venerdì 29 aprile 2011

Modulo fotovoltaico vetro vetro

Il modulo fotovoltaico vetro vetro è realizzato in silicio policristallino da parte della Bandoni SpA. La particolarità risiede nel fatto che le celle sono racchiuse tra due lastre di vetro e ciò consente il loro impiego anche in situazioni diverse rispetto a quelle classiche, elevandoli a vero e proprio elemento di arredo. Sebbene sia più costosa rispetto a quella dei pannelli tradizionali, questa tecnologia si sta sempre più diffondendo: è, infatti, un ottimo compromesso per chi vuole produrre energia rinnovabile, ma non vuole rinunciare al design. I pannelli vetro vetro sono perfetti per le facciate, per i muri non portanti, per i lucernai, per le vetrate e ben si adattano anche ad applicazioni su pensiline e serre. Insomma, per tutte quelle situazioni in cui vi sia un buon filtraggio della luce e che permettano agli architetti e ai progettisti di far sbizzarrire il proprio estro. E proprio perchè assimilabili ad un elemento di design, i moduli vengono forniti senza telaio, in modo che ciascuno li possa adattare al meglio al contesto specifico. A garanzia della loro qualità, questi moduli sono stati testati all'interno del laboratorio Eurotest Laboratori Srl, un laboratorio accreditato dal Sinal, e dunque abilitato a rilasciare determinate certificazioni, e hanno superato i test di conformità alle normative IEC 61215 ED.2 e IEC 61730. In particolare la norma IEC 61215 ED.2 sottopone il modulo fotovoltaico a una serie di test che simulano ed estremizzano le condizioni in cui si possono trovare i moduli una volta installati: rigide condizioni atmosferiche, intemperie, eccetera. L'altra norma, invece, prende in esame gli aspetti legati alla sicurezza elettrica dei pannelli. Il superamento di queste prove, non è solo garanzia di affidabilità e qualità del prodotto, ma permette anche il rilascio di una certificazione che, ai sensi del DM 19/02/2007, è richiesta per tutti i pannelli utilizzati negli impianti incentivabili. L'energia elettrica prodotta da impianti del genere, che entrano in esercizio entro il 31 dicembre 2011, ha diritto alla tariffa incentivante migliore, in base a quanto previsto dal nuovo Conto Energia, in vigore dal 2011 al 2013. La tariffa verrà decurtata del 2% all'anno per gli impianti che entreranno in esercizio nel 2012 e nel 2013.

giovedì 21 aprile 2011

Le energie rinnovabili sono pulite, sicure ed è giusto incentivarle a discapito del nucleare

L'Italia intera, a parte le lobby del nucleare, tira un sospiro di sollievo. L'addio al programma nucleare da parte del Governo apre le porte allo sviluppo tecnologico di soluzioni sempre più sofisticate atte allo sfruttamento delle energie rinnovabili. Il ritorno al nucleare avrebbe comportato investimenti per oltre 40 miliardi di euro per avere in cambio risparmi nel costo della generazione di elettricità pari al 20%. Gli obiettivi del Governo partivano da un aumento dei consumi nazionali, che dai 350 TWh del 2008 sarebbero dovuti salire a circa 400 da qui al 2020, di questi, circa il 25% avrebbe dovuto essere prodotto con l'atomo, per una potenza richiesta di circa 13.000 MW e, vale a dire 8 unità (quattro centrali nucleari con due reattori ciascuna) da 1.600 MW l'una. Nel campo dello sfruttamento delle energie rinnovabili, l'Italia è la sesta al mondo per potenza complessiva. Le fonti rinnovabili rappresentano il 17,9% della produzione mondiale di energia elettrica (sulla base di una pubblicazione dell'Enea che cita il "Renewables information 2009" dell'Agenzia internazionale per l'energia, l'International energy agency), per un'incidenza sull'offerta mondiale totale di energia primaria del 12,4%. Il resto della produzione è fondata sul carbone per il 41,6%, sul gas per il 20,9%, sul nucleare (13,8%) e sul petrolio (5,7%). La Cina, si osserva nel recente "The Energy Report" del WWF, ha invece aumentato di 37 Gigawat la produzione di energia rinnovabile totale a 226 Gw, pari a quattro volte la potenza necessaria per soddisfare il consumo totale di picco di energia elettrica della Gran Bretagna, o più del doppio della potenza elettrica totale dell'Africa. In Europa e negli Stati Uniti più della metà di tutta la nuova potenza elettrica installata nel 2009 proviene da fonti rinnovabili. Ritornando al Bel Paese, sono previsti investimenti fino a 7 miliardi di euro all'anno e un obiettivo di 23.000 MW al 2016. Sono questi i punti qualificanti del nuovo decreto sugli incentivi al solare fotovoltaico. E speriamo che le centrali nucleari siano definitivamente un pensiero accantonato.

