Accolto con parecchio pessimismo, il Quarto Conto Energia, conti alla mano, dimostra di essere una buona chance per chi vuole passare alle energie rinnovabili. A fronte di un taglio contenuto delle tariffe, infatti, si registra una marcata diminuzione dei prezzi degli impianti. Che, oltretutto, sono diventati anche più efficienti rispetto al passato poiché, nel frattempo, la tecnologia ha continuato ad evolversi. E dunque, essendo gli incentivi una strategia per lanciare, per spingere i settori emergenti, è corretto che a fronte di investimenti economicamente sempre più sostenibili, le tariffe subiscano un ridimensionamento.Certo, il modo brusco con cui è stata decretata la "morte" prematura del Terzo Conto Energia, qualche segno l'ha lasciato, soprattutto su coloro che stavano facendo ragionamenti di lungo periodo. Ma è pur vero che i piccoli impianti fotovoltaici non sono stati sfiorati dal passaggio tra i due Conti e dunque non ha senso non crederci a priori. E poi, la scelta delle energie rinnovabili non dovrebbe essere legata solo ad una convenienza economica, ma semmai dovrebbe diventare una filosofia di vita collettiva, con ricadute positive - anche - sul fronte economico. Non si dimentichi, infatti, che le abitazioni "verdi", cioè amiche dell'ambiente spuntano un valore di mercato più alto e che produrre autonomamente energia, al di là degli incentivi, conviene. In ogni caso, piaccia, o no, la normativa europea, e quindi, a cascata, quella nazionale, regionale, fino a quella attuativa delle amministrazioni comunali, terrà sempre più conto della sostenibilità ambientale: lo dimostrano gli orientamenti politici "green" su più fronti, a cominciare dall'edilizia, alla gestione dei rifiuti e anche all'agricoltura, e che comprendono pure i provvedimenti coercitivi presi in ordine alla mobilità. Sono sempre più numerose, infatti, le città che chiudono le porte dei propri centri storici ai veicoli privatio tradizionali, e che mettono a disposizione dei cittadini non solo i mezzi pubblici, ma anche nuove infrastrutture e forme di mobilità alternativa, quali il car sharing, il bike sharing, eccetera. Dal canto suo, l'industria automobilistica, non sta ferma a guardare e si sta attrezzando anch'essa a dare risposte ecosostenibili: i veicoli ibridi e quelli elettrici, presto saranno alla portata di tutti. Sono forme concrete di attenzione verso l'ambiente, che spesso, di primo acchito, non piacciono ai cittadini, ma che hanno un indiscutibile pregio: non si limitano "a dire" che l'ambiente deve essere tutelato e salvaguardato. Occorrono, infatti, strategie fattive e di lungo periodo, in cui un ruolo centrale deve essere giocato dagli investimenti sulle nuove tecnologie. Il destino dell'edilizia, per esempio, sembrerebbe oramai segnato, e le abitazioni, stando alle tendenze in atto anche fuori dai confini italiani, dovrebbero man mano essere sempre più efficienti, perché dotate di impianti tecnologici capaci di produrre energia pulita e di contenere il dispendio energetico. Il riferimento non è solo agli impianti fotovoltaici installati sui tetti, ma alla geotermia, al solare termico, alle biomasse, e anche alla domotica. Non si dimentichi, a tal proposito, che nella compravendita degli immobili, la certificazione energetica è diventata una condizione necessaria. Certo, come si diceva, non sempre le novità tecnologiche e normative sono accolte con entusiasmo dalla collettività, che nella stragrande maggioranza dei casi ha un approccio piuttosto freddo (o addirittura sospettoso) verso ciò che è sconosciuto. Ma l'imperativo, oggi, quando si parla di ambiente, è stare al passo con i tempi. Ecco perché occorre documentarsi, e soprattutto non conviene farsi influenzare dal pessimismo collettivo. Nel caso del Quarto Conto Energia, per esempio, chi lo ha giudicato negativamente a priori, senza fare due conti, ha commesso un errore. Perché per i piccoli impianti, il Quarto Conto Energia, conviene.
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