mercoledì 31 agosto 2011

E' nato Easy-in, il tetto fotovoltaico che sostituisce le tegole!

E' nato Easy-in, il tetto fotovoltaico che sostituisce le vecchie tegole! E' la nuova soluzione proposta da Solarkey, distributore ufficiale per la tedesca Solarwatt. Si tratta di un sistema fotovoltaico integrato di nuova generazione, progettato e realizzato appositamente per i tetti a falde che consente di sostituire la copertura tradizionale direttamente con i moduli. Solarkey, fedele a uno dei principi cardine che da sempre la guida, portare in Italia le migliori tecnologie del fotovoltaico nate sui mercati esteri, sceglie così l'innovazione tedesca, consapevole degli eccezionali vantaggi per il consumatore. Easy-in consente, infatti, il massimo vantaggio in termini di costi: oltre al risparmio sulla copertura tradizionale (non più necessaria), si risparmia anche sui tempi grazie all'estrema facilità di montaggio. I moduli, infatti, vengono fissati direttamente sulla struttura in legno del tetto; il fissaggio avviene grazie alla cornice, avvitabile ai correntini del tetto con squadrette di protezione. I moduli sono disponibili con elevata densità di potenza (fino a 138 watt al mq) e sono indicati per diverse tipologie di tetti a falde con inclinazione compresa tra 16 e 65 gradi per impermeabilizzazione garantita. Il sistema è sviluppato in collaborazione con L'Associazione dei copritetti della Sassonia ed è conforme alle linee guida dell'Associazione centrale dei copritetti tedeschi (ZVDH).

Per maggiori informazioni ed approfondimenti è possibile contattare direttamente l'azienda Solarkey:

Sede di Udine
Via dell'Industria, 27
33050 Rivarotta di Teor (UD)
Tel: +39 0432 772 300
Fax: +39 0432 772 370
info@solarkey.it

Sede di Vicenza
Via E. Fermi, 6
36045 Lonigo (VI)
Tel: +39 0444 726726
Fax: +39 0444 436386

martedì 30 agosto 2011

Energia elettrica ed energia termica in un solo impianto

Se siete desiderosi di avere un'abitazione a impatto ed emissioni zero, allora non vi resta che una soluzione: l'integrazione totale di più tecnologie, e nella fattispecie del solare termico, del solare fotovoltaico e della geotermia. A tal proposito, sono senza dubbio interessanti, GEOSOL e SOLECHO HIBRID, due prodotti Solecho srl che promettono la produzione di energia elettrica ed energia termica, con un unico impianto.

GEOSOL è una centrale integrata di sistemi solari e geotermia che permette di coprire l'intero fabbisogno energetico di un edificio tramite l'impiego di fonti rinnovabili. E' un prodotto disponibile per piccole, medie e grandi utenze, in grado di rispondere quindi ad ogni tipo di necessità di impiego.

SOLECHO HIBRID è invece una soluzione per produrre energia elettrica ed energia termica ed è disponibile in due modelli: BLACK POWER per gli impianti residenziali, BLU POWER per gli impieghi industriali, commerciali, artigianali e campi fotovoltaici di grandi dimensioni.

Entrando nello specifico di HIBRID, i primi vantaggi sono subito chiari: un solo pannello che svolge una duplice funzione significa indubbiamente minore ingombro, minore impatto ambientale e, certamente non ultimo per importanza, minore incidenza dei costi.

Volendo addentrarci negli aspetti più puramente tecnici, si tenga conto che la potenza di picco del singolo pannello HYBRYD è di 230 W elettrici e 700 W termici; in termini termici si ottiene dunque un'enorme superficie di assorbimento che può essere sfruttata in sistemi geotermici o in speciali bollitori progettati appositamente da Solecho; l'energia in questo modo recuperata può per esempio essere utilizzata per il riscaldamento di piscine e in impianti a bassa entalpia. Soffermandoci ancora sugli aspetti tecnici, un'altra interessante caratteristica è quella del raffreddamento delle celle fotovoltaiche ottenuto attraverso l'impiego di uno speciale assorbitore in alluminio che funziona per irraggiamento. Tale accorgimento fa si che aumenti l'efficienza del campo fotovoltaico, evitando in questo modo i cali di potenza tipici dovuti al surriscaldamento delle celle, il che, è abbastanza intuitivo, genera una serie di vantaggi, a cominciare dal minor invecchiamento delle celle, dalla maggiore resa in termini di energia prodotta e dalla riduzione della superficie del campo solare. Non solo: non è da trascurare anche il recupero dell'energia termica altrimenti dissipata nell'ambiente e lo sbrinamento o snevamento invernale dei pannelli. Fra i plus dei prodotti, anche la completa integrazione architettonica. Dunque, GEOSOL e SOLECHO HIBRID sono soluzioni che strizzano l'occhio a chi vuole convertirsi definitivamente alle energie rinnovabili e vuole dire si alla produzione di energia elettrica e termica da un unico impianto.