mercoledì 20 aprile 2011

Impianto fotovoltaico galleggiante Loto

L'idea di realizzare un impianto fotovoltaico galleggiante è senz'altro originale e si rifà al concetto delle piante acquatiche che si sviluppano naturalmente sulle acque superficiali, tanto che l'impianto è stato battezzato con il nome di Loto. Una soluzione che, secondo Enardaiet, azienda di Cisternino (BR) specializzata nelle energie rinnovabili che l'ha ideato, dovrebbe contenere l'impatto paesaggistico-ambientale degli impianti fotovoltaici. Ma dove può essere installato il Loto? Non ci sono limiti tecnici, se non quello naturalmente della presenza di un bacino d'acqua, o addirittura del mare, dove però il moto ondoso sia contenuto e dove naturalmente vi sia possibilità di scambio energetico, ossia un luogo dove sia accessibile un collegamento con l'Enel. Per quanto riguarda le caratteristiche tecniche di questi impianti, si tenga conto che la loro struttura è organizzata in modo da poter accogliere qualsiasi tipo di pannello fotovoltaico in commercio ed è composta da moduli galleggianti testati in ambiente marino per la realizzazione di pontili mobili. Essendo la struttura modulare, l'impianto è dimensionabile in base alle diverse esigenze di produzione energetica (20 - 40 - 60 KW). Gli impianti vengono incorniciati con una struttura ellittica a forma di foglia di loto che, oltre a compensare eventuali fluttuazioni in caso di un moto ondoso rilevante, funge da sistema anticaduta durante gli interventi di manutenzione. Nel caso in cui il bacino acquifero dovesse essere svuotato, non dovrebbero manifestarsi criticità, poiché l'impianto andrebbe ad adagiarsi sul fondo del bacino. Sebbene sia una scelta a sfavore del rendimento dell'impianto, i proggettisti che fin'ora hanno realizzato Loto, hanno preferito disporre i pannelli fotovoltaici orizzontalmente, in modo da favorire un migliore inserimento nell'ambiente circostante, una maggior facilità di manutenzione e in modo da non imporre nessun vincolo di orientamento. Quanto alla sua commercializzazione, Enerdaiet ha cercato di ridurre i costi produttivi e ottenere prezzi più accessibili in modo da raggiungere, in tempi brevi, un ampio segmento di mercato e non solo quello industriale.

