lunedì 24 settembre 2012

Per gli edifici di nuova costruzione l'uso delle rinnovabili è obbligatorio

É entrato in vigore il 31 maggio 2012 l'obbligo relativo all'integrazione delle fonti rinnovabili negli edifici di nuova costruzione o soggetti a ristrutturazione, previsto dall'articolo 11 del decreto legislativo numero 28/2011, nonché dall'allegato 3 al medesimo decreto. Come è noto, questo decreto è stato emanato in attuazione della direttiva 2009/28/Ce sulla promozione dell'uso dell'energia da fonti rinnovabili, avente lo scopo di ridurre le emissioni di gas a effetto serra, nel rispetto del protocollo di Kyoto e degli impegni assunti con la convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici: si tratta della cosiddetta direttiva 202020, che impone agli stati dell'unione una serie di passaggi progressivi volti ad ottenere entro il 2020 una serie di standard minimi relativamente all'utilizzo di energie rinnovabili. Tra le misure, adottate dall'Italia con il decreto legislativo 28/2011, per il raggiungimento degli obiettivi statuiti a livello comunitario, vi è appunto anche l'obbligo di integrazione delle fonti rinnovabili negli edifici di nuova costruzione e negli edifici esistenti sottoposti a ristrutturazioni rilevanti. Tale obbligo si traduce nella necessità di prevedere, nel progetto relativo alla costruzione ex novo o alla ristrutturazione integrale di un edificio, l'utilizzo di fonti rinnovabili per l'elettricità e l'acqua calda sanitaria, con modalità ed in percentuali specifiche, che andremo di seguito ad esaminare. In assenza di tale previsione, il progetto non potrà essere approvato dagli organi competenti con conseguente mancato rilascio del titolo edilizio (ciò significa, in pratica, che se poi si costruisce lo stesso si tratterà di costruzione del tutto abusiva). 

Innanzitutto specifichiamo il campo di applicazione della norma: il progetto deve riguardare edifici di nuova costruzione, esclusi quelli rientranti nelle definizioni previste dal codice dei beni culturali e del paesaggio (di cui al decreto legislativo 22 gennaio 2004, numero 42) e quelli specificatamente individuati come beni culturali negli strumenti urbanistici, qualora il progettista evidenzi che il rispetto delle prescrizioni implica un'alterazione incompatibile con il loro carattere o aspetto, con particolare riferimento ai caratteri storici e artistici. Invece, per quanto concerne gli edifici da realizzarsi nelle zone A di cui all'articolo 2, comma 1, del Decreto del Ministero dei lavori pubblici numero 1444/1968 (si tratta delle parti del territorio interessate da agglomerati urbani che rivestono carattere storico, artistico o di particolare pregio ambientale), gli obblighi previsti dal decreto 28 sono ridotti del 50%.

Per quanto riguarda, invece, la definizione di edificio esistente sottoposto a ristrutturazione rilevante dobbiamo fare riferimento a quanto previsto all'articolo 2, comma 1, lettera m del medesimo decreto legislativo numero 28/2011, in base al quale può definirsi come tale, ai fini dell'applicazione della normativa contenuta nel decreto stesso, un "edificio che ricade in una delle seguenti categorie: a) edificio esistente avente superficie utile superiore a 1000 metri quadrati, soggetto a ristrutturazione integrale degli elementi edilizi costituenti l'involucro; b) edificio esistente soggetto a demolizione e ricostruzione anche in manutenzione straordinaria". Circoscritto così l'ambito di applicazione, vediamo concretamente cosa prevede la norma.

Prevede, innanzitutto, l'Allegato 3 al decreto 28 che gli impianti di produzione di energia termica devono essere progettati e realizzati in modo da garantire la copertura, tramite il ricorso ad energia prodotta da impianti alimentati da fonti rinnovabili, del 50% dei consumi previsti per l'acqua calda sanitaria. In aggiunta a ciò, l'Allegato 3 prevede che la somma dei consumi previsti per l'acqua calda sanitaria, il riscaldamento e il raffrescamento debba essere a sua volta garantito da impianti alimentati ad energie rinnovabili in percentuali crescenti da qui ai prossimi anni. Ed in particolare, sarà necessario garantire: il 20% per i progetti presentati dal 31 maggio 2012 al 31 dicembre 2013; il 35% per quelli presentati a partire dal 1° gennaio 2017.