Per maggiori informazioni è possibile contattare l'azienza:
Solecho srl - Sede Commerciale per l'Italia
Via Torri Bianche, 1
Torre Sequoia 20059
VIMERCATE - MB
Telefono +39 039 6080193
Fax +39 039 669583
email: info@solecho.it

lunedì 29 agosto 2011

Prodotti per la pulizia dei pannelli solari

Quali sono i prodotti migliori per pulire i pannelli solari? La risposta non è affatto semplice poiché esistono in commercio numerosi prodotti adatti allo scopo che promettono non solo di pulire ma addirittura di contribuire al miglioramento della resa stessa dei pannelli fino al 30%. Le soluzioni sono svariate, a mano o automatiche, anche se per queste ultime se ne consiglia l'uso solo per impianti di grandi dimensioni. La pioggia e le precipitazioni naturali non ripuliscono completamente i pannelli solari e, dunque, almeno una volta all'anno è opportuno un lavaggio con acqua. Ma vediamo più in dettaglio quali sono, a tutt'oggi, i prodotti più efficaci per la pulizia dei pannelli solari:

Solar Cleaner, ideato da La Ditta Piccoli Fratelli snc di Marano Vicentino in collaborazione con Verde Stile srl di Thiene, è un formulato ad azione detergente antistatica bilanciata, che lo rende appositamente adatto per la manutenzione dei pannelli solari. Solar Cleaner è efficace per la rimozione di fuliggine, calcare, residui organici cristallizzati, grasso e smog. Per informazioni telefonare allo 0445 560283 oppure inviare una mail al seguente indirizzo: info@ipannellisolari.com

VIPCLEAN propone la sua macchina portatile per esterni che, producendo acqua pura tramite l’osmosi inversa, permette con alcune leggerissime aste in fibra di carbonio da 1,50 mt modulabili tra loro, di pulire la superficie del pannello senza problemi, fatica , in totale sicurezza e ecologia per chiunque esegua il lavoro. Per informazioni telefonare allo 011.220.77.83 oppure inviare una mail al seguente indirizzo: info@vipclean.it

Solar Wash, che installato sulla serie di pannelli può lavare automaticamente e settimanalmente l’impianto ma per ora resta un sistema disponibile per targeting di impianti uguali o superiori a 100 KkW. Il pionieristico sistema Solar Wash punta ad aumentare la produzione di energia e riduce la reintegrazione del capitale investito per gli investimenti nell’energia solare. Qualche giorno fa OCS Energy ha annunciato il suo dispositivo che si dice sia “il primo sistema di pulizia automatizzato disponibile in commercio per pannelli fotovoltaici. Solar Wash utilizza degli ugelli a spruzzo lungo un lato e l’intero processo di lavaggio è controllato da un microprocessore. Solar Wash fornisce così agli operatori del settore del fotovoltaico una soluzione di sistema di pulizia chiavi in mano senza dover mettersi a lavare manualmente ogni pannello. Per informazioni telefonare allo 707-766-6776 oppure inviare una mail ai seguenti indirizzi: rich@ocsenergy.com ; mcoc@ocsenergy.com oppure per posta: PO Box 750909, Petaluma, CA 94975

Detergente Heavy Duty: elimina i contaminanti più comuni quali: escrementi di uccelli, sabbia, polvere, alghe, pollini e umidità; pulisce il vetro in profondità; possiede eccellenti proprietà sgrassanti, utili a rimuovere anche le macchie più difficili. Fate in modo che la superficie da trattare sia sempre sufficientemente umida. Mescolate bene il prodotto prima dell’uso. Applicate il prodotto puro o diluito con acqua (1:5), utilizzando un panno morbido o una spugna abrasiva delicata. Applicate preferibilmente iniziando dall’alto verso il basso. Risciacquate bene e lasciate asciugare. Per informazioni contattare il distributore: VIGIA - Energy Solutions S.r.l. - Via Altmann Str. 17 - 39100 Bolzano Bozen - Telefono 0471 052320 - Fax 0471 052321

Sistema HIFlo Carbontec: utilizza acqua purissima esente da prodotti chimici e si possono raggiungere facilmente altezze fino a 15 metri con l'impiego di aste leggere in robusta fibra di carbonio, del diametro di soli 45 millimetri. Particolarmente efficace nel caso di facciate miste vetro/pannello solare grazie al doppio impiego del sistema HiFlo. Grazie al processo fisico a osmosi inversa vengono filtrati dall’acqua circa il 98% dei minerali, consentendo cosi la pulizia dei vetri con solo un’asta ad alimentazione interna
D’acqua e una spazzola, senza l’impiego di altri strumenti. Nei casi particolarmente difficili può essere aggiunto del sapone detergente. Per informazioni contattare il produttore: UNGER Germany GmbH, Dellenfeld 35 - 42653 Solingen – Germany; Telefono (+49) 212.22.07.0; Fax (+49) 212.22.07.222; oppure inviare una mail a: ungereurope@ungerglobal.com