venerdì 15 aprile 2011

Impianto fotovoltaico gratis in Puglia

Un impianto fotovoltaico gratis? E' possibile! Grazie ad un accordo tra la Regione Puglia ed Enel, privati e piccole imprese potranno installare un impianto fotovoltaico a costo zero e, dopo vent'anni, diventarne proprietari! L'accordo prevede l'installazione di impianti fotovoltaici di piccola e media taglia, fino a 50 kW. I proprietari potranno scegliere tra due modalità di adesione all'iniziativa. Una prima soluzione prevede l'affidamento dei lavori di installazione a un'impresa affiliata al franchising di EnelSi. Questa avrà per venti anni il diritto di utilizzo dell'impianto e di accesso al tetto o lastrico solare su cui sorge il medesimo. La proprietà dell'apparato resta per tutto il periodo in capo all'impresa, la quale si accollerà i costi di manutenzione e gestione, oltre a quelli di installazione. Il proprietario dello stabile non paga nulla e può usufruire fin da subito dell'energia prodotta per il proprio fabbisogno, traendone benefici in bolletta e riducendo immediatamente le emissioni di anidride carbonica in atmosfera. Trascorse le due decadi suddette, la proprietà dell'impianto passa gratuitamente al proprietario dell'immobile. Chi volesse, invece, entrare da subito nella totale disponibilità dell'installazione fotovoltaica potrà realizzare l'investimento in proprio avvalendosi dell'offerta "chiavi in mano" predisposta da EnelSi che comprende la cura delle pratiche burocratiche, l'allaccio alla rete, la richiesta di incentivi al Gse, il finanziamento del progetto, la possibilità di credito al consumo fino a 120 mesi e l'assicurazione dell'impianto. Il cittadino che sceglie questa opzione potrà così ottenere gli incentivi del Conto Energia che il Gse erogherà sulla base della tipologia di impianto realizzato. Ma quale opzione è più conveniente? Diverse variabili possono far pendere la bilancia a favore dell'una o dell'altra soluzione. Fatti salvi i requisiti strutturali dell'immobile, sarà un'attenta stima del reale fabbisogno elettrico a orientare la decisione. Semplificando al massimo, il proprietario di un appartamento dotato di impianto da 3 kW che ritenga di utilizzare 1 kW all'anno avrebbe maggiore interesse ad investire in proprio, piuttosto che attendere i canonici venti anni: così potrebbe incassare gli incentivi del Conto Energia e reimmettere in rete il surplus di produzione. Al contrario, in caso di consumi che superino la produzione di energia solare, potrebbe risultare più conveniente il primo pacchetto. Per attivare la pratica è sufficiente telefonare al numero verde 800 901 515.

giovedì 14 aprile 2011

Moduli fotovoltaici finti

A chi si sta chiedendo quale sia il fine di utilizzare moduli fotovoltaici finti, totalmente incapaci di produrre energia, la spiegazione è presto data. I moduli fotovoltaici finti servono a promuovere l'intervento di installazione di un impianto fotovoltaico nella classe delle applicazioni innovative finalizzate all'integrazione architettonica, e dunque a far percepire al soggetto responsabile dell'impianto una tariffa più premiante. Ma andiamo con ordine e partiamo da quello che dal 2011 deve essere un assunto di base: estetica e integrazione architettonica sono le parole d'ordine per il futuro, sono un concetto imprescindibile che non deve più esser dimenticato quando si tratta di impianti fotovoltaici. Stando, infatti, alle novità introdotte dal nuovo Conto Energia entrato in vigore all'inizio di quest'anno, bisogna approcciarsi agli impianti fotovoltaici con una nuova ottica: il fotovoltaico non deve più essere visto solo come uno strumento per incrementare la produzione di energia da fonti rinnovabili, ma deve essere assimilato a tutti gli effetti alle componenti architettoniche e, pertanto, deve essere progettato e scelto con gli stessi criteri, compreso quello estetico. Riprendendo le parole del Titolo III del Decreto Ministeriale del 6 agosto 2010, si chiarisce meglio quanto appena esposto: da un punto di vista estetico, il sistema fotovoltaico deve comunque inserirsi armoniosamente nel disegno architettonico dell'edificio. In altri termini, impianto fotovoltaico e struttura architettonica devono rappresentare un unicum, devono dare l'idea di essere un tutt'uno e non devono presentare discontinuità. Ha infatti precisato il GSE (Gestore Servizi Energetici): nel caso in cui i moduli fotovoltaici non coprano la totale superficie della copertura, è necessario completare l'integrazione attraverso degli elementi finti (senza celle fotovoltaiche) che rimpiazzino gli elementi fotovoltaici dove c'è ombra e da parti di chiusura che permettano di raccordare gli spazi tra i moduli fotovoltaici e gli elementi di rivestimento tradizionali, i bordi laterali, le gronde e il colmo. Dunque i moduli fotovoltaici finti hanno la funzione di chiudere gli spazi, di completare la copertura o il rivestimento che altrimenti potrebbero presentare irregolarità nella sagoma. Per questo motivo sono disponibili in qualsiasi forma, dimensione e modello anche se, per la loro scelta, si consiglia comunque di affidarsi al progettista dell'intero impianto.