Sulle modalità con cui devono essere progettati gli impianti, precisa il comma 2 dell'Allegato 3 che "gli obblighi di cui al comma 1 non possono essere assolti tramite impianti da fonti rinnovabili che producano esclusivamente energia elettrica la quale alimenti, a sua volta, dispositivi o impianti per la produzione di acqua calda sanitaria, il riscaldamento e il raffrescamento": il che dovrebbe sostanzialmente significare che l'energia elettrica prodotta mediante fonti rinnovabili non può essere utilizzata per il riscaldamento diretto o per riscaldare l'acqua per utilizzo sanitario.

Anche per quanto concerne l'elettricità sono poi previsti degli obblighi specifici attinenti alla necessità di installare una potenza derivante da fonti rinnovabili in percentuale crescente collegata alla metratura. In particolare sarà necessario installare 1 kW ogni 80 metri quadrati se la richiesta del titolo edilizio è presentata entro il 31 dicembre 2013, 1 kW ogni 65 mq fino a fine 2016, 1 kW ogni 50 mq dal 2017.

sabato 22 settembre 2012

Si può realizzare un impianto fotovoltaico su una porzione di lastrico solare del condominio?

Si può realizzare un impianto fotovoltaico su una porzione di lastrico solare del condominio? Per rispondere a questa domanda bisogna, innanzitutto, prendere in considerazione l'articolo 1102 del codice civile, il quale disciplina l'uso della cosa comune con riferimento alla comunione in generale, ma che, in virtù del richiamo contenuto nell'articolo 1139 del codice civile, è applicabile anche in materia di condominio negli edifici. Recita l'articolo 1102: "ciascun partecipante può servirsi della cosa comune, purché non ne alteri la destinazione e non impedisca agli altri partecipanti di farne parimenti uso secondo il loro diritto. A tal fine può apportare a proprie spese le modificazioni necessarie per il migliore godimento della cosa". Il principio, quindi, applicato al condominio è chiaro e suona così: tutti possono fare uso personale delle parti comuni, purché non ne impediscano un pari uso ad altri, non ne alterino la destinazione e lo facciano a proprie spese. Chiarisce, poi, la Cassazione che "la nozione di pari uso della cosa comune cui fa riferimento l'articolo 1102 del codice civile - che in virtù del richiamo contenuto nell'articolo 1139 c.c. è applicabile anche in materia di condominio negli edifici - non va intesa nel senso di uso identico e contemporaneo, dovendo ritenersi conferita dalla legge a ciascun patecipante alla comunione la facoltà di trarre dalla cosa comune la più intensa utilizzazione, a condizione che questa sia compatibile con i diritti degli altri, essendo i rapporti condominiali informati al principio di solidarietà, il quale richiede un costante equilibrio fra le esigenze e gli interessi di tutti i partecipanti alla comunione" (tra le tante sentenze della Cassazione questa che citiamo è quella del 30 maggio 2003 numero 8803). Inoltre, va sempre tenuto conto del fatto che, sempre secondo la Suprema Corte, in nessun caso l'utilizzazione personale della cosa comune può alterare il decoro architettonico dello stabile (Cassazione 10 maggio 2004 numero 8852). Detto ciò, è possibile installare un impianto fotovoltaico sul lastrico solare del condominio badando ad alcune cose che di seguito andiamo ad elencare. Innanzitutto, l'installazione dei pannelli solari non deve alterare il decoro architettonico dello stabile: se si tratta di un edificio antico o che ha un certo valore artistico, dei pannelli solari molto visibili potrebbero essere un problema, se invece si tratta di un condominio normale, magari con un lastrico solare piatto, l'impatto visivo è pressoché nullo. Poi bisogna verificare se il regolamento condominiale non disponga qualcosa in contrario all'uso di cui stiamo parlando. Infine va verificata la possibilità che anche gli altri abbiano la facoltà di utilizzare il lastrico solare per il medesimo scopo. Ciò comporta, tra l'altro, una valutazione attenta di quanta parte del lastrico solare sia effettivamente adatta all'installazione di pannelli solari (a seconda dell'esposizione) e di quella parte occupare solo una porzione che possa considerarsi proporzionata al pari uso che possano volerne fare altri.

mercoledì 19 settembre 2012

Quanto costa un impianto minieolico?