sabato 27 agosto 2011

Pompa di calore geotermica per sostituire caldaia e condizionatore

I vantaggi portati dall'installazione di una pompa di calore geotermica, soprattutto in un edificio di nuova costruzione, sono molteplici e riguardano diversi aspetti. Il primo, indubbio, è che questi sistemi sono in grado di fornire riscaldamento, acqua calda e raffreddamento sempre: 24 ore su 24, per 365 giorni all'anno. In altri termini il vantaggio più lampante, è che con un unico sistema (composto in sintesi da pompa di calore, pannelli radianti e sonde geotermiche) possono essere assolte le funzioni normalmente demandate a due distinti impianti, e cioè caldaie e condizionatori. Ma non è questo l'unico plus. La vita media di questi impianti è piuttosto lunga - le pompe di calore durano circa 15 anni, i pannelli radianti hanno una vita stimata in circa 25 anni, mentre per le sonde geotermiche c'è chi parla addirittura di 100 anni - e, cosa da non sottovalutare, non necessitano di manutenzione. Infine, e se si vuole fare un discorso anche di natura etica/ambientalista, allora va certamente ricordato che l'impianto geotermico contribuisce alla riduzione delle emissioni inquinanti e di CO2 in atmosfera, non inquina i terreni e, essendo di fatto invisibile, non genera alcun tipo di impatto dal punto di vista visivo.

Ma come funziona un impianto geotermico?

I sistemi geotermici sfruttano la temperatura del terreno e soprattutto sfruttano il fatto che, andando in profondità, non c'è stagione o latitudine che tenga: la temperatura del terreno è praticamente costante 365 giorni all'anno, il che significa che in inverno la temperatura del sottosuolo sarà più alta di quella esterna, mentre in estate sarà esattamente il contrario. Ora, senza addentrarci nei meandri della Scienza della Terra, basti sapere che questo fenomeno altro non è che il risultato dell'incidenza della radiazione solare sulla crosta terrestre; quest'ultima la trattiene immagazzinandola sotto forma di energia.

Ma come si estrae l'energia geotermica?

La soluzione risiede nelle sonde geotermiche che, utilizzando come vettore l'acqua, vengono inserite nel terreno a profondità variabili. Il calore così ottenuto viene poi integrato con l'ausilio di pompe di calore. Dunque, in sintesi, le componenti fondamentali di un impianto geotermico sono un sistema di captazione del calore (le sonde, appunto, che possono essere installate verticalmente e orizzontalmente), la pompa di calore e, infine, un sistema di accumulo per l'acqua calda e quindi un sistema di distribuzione del calore. Si tenga conto che i pannelli radianti rappresentano la migliore soluzione impiantistica mentre i tradizionali radiatori, non sono adatti per raffrescare gli ambienti.

venerdì 26 agosto 2011

Nel 94% delle città italiane sono installati impianti da fonti rinnovabili

Nel 94% delle città e paesi italiani sono installati impianti da fonti rinnovabili. Ad affermarlo è il Rapporto Legambiente Comuni Rinnovabili 2011. Stando al Rapporto di Legambiente, il contributo energetico delle rinnovabili ai cinsumi elettrici complessivi in Italia tocca ormai il 22%. Chi ci ha visto più lungo ha investito negli ultimi anni per aumentare sensibilmente la quota di rinnovabili sia nell'utenza pubblica sia nella privata, tanto che nell'Olimpo dei comuni virtuosi ne spiccano ben 20 come "100% rinnovabili". Non solo, alcuni di essi ormai producono più energia di quanto serva al consumo pubblico e delle urgenze private, creando un circolo virtuoso che si riflette in denaro risparmiato nelle bollette e risorse da investire in altri settori. A chi, leggendo la classifica, si troverà a obiettare, se non a ironizzare, che i premiati sono tutti piccoli paesi concentrati in regioni generalmente virtuose in tanti settori come Trentino Alto Adige e Valle d'Aosta, dove forse è più facile trovare il giusto mix di acqua, sole, vento e calore geotermico oltre che risorse economiche, si può rispondere che sarebbe una banalizzazione. Certo, rendere totalmente rinnovabile una metropoli non è come farlo con un ameno paesino di montagna, ma in tanti casi un'ottima via di mezzo potrebbe essere raggiunta. Certamente, le buone pratiche in tema di rinnovabili in alcune regioni italiane, primo fra tutte il Trentino Alto Adige, hanno radici più che ventennali e oggi si stanno raccogliendo i frutti di politiche lungimiranti. Guai però a pensare che questi modelli siano riservati ai Comuni alpini. La straordinaria varietà geografica del territorio italiano permette a qualunque latitudine di adattare gli investimenti sulle fonti energetiche alternative a seconda di ciò che la natura offre. Forse, si tratta di farne una questione di apertura mentale e cultura, che si possono in questo modo tradurre in politiche amministrative più favorevoli alle rinnovabili. Non sarà certamente facile aggiungere il primato di Prato allo Stelvio, piccolo centro della Val Venosta premiato lo scorso anno come primo a livello europeo per la politica energetica. Lì convive un mix di sei generi che ha portato al taglio del 40% nelle bollette dei suoi abitanti, molti dei quali soci di una cooperativa di autoproduzione. La notizia è che almeno provare a farlo non è impossibile, magari studiando quello che hanno fatto i primi della classe.