lunedì 4 aprile 2011

Quando il GSE può richiedere l'integrazione documentale?

Quando il GSE può richiedere l'integrazione documentale? Esiste un riferimento normativo al riguardo? La risposta è si. Ai sensi del Decreto Ministeriale del 6 agosto 2010, a seguito della richiesta da parte del responsabile dell'impianto di poter usufruire delle tariffe incentivanti, il GSE, dopo aver verificato l'ammissibilità della documentazione ricevuta, provvede a comunicare al soggetto responsabile l'esito della valutazione. Nei casi più semplici il GSE comunica da subito il provvedimento conclusivo, che può avere esito positivo (riconoscimento del premio) o esito negativo (diniego del premio). Tuttavia, prima di concludere la valutazione, Il GSE può richiedere un'integrazione della documentazione. In tal caso, il soggetto responsabile è tenuto ad inviare l'integrazione entro 90 giorni dal ricevimento della richiesta da parte del GSE. Nel caso in cui la nuova documentazione risulti ancora incompleta o continui a presentare inesattezze tecniche, il GSE invia la comunicazione di preavviso di rigetto ai sensi della Legge 241/90. Si ricorda che la comunicazione di accoglimento della richiesta avviene sempre tramite il sistema informatico. Negli altri casi, in cui è necessario attestare la data di ricevimento, le modalità di comunicazione tra il GSE e il soggetto responsabile avvengono per il tramite di un indirizzo di posta elettronica certificata indicato nella richiesta inviata o, in assenza, attraverso posta raccomandata con avviso di ricevimento.

Tegola solare di Area Franceram

C'è ma non si vede: questo è il segreto del modulo fotovoltaico nascosto nella tegola solare di Area Franceram. Un sistema brevettato in grado di trasformare un normalissimo tetto in una centrale di produzione energetica e di regalare energia pulita in grande quantità. La tegola nasce da un raffinato impasto atomizzato del gres porcellanato in pasta rossa: in pratica siamo di fronte a una vera e propria tegola in ceramica. Il laterizio nel fotovoltaico lavora con un po' di sofferenza perché, essendo un materiale che scalda, produce nel pannellino una curva di efficienza che tende a flettere. Da qui l'idea di utilizzare l'impasto atomizzato del gres porcellanato che, in quanto materiale più freddo, dà molta più efficienza energetica. Ma ci sono anche altri vantaggi, come quello della facile manutenzione visto che si possono sostituire i singoli pezzi danneggiati, oppure passare da una tipologia a un'altra (da un pannello di 8Wp a uno da 12 Wp) e quando il tempo passa e il futuro arriva, sostituirli con modelli più avanzati. Per ottenere 1 kW di potenza fotovoltaica sono necessari circa 100 tegole e la superficie occupata è di circa 15 metri quadrati.