Il costo, chiavi in mano, per l'installazione di un impianto minieolico con aerogeneratore ad asse orizzontale, varia in funzione della potenza dell'impianto. In generale, il costo per singolo kW tende a crescere al diminuire della potenza installata. Inoltre, si tenga conto del fatto che gli aerogeneratori ad asse verticale costano di più. In ogni caso, indicativamente, il costo di un impianto minieolico può essere preventivato in circa 5.000 euro al kW per un impianto fino a 10 kW; 3.500 euro al kW per un impianto fino a 20 kW e circa 2.700 euro al kW per gli impianti di taglia maggiore e comunque sopra i 100 kW. Per quanto riguarda la suddivisione della spesa, si può ipotizzare che circa il 60% dell'investimento sarà dovuto all'aerogeneratore. Per il progetto e l'installazione, invece, va contabilizzato circa il 25%. Il restante 15% è per la torre di supporto. Infine, nel caso in cui non sia già a disposizione, è bene contabilizzare altri 2.000 euro per la campagna anemometrica.

martedì 18 settembre 2012

Quanto vento occorre per far funzionare un impianto minieolico?

Per far muovere le pale, un impianto minieolico richiede una quantità di vento di gran lunga inferiore rispetto ai grandi impianti: sono, infatti, sufficienti 2-3 m/s contro i 5-6 m/s degli impianti più imponenti. Il che, tradotto in chilometri orari significa, all'incirca, 7-12 km/h contro 18 km/h. In ogni caso, prima di procedere con l'investimento, provate a chiedere se per la vostra zona esiste già una campagna anemometrica. Esattamente, una campagna anemometrica è uno studio, che può durare da qualche mese ad un anno, che serve per capire qual'è la portata del vento nel luogo dell'installazione. Se non dovesse già essere presente, ma al contempo nutrite dubbi sulla ventosità del luogo, vi consigliamo di farla a vostre spese. Certo non costa poco (se si considera un impianto da 3 kW, stiamo parlando di un'incidenza prossima al 15% dell'investimento), ma è pur vero che in questo modo si hanno più certezze circa la buona riuscita dell'investimento.

Approfondimenti

- Com'è fatto un impianto minieolico?

lunedì 17 settembre 2012

Le novità del quinto conto energia. Cosa cambia rispetto al quarto?

Il Quinto Conto Energia è sicuramente meno generoso del Quarto. Se, infatti, si prende in considerazione un impianto fotovoltaico da 3 kW, installato sul tetto della propria abitazione, entrato in esercizio nel primo semestre del nuovo conto, tabelle alla mano, si avrà diritto a una tariffa omnicomprensiva di 208 euro/MWh e a un premio sull'autoconsumo di 126 euro/MWh. Con il Quarto Conto Energia, invece, i valori sarebbero stati, rispettivamente, di 237 euro per l'omnicomprensiva e 155 euro per l'autoconsumo. Il che significa che, come dicevamo, il Quinto Conto Energia è realmente meno generoso. Ma procediamo con ordine inverso iniziando dalla fine. Il Quinto Conto Energia cesserà di applicarsi dopo 30 giorni solari dal raggiungimento di un costo indicativo cumulato di 6,7 miliardi di euro l'anno. Anche in questo caso, come appare ovvio, la data al momento non è prevedibile, ma sarà comunicata, al momento opportuno, dall'Aegg. Un altro aspetto che vale la pena di sottolineare è che il Quarto Conto Energia, seppur agonizzante, in un certo senso continuerà a vivere fino alla fine dell'anno. Ma attenzione, non per tutti. Continuerà, infatti, ad applicarsi solo ai grandi impianti iscritti in posizione utile nei registri e per gli impianti realizzati su edifici o aree pubbliche che entreranno in esercizio entro il 31 dicembre del 2012. Detto questo, veniamo alle modalità di accesso agli incentivi. 