Limiti per installare un impianto fotovoltaico su un terreno agricolo

Quali sono i limiti per installare un impianto fotovoltaico su un terreno agricolo? Il rapporto tra agricoltura e energie rinnovabili è da anni sempre più stretto, ma è un rapporto che va decisamente ad alti e bassi, soprattutto a causa dei dubbi relativi all'impatto ambientale costituito dagli impianti e dallo snaturamento di carattere industriale che essi spesso rischiano di comportare. D'altra parte, questi dubbi, quanto meno a livello istituzionale, stanno emergendo solo relativamente di recente, dopo anni durante i quali si è invece provveduto ad incentivare in molti modi l'installazione agricola di pannelli solari, sia attraverso incentivi diretti, sia attraverso auna legislazione fiscale agevolata. L'esito diretto di tale politica incentivante, accompagnata all'eterna crisi del settore agricolo, è stata l'ovvia scelta di molti proprietari agricoli di destinare i propri terreni all'installazione di impianti fotovoltaici, anziché coltivarli, immobilizzandoli così per almeno due decenni (ovvero per il periodo durante il quale vengono percepiti gli incentivi per la produzione di energia fotovoltaica). Proprio per questi motivi, gli ultimi interventi nel settore, da parte del legislatore nazionale, hanno preso decisamente la strada della disincentivazione del fenomeno, mediante una serie di norme volte a scoraggiare l'utilizzo di terreni agricoli per la produzione massiva di energia mediante pannelli solari. Prime intervenute sul punto sono state le Linee Guida Nazionali, le quali fissano per tutto il territorio nazionale le regole per l'autorizzazione all'installazione degli impianti, nelle quali si trova l'invito alle Regioni ad individuare come non idonee all'installazione di impianti le aree agricole interessate da produzioni agro-alimentari di qualità (produzioni biologiche, dop, igp, doc, stg, docg, eccetera), nonché le aree di particolare pregio paesaggistico. Significativo è poi stato l'intervento del legislatore nel cosiddetto "Decreto Rinnovabili". ovvero il decreto legislativo numero 28 del 3 marzo 2011, in vigore dal 29 marzo, che ha introdotto restrittivi vincoli per gli impianti fotovoltaici a terra su terreni agricoli, vincoli che hanno poi trovato puntuale conferma nel decreto interministeriale dello scorso 5 maggio istitutivo del Quarto Conto Energia. Il decreto legislativo numero 28 del 2011 all'articolo 10, comma 4, stabilisce infatti che "per gli impianti solari fotovoltaici con moduli collocati a terra in aree agricole, l'accesso agli incentivi statali è consentito a condizione che: 1) la potenza nominale di ciascun impianto non sia superiore a  1 MW e, nel caso di terreni appartenenti al medesimo proprietario,gli impianti siano collocati ad una distanza non inferiore a 2 chilometri; 2) non sia destinato all'installazionedegli impianti più del 10% della superficie del terreno agricolo nella disponibilità del proponente". Le condizioni così fissate devono essere tutte contemporaneamente presenti: quindi ogni impianto non deve superare la potenza di un MW, uno stesso proprietario non può collocare due impianti ad una distanza inferiore a due chilometri, ogni singolo soggetto non può destinare più del 10% dei terreni a sua disposizione (compresi quelli eventualmente in affitto) agli impianti. Poiché l'intento del legislatore è quello di evitare che grosse fette del patrimonio agricolo finiscano per essere destinate alla produzione di energia, si comprende bene per quale motivo il comma 5 del predetto articolo 10, stabilisca invece che "i limiti di cui al comma 4 non si applicano ai terreni abbandonati da almeno 5 anni": è chiaro infatti che in questo caso non sussistono più esigenze di tutela dell'attività agricola.

giovedì 25 agosto 2011

Cosa è lo Sportello per il consumatore di energia elettrica e gas?

Cosa è lo Sportello per il consumatore di energia elettrica e gas? Alla sua nascita, nel giugno del 2010, le associazioni dei consumatori lo hanno considerato come una delle loro più grandi vittorie. Si tratta dello Sportello per il consumatore di energia elettrica e gas, promosso con la loro collaborazione dall'Autorità per l'energia e concepito per diventare il punto di riferimento in tema di informazioni, controversie, problemi con le bollette e con i contratti. Lo sportello mette a disposizione un call center (numero verde 800.166.654) e una task force di esperti e, su un portale appositamente dedicato, l'Atlante dei diritti del Consumatore di Energia, pensato per spiegare in pillole i fondamentali di un mercato in cui non è sempre facile orientarsi.

Per cosa consultare lo sportello?

Si può chiamare per chiedere informazioni sui propri diritti in caso di disservizio o contenzioso, ma anche per informarsi sugli incentivi a disposizione, sulle tariffe più convenienti e sulle offerte più adatte alle proprie esigenze e al proprio comune di residenza tra quelle proposte sul mercato dai fornitori. Si tratta di uno strumento potenziato rispetto al vecchio call center dell'Autorità, che già nel 2009 aveva evaso circa 290.000 chiamate. Le domande possono essere inoltrate anche via mail, utilizzando gli indirizzi info.sportello@acquirenteunico.it e reclami.sportello@acquirenteunico.it