domenica 3 aprile 2011

Moduli fotovoltaici resistenti all'ammoniaca

Tutte le serie di moduli fotovoltaici Solon attualmente disponibili hanno superato il nuovo test dell'ammoniaca del TUV Rheinland. Questo risultato sottolinea la qualità dei prodotti Solon, rendendoli particolarmente adatti all'impiego nelle aziende agricole, dove l'ammoniaca prodotta dal bestiame interagisce sui moduli causandone la corrosione. Solon è una delle prime aziende ad aver superato questo test con successo. Recentemente messo a punto dal TUV Rheinland nel rispetto della norma IEC 62 716 Ed.1, questo metodo di prova è molto più rigoroso rispetto ai test adottati finora e prevede l'esposizione dei moduli a condizioni estreme, per un periodo di 20 giorni. L'ammoniaca, in concentrazione di 6.667 ppm, agisce a una temperatura di 40°C e un'umidità relativa al 100%, alternata a una temperatura di 23°C e un'umidità relativa del 75%. Sui tetti degli edifici agricoli, l'inquinamento da ammoniaca può essere elevato se i moduli fotovoltaici si trovano in prossimità di impianti di ventilazione o sono integrati nel tetto. In presenza di un alto tasso di umidità, questa esposizione può costituire un problema, in quanto favorisce la formazione di una condensa altamente corrosiva che riduce l'efficienza e accelera l'invecchiamento precoce dei moduli. E' proprio questo il caso simulato dal TUV Rheinland, che prende in esame il rendimento e il comportamento dei vari materiali, nonché l'isolamento e le caratteristiche di sicurezza. Tutti i moduli fotovoltaici Solon sottoposti al test hanno superato la prova: risultato che garantisce, in termini di rendimento e sicurezza, la loro resistenza per decenni alle tipiche condizioni delle aziende agricole.

venerdì 1 aprile 2011

L'Islanda vende l'energia del vulcano Eyjafjallajokull

Energia elettrica dalla lava: in Islanda, le tre più importanti compagnie energetiche puntano a sfruttare la caratteristica vulcanica dell'isola. Il Paese dell'Eyjafjallajokull (noto per l'eruzione che lo scorso anno paralizzò l'Europa), che già riscalda l'85% delle sue abitazioni con energia geotermica, pensa ora di estendere la profondità dei pozzi geotermici a 5 chilimetri. Gli attuali, di 2,5 km, sprigionano vapore a 300 gradi e generano da 4 a 7 Mw di elettricità. I prossimi, avvicinandosi di più al magma fuso, sprigionerebbero vapore fino a 600 gradi e permetterebbero di produrre tra i 40 e i 50 Mw di elettricità. Una quantità sufficiente per 1,25 milioni di case. Se il progetto partirà, l'Islanda potrebbe arrivare alla completa indipendenza energetica (già ora l'81% dell'energia proviene da risorse rinnovabili). E vendere energia al resto d'Europa. E' previsto, infatti, l'impianto di un cavo sottomarino lungo 1900 km, in grado di esportare 5 miliardi di Kw/h all'anno.

Un grattacielo eolico nel cuore di Londra

Un grattacielo eolico nel futuro skyline di Londra. Gli architetti della Strata SE1 tower, il nuovo edificio residenziale che sta per sorgere nella periferia Sud-Ovest della capitale britannica (nel quartiere di Elephant and Castle), hanno dichiarato di aver integrato all'interno della struttura in progetto una serie di turbine eoliche che produrranno l'8% circa del fabbisogno elettrico della torre. Il grattacielo, che verrà realizzato dallo studio BIfs e viene sviluppato nell'ambito di uno dei più grandi progetti di riqualificazione della periferia londinese, sarà dotato di molte soluzioni "verdi", dai vetri isolanti alla geotermia, ma i tre generatori eolici che verranno posizionati in cima alla struttura saranno certamente la parte più iconica della torre. Poste a 147 metri di altezza, le tre turbine progettate dalla Norwin, saranno simili a quelle progettate dalla stessa compagnia per il Bahrain Eorld Trade Centre a Manama. Il progetto verrà realizzato e concluso entro il 2013.

Credi che possa essere utile introdurre nelle scuole superiori una materia che si chiamerebbe "Educazione al Risparmio Energetico" al fine di informare i ragazzi in merito all'uso consapevole e responsabile anche dell'energia prodotta da fonti rinnovabili?