Per ciò che attiene i registri, non è vero che tutti gli impianti devono essere inseriti. Sono, infatti, esentati una serie di impianti tra cui quelli con una potenza fino a 50 kW realizzati su edifici con moduli installati in sostituzione di coperture su cui è operata la completa rimozione dell'eternit o dell'amianto; quelli di potenza fino a 12 kW, inclusi gli impianti realizzati a seguito di rifacimento, nonché i potenziamenti che comportano un incremento della potenza dell'impianto non superiore a 12 kW; quelli integrati con caratteristiche innovative fino al raggiungimento di un costo indicativo cumulato degli incentivi di 50 milioni di euro. Non solo. Sono esenti dall'iscrizione al registro anche gli impianti fotovoltaici a concentrazione (anche questi fino al raggiungimento dei 50 milioni di euro complessivi) e gli impianti fotovoltaici realizzati da Amministrazioni pubbliche. Tutti gli altri, invece, per usufruire degli incentivi devono essere iscritti in appositi registri in modo da rientrare nei limiti massimi di costo indicativo cumulato annuo degli incentivi. Tale cumulo è fissato in 140 milioni di euro per il primo registro, 120 milioni di euro per il secondo e 80 milioni per quelli successivi.

Il Quinto Conto Energia, di fatto, è il frutto di due decreti interministeriali approvati, rispettivamente, il 5 e 6 luglio che si applicano anche alle altre fonti rinnovabili, per le quali la data di entrata in vigore è fissata per il primo gennaio 2013. Tornando agli impianti fotovoltaici, come si diceva, il decreto del 5 luglio prevede un innalzamento delle soglie di accesso agli incentivi per tutte le categorie. In ogni caso, rispetto al Quarto Conto Energia sono state mantenute alcune cose: tariffe agevolate per i piccoli impianti, per la rimozione dell'amianto, per gli impianti innovativi e per quelli a concentrazione. Resiste anche la maggiorazione degli incentivi per chi privilegia l'impiego di componenti prodotti in Europa. Nessuna novità, invece, per i beneficiari: possono accedere alle tariffe incentivanti (in qualità di soggetti responsabili), le persone fisiche, le persone giuridiche, condomini di unità immobiliari o di edifici e i soggetti pubblici. 

Anche per la durata degli incentivi, rispetto al passato, non cambia nulla: le tariffe restano in vigore per 20 anni dalla data di entrata in esercizio dell'impianto. Cambia, invece, la sostanza: le tariffe sono omnicomprensive dell'incentivo e della vendita dell'energia. É, poi, prevista una tariffa a parte per l'autoconsumo. Un'altra novità è che l'accesso agli incentivi è alternativo alla possibilità di scambio sul posto: uno esclude l'altro. Rispetto al passato, infine, un'altra novità risiede nel fatto che sono previste spese di istruttoria e spese di gestione da corrispondere al GSE. Nello specifico, si tratta di 3 euro/kW per gli impianti con una potenza inferiore ai 20 kW, e di 2 euro/kW per gli impianti con potenza superiore a 20 kW, a cui va sommato un contributo di 0,05 centesimi di euro per ogni kWh di energia incentivata.

giovedì 13 settembre 2012

Il governo incentiva gli impianti minieolici e introduce anche il Registro dei piccoli impianti