Lampadine Led per risparmiare in bolletta

Risparmiare in bolletta con i Led si può! La luce a Led sta lentamente entrando nelle case degli italiani come fonte di luce ad altissima efficienza, con conseguente risparmio, in termini energetici pari a circa il 90% in meno rispetto ad una lampadina tradizionale e fino al 65% rispetto ad un tubo a neon. Conosciutissimo da tutti, il Led, in principio era solo un puntino rosso utilizzato soprattutto per le apparecchiature elettroniche. Ora il Led (Light emitting diode - diodo ad emissione luminosa) è diventato un elemento d'arredo addirittura cool, tanto che in commercio si possono trovare le più svariate soluzioni: si va dal faretto a incasso, all'applique, passando per le lampade da tavolo, all'illuminazione da esterno, fino ad arrivare a soluzioni particolari, come per esempio l'illuminazione colorata nelle docce. Da quando poi gli attacchi sono diventati uguali a quelli tradizionali, l'illuminazione a Led viene impiegata sempre più frequentemente. I vantaggi del Led sono presto detti: maggiore efficienza, lunghissima durata, minore dissipazione di calore, assenza di mercurio, gamma di colori molto ampia: addirittura i cosiddetti Led RgB, Led formati da tre diodi, uno rosso, uno blu e uno verde, sono in grado di produrre 16 milioni di varianti e quindi sono perfetti per realizzazioni di ambienti votati alla cromoterapia. E se tutto questo non bastasse, aggiungiamo pure che non attirano gli insetti e che sono anche sostenibili dal punto di vista ambientale: i Led si prestano, infatti, a essere alimentati da una fonte di energia pulita, vento e Sole in primis. Un punto di debolezza ad essere onesti c'è: si tratta del prezzo. Ma prima di trarre qualsiasi conclusione, bisogna fare bene i conti, perché a fronte di un costo senz'altro più alto, i Led durano molto di più e consumano parecchio meno sia delle lampade a incandescenza sia di quelle a fluorescenza. Per avere un'idea di massima più precisa riguardo ai costi, come termine di paragone si possono considerare i seguenti prezzi suggeriti al pubblico: lampadine a incandescenza 2,39 euro il blister da 2 pezzi, lampadine alogene a risparmio energetico 2,49 euro blister singolo, lampadine a risparmio energetico a tubi coperti da 9,95 euro blister singolo e lampadine Led da 14,95 euro blister singolo. Volendo quantificare la durata di ognuna di queste tipologie potremmo dire che una lampadina ad incandescenza dura in media 1.000 ore, una lampadina alogena a risparmio energetico 2.000 ore, una lampadina a risparmio energetico dalle 8.000 alle 12.000 ore e una lampadina Led più di 25.000 ore. Per quanto riguarda i consumi, una lampadina Led consuma, come dicevamo, fino al 90% in meno rispetto ad una lampadina tradizionale (ad esempio una 60 W ad incandescenza può essere sostituita con una 12 W Led ottenendo la stessa luminosità).

mercoledì 24 agosto 2011

Gruppi di acquisto per gli impianti fotovoltaici in Italia

I gruppi di acquisto per gli impianti fotovoltaici in Italia, sono diversi e sparsi su tutto il territorio nazionale fatte salve alcune rare eccezioni. Assistenza in tutti i passaggi: verifica della fattibilità, installazione dell'impianto, consulenza tecnica, analisi economico-finanziaria, comprensiva dei contatti con la banca, l'assicurazione e il GSE. Questo, in sintesi, quello che promette il gruppo di acquisto "Energia Arcobaleno", la cui sede è a Gubbio (PG), ma i cui impianti sono davvero ovunque: Calabria (1 impianto), Campania (1), Emilia Romagna (26), Friuli Venezia Giulia (3), Lazio (15), Liguria (1), Lombardia (17), Marche (2), Piemonte (24), Puglia (3), Sardegna (59), Sicilia (5), Toscana (10), Trentino Alto Adige (2), Umbria (12), Veneto (11).

Tra le diverse esperienze meritano di essere segnalate quelle portate avanti nelle provincie di Como, Brianza e Parma. Questi gruppi sono contraddistinti da una S - che erroneamente viene interpretata come l'iniziale di solare, perché in realtà sta a significare solidale - e non cessano di esistere alla fine dei lavori, ma continuano durante la vita dell'impianto: "con i gruppi GASFV - spiega Francesco Tampellini, direttore del gruppo di Como - cerchiamo di innescare processi economici alternativi, capaci di garantire sostenibilità sociale e ambientale".

Impegnata sul fronte della tutela dell'ambiente, non poteva mancare Legambiente con "Sole per tutti", il Gruppo di acquisto che ha lo scopo di far aumentare il peso della domanda (ossia la richiesta da parte delle famiglie), in modo da riuscire a spuntare un prezzo migliore (tipicamente il 10-25% in meno rispetto al prezzo di mercato). A questa iniziativa, valida anche per i condomini, se ne affianca un'altra, altrettanto interessante. Si tratta dell'iniziativa "Eternit Free", che mira all'emininazione delle malsane coperture in Eternit. Infine un gruppo di acquisto dedicato anche agli installatori, soprattutto per quelli più piccoli. Interlock - azienda specializzata nella ricerca e acquisto di moduli fotovoltaici - offre, infatti, la possibilità a questi professionisti di importare direttamente dalla fabbrica moduli a prezzi molto vicini a quelli di fabbrica. In altri termini, questa azienda offre la possibilità di acquistare piccole quantità di moduli fotovoltaici attraverso ordini cumulativi. E se l'installatore risparmia, è probabile che i vantaggi si ripercuoteranno sino al consumatore finale.

martedì 23 agosto 2011

Come aderire ad un gruppo di acquisto pannelli fotovoltaici?

