fronte di un taglio contenuto delle tariffe, infatti, si registra una marcata diminuzione dei prezzi degli impianti. Che, oltretutto, sono diventati anche più efficienti rispetto al passato poiché, nel frattempo, la tecnologia ha continuato ad evolversi. E dunque, essendo gli incentivi una strategia per lanciare, per spingere i settori emergenti, è corretto che a fronte di investimenti economicamente sempre più sostenibili, le tariffe subiscano un ridimensionamento.Certo, il modo brusco con cui è stata decretata la "morte" prematura del Terzo Conto Energia, qualche segno l'ha lasciato, soprattutto su coloro che stavano facendo ragionamenti di lungo periodo. Ma è pur vero che i piccoli impianti fotovoltaici non sono stati sfiorati dal passaggio tra i due Conti e dunque non ha senso non crederci a priori. E poi, la scelta delle energie rinnovabili non dovrebbe essere legata solo ad una convenienza economica, ma semmai dovrebbe diventare una filosofia di vita collettiva, con ricadute positive - anche - sul fronte economico. Non si dimentichi, infatti, che le abitazioni "verdi", cioè amiche dell'ambiente spuntano un valore di mercato più alto e che produrre autonomamente energia, al di là degli incentivi, conviene. In ogni caso, piaccia, o no, la normativa europea, e quindi, a cascata, quella nazionale, regionale, fino a quella attuativa delle amministrazioni comunali, terrà sempre più conto della sostenibilità ambientale: lo dimostrano gli orientamenti politici "green" su più fronti, a cominciare dall'edilizia, alla gestione dei rifiuti e anche all'agricoltura, e che comprendono pure i provvedimenti coercitivi presi in ordine alla mobilità. Sono sempre più numerose, infatti, le città che chiudono le porte dei propri centri storici ai veicoli privatio tradizionali, e che mettono a disposizione dei cittadini non solo i mezzi pubblici, ma anche nuove infrastrutture e forme di mobilità alternativa, quali il car sharing, il bike sharing, eccetera. Dal canto suo, l'industria automobilistica, non sta ferma a guardare e si sta attrezzando anch'essa a dare risposte ecosostenibili: i veicoli ibridi e quelli elettrici, presto saranno alla portata di tutti. Sono forme concrete di attenzione verso l'ambiente, che spesso, di primo acchito, non piacciono ai cittadini, ma che hanno un indiscutibile pregio: non si limitano "a dire" che l'ambiente deve essere tutelato e salvaguardato. Occorrono, infatti, strategie fattive e di lungo periodo, in cui un ruolo centrale deve essere giocato dagli investimenti sulle nuove tecnologie. Il destino dell'edilizia, per esempio, sembrerebbe oramai segnato, e le abitazioni, stando alle tendenze in atto anche fuori dai confini italiani, dovrebbero man mano essere sempre più efficienti, perché dotate di impianti tecnologici capaci di produrre energia pulita e di contenere il dispendio energetico. Il riferimento non è solo agli impianti fotovoltaici installati sui tetti, ma alla geotermia, al solare termico, alle biomasse, e anche alla domotica. Non si dimentichi, a tal proposito, che nella compravendita degli immobili, la certificazione energetica è diventata una condizione necessaria. Certo, come si diceva, non sempre le novità tecnologiche e normative sono accolte con entusiasmo dalla collettività, che nella stragrande maggioranza dei casi ha un approccio piuttosto freddo (o addirittura sospettoso) verso ciò che è sconosciuto. Ma l'imperativo, oggi, quando si parla di ambiente, è stare al passo con i tempi. Ecco perché occorre documentarsi, e soprattutto non conviene farsi influenzare dal pessimismo collettivo. Nel caso del Quarto Conto Energia, per esempio, chi lo ha giudicato negativamente a priori, senza fare due conti, ha commesso un errore. Perché per i piccoli impianti, il Quarto Conto Energia, conviene.