Di certo il minieolico va ancora spinto: non sono tantissimi, infatti, gli impianti già installati (erano appena 300 circa alla fine del 2011) e dunque, ancora una volta, il meccanismo di incentivazione dovrebbe portare i suoi frutti. Il Decreto Ministeriale del 18 dicembre 2008, infatti, prevede che gli impianti eolici di taglia compresa tra 1 e 200 kW possano usufruire di una tariffa omnicomprensiva pari a 0,30 centesimi di euro per ogni kWh immesso in rete. La durata del periodo di incentivazione è di 15 anni, terminati i quali, il titolare dell'impianto può scegliere tra due alternative: entrare nel mercato libero - e dunque vendere l'energia prodotta direttamente alla Borsa elettrica, o a un operatore elettrico - oppure optare per il "ritiro dedicato". In tal caso, il GSE corrisponderà al produttore un prezzo per ogni kWh ritirato. I prezzi di ritiro vengono aggiornati dall'AEEG con scadenza annuale. Per il 2012, il prezzo fissato per l'eolico è di 0,0783 euro/kWh. Tornando all'erogazione dell'incentivo, vanno fatte alcune precisazioni. Con le ultime novità normative riguardanti il settore delle energie rinnovabili, si è, infatti, stabilito che gli impianti minieolici che superano la potenza di 50 kW, devono concorrere all'attribuzione degli incentivi, attraverso il posizionamento in una graduatoria. In sostanza, anche per il minieolico, dal primo gennaio 2013 verrà introdotto il Registro dei piccoli impianti.

martedì 11 settembre 2012

Le turbine galleggianti di Karmøy: la nuova frontiera dell'energia eolica

Al largo dell'isola di Karmøy, nel Mare del Nord Norvegese, è in fase di realizzazione il primo campo eolico offshore completamente costituito da turbine galleggianti, studiate per avere un impatto ambientale nullo sui fondali marini. Il progetto prevede la costruzione di 4 turbine da 4,1 MW cadauna. Il campo eolico verrà posto ad una distanza di circa 1 km dalla riva e ciascun impianto eolico verrà posizionato laddove i fondali hanno una profondità massima di 40 metri. Questa nuova ed imponente installazione offshore, il cui completamento è previsto in 5 anni, risparmierà all'ambiente emissioni di anidride carbonica pari a 9040 tonnellate l'anno. Al momento è già in funzione una turbina eolica galleggiante che vanta una capacità di 2,3 MW.

sabato 8 settembre 2012

Enel Green Power ha realizzato un nuovo parco eolico in Andalusia

Enel Green Power, società del Gruppo Enel dedicata allo sviluppo e alla gestione delle attività di generazione di energia da fonti rinnovabili a livello internazionale, ha realizzato un nuovo ed imponente Parco Eolico in Andalusia (Spagna) e, più precisamente, nel comune di Padul, vicino Granada, dal quale prende il nome. Il parco eolico, da 18 MW, che consta di 9 turbine da 2 MW, a regime, dovrà produrre oltre 37 milioni di kWh all’anno. I benefici per l'ambiente sono evidenti e rappresentati da numeri impressionanti: emissioni pari a circa 28 mila tonnellate di anidride carbonica all'anno in meno, con un risparmio di circa 14 mila tonnellate equivalenti di petrolio. Quella approntata da Enel Green Power non è la prima installazione effettuata in questa regione. Il nuovo parco eolico di Padul, infatti, va ad aggiungersi ad altre installazioni già realizzate che vantano una capacità rinnovabile pari a circa 219 MW, nella comunità autonoma dell’Andalusia, e ai 1.828 MW totali di Spagna e Portogallo. Il parco eolico di Padul è stato realizzato, a livello temporale, pressoché in contemporanea ad un altro, ancora più imponente, in Romania denominato "Parco Eolico di Moldova Noua" che ha una capacità produttiva di 48 MW e che sarà in grado di produrre 130 milioni di kWh all’anno.

giovedì 6 settembre 2012

È nato EnergiaOggi.com il primo portale di annunci gratuiti specializzato nelle energie rinnovabili