Come aderire ad un gruppo di acquisto pannelli fotovoltaici? Normalmente l'adesione a un gruppo di acquisto di pannelli fotovoltaici è gratuita e non vincolante. Ci sono alcuni Gruppi (per esempio Arcobaleno) che chiedono agli utenti di predisporre almeno uno schizzo dell'impianto che si vuole realizzare, unitamente ad alcune fotografie dell'edificio e all'indicazione dei consumi medi annuali di energia elettrica. In seguito, i tecnici del gruppo d'acquisto valuteranno la fattibilità dell'impianto e daranno indicazioni circa il preventivo e il progetto finanziario: saranno date indicazioni circa tutti i reali costi dell'impianto (compresi quelli di assicurazione, manutenzione ed eventuali interessi bancari) e circa tutte le voci di entrata (tariffa incentivante, eventuale scambio sul posto o cessione). Una volta che il cliente accetta il preventivo, si parte con l'iter vero e proprio: progetto esecutivo, gestione della burocrazia, installazione, collaudo, connessione alla rete elettrica e attivazione del contributo del Conto Energia. E, a proposito di finanziamenti, senza dubbio interessante la convenzione che il Gruppo d'Acquisto Arcobaleno ha sottoscritto con Banca Popolare Etica: si tratta dell'erogazione di un finanziamento fino al 100%, a tasso fisso o variabile, e senza particolari garanzie. Si tratta, in altri termini, di un fido in conto corrente (il nome esatto è Conto EnergEtico), che arriva fino a 21 anni, e che in pratica permette di ammortizzare il finanziamento di volta in volta, in linea con i pagamenti del GSE. Ma attenzione. Questa convenzione è valida per gli impianti fino a 10 kWp; Banca Etica, infatti, dà la precedenza a impianti destinati all'autoconsumo e non alla vendita.

lunedì 22 agosto 2011

Gli incentivi sulle energie rinnovabili nel mondo

La direttiva europea numero 28 del 2009 parla chiaro: entro il 2020, a livello europeo, la quota di energia proveniente da fonti rinnovabili dovrà essere pari al 20% dei consumi complessivi. Per raggiungere questi obiettivi, un ruolo di primaria importanza è naturalmente affidato ai governi degli stati membri che sono chiamati dall'UE a mettere a punto politiche e strategie a sostegno di un settore dalle grandi potenzialità, ma che per ora non ha ancora maturato la capacità di reggersi da solo. Ecco perché, durante l'infinito dibattito che ha portato alla definizione del Quarto Conto Energia italiano, Gunther Oettinge, commissario europeo all'Energia, ha ricordato all'Italia che "per garantire lo sviluppo delle energie rinnovabili, il quadro interno d'incentivazione deve essere chiaro, stabile e prevedibile". Il che sembrerebbe un modo elegante per chiedere al nostro Paese di non fare colpi di testa e di continuare a perseguire l'obiettivo che gli è stato assegnato: l'Italia, naturalmente, deve contribuire anch'essa al raggiungimento dell'obiettivo del 2020, con una quota pari al 17% di energia prodotta da fonti pulite. Polemiche a parte, che l'UE abbia giocato un ruolo attivo nello sviluppo di questo settore, e che comunque sia stata ben supportata dai vari Governi, è innegabile. Già nel 2007, infatti, una ricerca di Nomisma sulle performance dei Paesi europei in fatto di energie rinnovabili, faceva constatare che l'Europa era la prima entità politica al mondo per la valorizzazione delle fonti di energia rinnovabili. Nell'ambito europeo, al primo posto si classificava, of course, la Germania, seguita da Danimarca, Spagna e Italia. E questo studio, soprattutto se letto a posteriori, già faceva rilevare quello che poi si sarebbe rivelato un vero e proprio campanello d'allarme se non addirittura un tormentone: il settore andava bene perché si reggeva su un sistema incentivante di un livello talmente elevato, tanto da condizionare considerevolmente il prezzo finale al consumatore, con un'incidenza sul costo totale dell'energia elettrica di circa il 4% del costo totale. E a questo proposito, proprio perché il sostegno a un settore può trasformarsi in qualcosa di davvero insostenibile per gli altri, oggi si può constatare come, sebbene l'UE continui a chiedere agli Stati membri sforzi per il raggiungimento di questi obiettivi, praticamente ovunque sia stato fatto un ritocchino (sempre al ribasso) delle tariffe incentivanti. Generalizzando, ora in Europa si assiste a un nuovo scenario: man mano che il settore delle rinnovabili si consolida, e man mano che i prezzi dei componenti diminuiscono, I Governi tendono a ridimensionare gli aiuti, al fine di sgravarsi di un peso che comunque incide sulle bollette energetiche di tutti. In altri termini, e al di là del recente caso italiano, volendo tracciare uno scenario veritiero e di sintesi della situazione incentivi in Europa, si rileva un po' ovunque la tendenza a contenere gli aiuti. Non solo, Ad essere onesti, si registra anche un certo disordine nel mettere insieme l'andamento dei mercati, le richieste da parte dell'UE e le politiche messe a punto dai singoli Governi. Un esempio per tutti arriva dalla Stiria (Austria) dove, negli ultimi mesi, a fronte di 8.000 impianti a cui è stato accordato il permesso di costruzione, ce ne sono altrettanti che non potranno essere realizzati, per lo meno per quest'anno. In questo Stato, infatti, vige la regola del tetto massimo di potenza installata, il che in effetti va a cozzare con i desiderata dell'UE che chiede l'incremento della quota di energia proveniente da fonti rinnovabili. Per quanto riguarda la capacità di far bene nel settore delle rinnovabili, l'esempio portato sul palmo della mano da tutti coloro che operano in questo settore è naturalmente quello della Germania. Ma anche qui, a gennaio di quest'anno, le ottime tariffe incentivanti sono state abbassate proprio perché, è stato rilevato, che sul lungo periodo il sostegno da parte dello Stato diventa troppo oneroso. L'esempio da non imitare, è invece quello della Spagna, che a fronte di un boom incontrollato dovuto a incentivi esageratamente generosi, stiamo parlando di 44 centesimi al kWh, nel 2009 ha dovuto battere in ritirata, non solo abbassando le tariffe, ma facendolo pure con effetto retroattivo e introducendo un tetto alla potenza incentivabile. Le conseguenze e le ricadute negative, come facilmente immaginabile, sono talmente tali e tante, che è inutile provare a elencarle. Infine, è assolutamente doveroso citare la vera e propria batosta che il Governo francese ha riservato ai suoi investitori: nuovi vincoli e soprattutto grandi tagli a un settore che a questo punto, è inesorabile, dovrà imparare a camminare da solo.

mercoledì 17 agosto 2011

Ecco come cambiano le tariffe incentivanti per gli impianti fotovoltaici

Da qui alla fine dell'anno le tariffe incentivanti previste per gli impianti fotovoltaici tradizionali andranno via via a diminuire e tale decurtazione proseguirà anche per tutto il 2012, quando la diminuzione avverrà in due scaglioni: primo e secondo semestre. Resta però valida, fino alla fine del 2012, la suddivisione tra impianti sugli edifici (che continuano a fruire di una tariffa maggiore) e tutti gli altri impianti. A decorrere dal primo semestre del 2013 le cose però cambiano. Le tariffe assumeranno un valore onnicomprensivo sull'energia immessa nel sistema elettrico e sulla quota di energia autoconsumata verrà attribuita una tariffa specifica. Le tariffe verranno diminuite secondo una riduzione programmata: nel secondo semestre del 2013 del 9%, sia nel primo che nel secondo semestre del 2014 del 13%, sia nel primo che nel secondo semestre del 2015 del 15 fino a diminuire del 30% sia nel primo che nel secondo semestre del 2016. Si tenga conto che tali riduzioni verranno applicate alle tariffe vigenti nel semestre precedente. Ma attenzione. Questo meccanismo, nel futuro, potrà subire ulteriori variazioni in funzione di diversi fattori, tra cui il costo annuo imputabile agli impianti. Ma su questo argomento, ci torneremo più avanti. Resta pure valida l'individuazione di tariffe speciali (più premianti) per gli impianti integrati e con caratteristiche innovative, così come restano valide altre tariffe per gli impianti a concentrazione. Il meccanismo di individuazione di queste tariffe, chiamiamole speciali, è molto simile a quello appena descritto per gli impianti tradizionali, solo che la decurtazione prevista per il periodo post 2013 sarà, per tutte e due le tipologie di impianto, del 3% nel secondo semestre del 2013 e del 4% per il primo e per il secondo semestre del 2014.

giovedì 11 agosto 2011

Impianto fotovoltaico per una scuola elementare

Impianto fotovoltaico per la scuola elementare Polifunzionale di Via Gran Sasso, quartiere Tornice, allo Scalo di Rossano (Cosenza, Calabria). Per l’opera di risparmio energetico saranno destinati 107 mila euro. Il progetto rientra nell’ambito dei fondi Por Fesr Asse II Energia 2007-2013. Grande attenzione alle politiche per lo sviluppo sostenibile, promuovendo il senso di responsabilità nei confronti delle generazioni future. L’opera per l’installazione del nuovo impianto fotovoltaico ad energia solare, è stata approvata nei giorni scorsi dalla giunta comunale. La stessa, si inserisce nel solco della più ampia programmazione avviata dall’esecutivo, per rendere sempre più concreta, l’idea di Rossano Città sostenibile.

"Il senso di responsabilità verso i giovani e il loro futuro, impone - afferma il sindaco Giuseppe Antoniotti - a qualsiasi ente pubblico e a ciascuno di noi, di confrontarsi con i temi del risparmio energetico, della riduzione delle emissioni, della produzione di energia da fonti rinnovabili e della valorizzazione delle gestioni energetiche". "Prosegue e proseguirà un’azione complessiva di riqualificazione urbana, che - aggiunge il primo cittadino rossanese - è la base per l’elevazione della qualità della vita e per rendere Rossano, sempre più, una città sostenibile".