EnergiaOggi.com, questo è il nome del primo portale di annunci gratuiti specializzato nelle energie rinnovabili, nasce al fine di colmare un vuoto lasciato dai tradizionali siti di annunci generalisti che, per ovvie ragioni di spazio, non possono garantire un servizio ad hoc in merito a queste tematiche. Il sito conta 6 sezioni comprendenti oltre 115 categorie. L’estrema specializzazione del portale fa si che le inserzioni in esso pubblicate abbiano un’efficacia superiore alla media, poiché sottoposte ad un pubblico altamente targettizzato. L’aspetto grafico, volutamente solare e pulito, garantisce una navigazione veloce e piacevole, favorendo al contempo una consultazione quanto mai mirata dei contenuti. I settori biomasse, eolico, fotovoltaico e geotermico includono anche le categorie cerco/offro lavoro ed uno spazio dedicato ai corsi di formazione professionale. Di particolare interesse è la sezione dedicata agli immobili. Qui è possibile trovare un’accurata selezione delle soluzioni abitative dotate di sistemi che sfruttano fonti di energia rinnovabili per soddisfare il fabbisogno energetico dei nuclei familiari che andranno ad abitarci. Nella sezione denominata “Tutto Green”, invece, si pone l’accento su tutto quanto non è stato possibile catalogare nelle succitate categorie. Qui, ad esempio, troverete uno spazio dedicato alle auto elettriche, alle biciclette elettriche, ai camper, ai caravan, alle roulotte, alle imbarcazioni e tanti altri mezzi green oriented. Ma non è tutto. EnergiaOggi.com consta anche di un blog, aggiornato quotidianamente, contenente articoli inerenti le notizie più interessanti nel campo delle energie rinnovabili, provenienti da tutto il mondo. Il portale è molto attento all’innovazione. In tal senso è doveroso citare lo spazio dedicato alle invenzioni che, alla stregua di una vera e propria vetrina, si pone, quale obiettivo primario, quello di far conoscere alle aziende del settore ed al grande pubblico, le opere dell’ingegno che magari, per mancanza di risorse sono rimaste chiuse nel cassetto. EnergiaOggi.com è un progetto in forte crescita, con un pubblico sempre più vasto e uno staff sempre in fermento che, per l’immediato futuro, ha in serbo altre ghiotte sorprese che certamente risulteranno gradite a tutti coloro i quali credono che le energie rinnovabili siano l’unica strada percorribile per soddisfare il fabbisogno energetico del pianeta rispettandone l’ecosistema.

mercoledì 5 settembre 2012

QBotix il robot multifunzione che promette di ridurre i costi di gestione degli impianti fotovoltaici

Ingegnoso, innovativo, discreto, multifunzione, in una parola QBotix, il robottino che svolge diverse attività legate all'impianto fotovoltaico consumando pochissima energia. Il fondatore e Ceo di QBotix, Wasiq Bokhari, ha dichiarato che la sua creatura, "impiegata al posto degli inseguitori solari, su un impianto composto da 200 pannelli solari, in 40 minuti consuma appena 0,30 centesimi di euro e può ridurre i costi complessivi del 15%, aumentando, al contempo, la produzione di energia elettrica del 15%. Gran parte del costo di un impianto fotovoltaico è rappresentato dalle strutture d'acciaio utilizzate nel sistema, infatti in questo particolare momento storico, il costo dei pannelli solari si è di molto ridotto. Il robot permette di utilizzare fino al 50% in meno dell'acciaio impiegato in un sistema fotovoltaico di tipo tradizionale". QBotix è un robot dotato di un software utile per effettuare anche un back-up del sistema centrale. Il robot cammina lungo una pista d'acciaio e, quando incontra un modulo fotovoltaico, si ferma e, grazie ad un apposito meccanismo, ne regola l'angolazione in maniera tale da garantire sempre la migliore esposizione durante l'arco della giornata, massimizzando il rendimento. Il robot è dotato anche di un sistema di monitoraggio integrato e funziona grazie ad una batteria agli ioni di litio. Per capire meglio come funziona QBotix può essere utile guardare il video che vi proponiamo di seguito.
Tra gli investitori che hanno creduto nel progetto citiamo Siemens Venture Capital, DFJJAIC, NEA FireLake Capital che, insieme ad altre imprese ed investitori privati, hanno garantito l'erogazione di circa 5 milioni di euro per garantire un primo supporto economico all'avvio della produzione che, è bene dirlo, viene effettuata, al momento, in una zona non meglio specificata (meglio sarebbe dire, in una zona segreta) situata nell'area di Menlo Park, in California. Il costo del robot ancora non è stato dichiarato dall'azienza produttrice, ma c'è da giurare sul fatto che sarà abbastanza elevato.

martedì 4 settembre 2012

Una ricerca della Barclays rivela che gli agricoltori vogliono investire nelle energie rinnovabili

Secondo un'indagine condotta da Barclays, circa l'82% degli agricoltori intervistati sarebbero favorevoli ad investire nel settore delle energie rinnovabili, al fine di ottenere energia pulita e a basso costo. I timori legati ai sempre crescenti aumenti del costo dell'energia ricavata da combustibili fossili sta facendo propendere il mondo dell'agricoltura a scegliere le energie alternative. Ben il 33% del campione si è detto propenso ad effettuare investimenti consistenti, a livello infrastrutturale, già nell'arco dei prossimi due anni. L'aspettativa degli agricoltori è tanta, sia in termini di risparmio in bolletta - addirittura in molti stimano un ricavo netto che va dai 5.000 ai 20.000 euro l'anno - sia per ciò che attiene la riduzione complessiva del costo del lavoro. Commentando la ricerca, Martin Redfearn, responsabile Agricoltura di Barclays, ha dichiarato: "la maggior parte degli agricoltori vede le energie rinnovabili come una nuova forma di diversificazione volta a ridurre i costi energetici e creare nuove entrate". Non tutti sanno che Barclays ha istituito un fondo, pari a circa 70 milioni di euro, destinato a finanziare progetti basati sull'impiego delle energie rinnovabili in campo agricolo. Come risulta dai report dell'indagine, per coloro che hanno investito o stanno pensando di investire in energie rinnovabili, i settori privilegiati sono il solare (51%), energia eolica (43%), biomassa (15%), energia geotermica (4%) e quella idroelettrica (2%). Tra coloro i quali non vi è alcuna volontà di investire nelle fonti di energia rinnovabili, il 18% del campione ha sostenuto che sarebbe un investimento troppo costoso. Altri motivi indicati a sfavore dell'investimento sono: la mancanza di tempo per esaminare la situazione e redigere un progetto valido (15%), una mancanza di comprensione di come potrebbe rivelarsi una scelta conveniente (13%) e il ritorno sull'investimento (11%).

sabato 1 settembre 2012

Paraisópolis, la favela senza fogne né strade, ora è una smart city!

É stato per moltissimi anni un quartiere senza fogne né strade, in balia degli eventi atmosferici che, senza pietà, ne hanno tormentato l'esistenza e degradato ulteriormente la morfologia a causa di frane disastrose. Ora, finalmente, Paraisópolis verrà riqualificata a dovere e quella che era una favela desolata diverrà una vera e propria smart city! Presto verranno attivati sistemi di trasporto pubblico, sono già in costruzione sistemi di drenaggio del terreno, verranno realizzati campi sportivi, una scuola di musica e numerosi negozi. Molta cura verrà anche prestata al rilancio dell'economia agraria partendo dal recupero dei piccoli orti. Il tutto sarà alimentato grazie a dispositivi che producono energia ricavata dall'uso di fonti rinnovabili. La trasformazione in atto a Paraisópolis, favela da 100.000 abitanti nel bel mezzo di San Paolo del Brasile, ruota intorno ad un singolo progetto, promosso dalla municipalità della capitale e firmato dallo studio di architettura Urban-Think Tank, aperto a Caracas nove anni fa, che ora ha uffici anche a San Paolo, New York e Zurigo. Quello che è in costruzione a Grotão, sul terreno dissestato di una scarpata, è un nuovo ecosistema urbano in cui i servizi per la collettività sono misurati sulle esigenze della popolazione e concentrati intorno a un'arena con un edificio su cinque livelli. E la dotazione tecnologica dell'area non sfigurerebbe nel cuore di una smart city: pannelli solari, uso dell'energia eolica per il condizionamento interno, depurazione delle acque grigie per l'irrigazione, ascensori pubblici. Si sta, insomma, riqualificando un'area densamente popolata ma pessimamente collegata trasformandola in un vero e proprio modello di città ecosostenibile.

Credi che possa essere utile introdurre nelle scuole superiori una materia che si chiamerebbe "Educazione al Risparmio Energetico" al fine di informare i ragazzi in merito all'uso consapevole e responsabile anche dell'energia prodotta da fonti rinnovabili?