Il progetto, rientrante nell’Asse II Energia del Por Fesr 2007/2013, prevede, la particolare installazione di pannelli fotovoltaici sul tetto della scuola elementare polifunzionale di Via Gran Sasso a Rossano Scalo, per un totale di potenza pari a 20 kilowatt e favorisce il recupero della somma finanziata nell’arco di 5 anni, usufruendo dell’energia elettrica, gratuitamente, nell’arco dei successivi prossimi venti anni.

mercoledì 10 agosto 2011

Foglia solare Veil Solar Shade

La foglia solare che fa ombra "Veil Solar Shade" si eleva fino ad un'altezza di circa tre metri generando un'ampia zona d'ombra ideale per il relax all'aria aperta, ma anche per collegare un laptop o per ricaricare piccoli apparecchi come cellulari e lettori audio-video portatili: l'applicazione è stata sviluppata per essere installata nelle scuole australiane. Promosso da Victorian Eco Innovation Lab e progettato dallo studio australiano Buro North, Solar Shade è un parasole fisso che presenta celle fotovoltaiche sulla parte esposta al Sole, in modo da ombreggiare gli spazi aperti e produrre elettricità. Il raffinato design ricorda il profilo di una foglia, il più efficiente sistema di captazione solare esistente in natura. Veil Solar Shade ha anche una finalità educativa poiché permette di apprendere le corrette modalità di utilizzazione dell'energia solare grazie ad un sistema di comando e controllo intuitivo e facilmente maneggevole anche per un bambino. Il basamento contiene tutti i comandi per regolare la forma e perciò l'efficienza del Veil Solar Shade. I led presenti sul fusto sono rossi se le celle fotovoltaiche non sono correttamente esposte e diventano verdi quando l'orientamento rispetto al Sole è ottimale. Inoltre è possibile modificare l'inclinazione del parasole per massimizzare l'ampiezza del cono d'ombra.

lunedì 8 agosto 2011

Finestre fotovoltaiche, col prisma o senza, garantiranno la produzione di energia elettrica

Per allestire una camera in maniera tale da poter sfruttare al meglio le tecnologie che fanno uso delle fonti rinnovabili non c'è che l'imbarazzo della scelta. La tecnologia avanza e promette che un giorno tutti potranno ottenere elettricità dalle proprie finestre o ricaricare il cellulare poggiandolo su un tavolino, per la gioia di chi crede nell'energia pulita e in una bolletta più contenuta. Risparmiare sulla corrente alzando le tapparelle di casa è poco meno di un sogno perché qualcosa si muove già. A Chicago c'è il grattacielo  Sears Tower, il più alto degli USA, le cui finestre saranno dotate dei Photovoltaic Glass Unit, vetri isolanti progettati dalla Pythagoras Solar che, a guisa di prismi, deviano la luce captata verso un modulo fotovoltaico nascosto e regolano la temperatura della camera. La New Energy Technologies e l'università della Florida meridionale hanno invece messo a punto la tecnologia SolarWindow: vetro con speciale spray che, irrorato, riveste di cellette solari la finestra. Gli sviluppatori sono convinti di poter superare le performance del wafer di silicone e del film sottile.

mercoledì 3 agosto 2011

Soft Rocker fotovoltaico : la chaise longue che può stare nel giardino di casa!

Se per l'orchestra di "Quelli della Notte" il materasso è il massimo che c'è, Sheyla Kennedy ritiene che le cose non stiano esattamente allo stesso modo. Per l'architetto americano il non plus ultra del relax è rappresentato da una chaise longue che può stare nel giardino di casa o, perché no, in un parco pubblico. Ma oltre ad offrire asilo alle stanche membra di uomini e donne, il Soft Rocker monta a bordo una piccola stazione fotovoltaica. Le celle di silicio presenti sulla cappottina, dalla potenza nominale di 35 watt, catturano l'energia solare e la riversano in una batteria da 12 ampere. Questa trattiene l'elettricità finché qualcuno non decida di utilizzarla per ricaricare il telefono cellulare o collegare il lettore mp3 con tanto di altoparlanti. E se i pannelli solari affogati nella struttura costituiscono un esempio di integrazione totale che avrebbe fatto gongolare l'ormai ex-ex Conto Energia, l'inseguimento solare può essere realizzato semplicemente dondolandosi. Uscita dai laboratori del Massachussetts Institute of Technology di Cambridge, città statunitense omonima di quella britannica, la poltroncina resta per adesso un prototipo. Se poi saranno rose, qualcuno si abbronzerà.

martedì 2 agosto 2011

Viera: l'auto elettrica che purifica anche l'aria

Non solo non immette in atmosfera emissioni nocive per l'ambiente, ma addirittura elimina lo smog e le impurità già presenti nell'aria delle nostre città: si tratta di Viera, un prototipo di auto elettrica ideato da Gun-Woong e Kim Su-ji Kim, studenti di disegno industriale presso la coreana Kyung-won University. Un filtro speciale, applicato nella parte anteriore dell'auto e collegato a una valvola di aspirazione, cattura l'aria inquinata, la purifica dalle sostanze inquinanti e dalle particelle di polveri sottili, quindi la immette di nuovo, ma purificata, nell'ambiente esterno. Lo studio ha già vinto alcuni premi: il riconoscimento internazionale Incheon Design 2009 e la Seul Cycle Design Competition 2010 ed è finalista nella Michelin Challenge Design 2011. L'auto è progettata, poi, con un assetto modulabile per guadagnare agilità nel traffico urbano.

Credi che possa essere utile introdurre nelle scuole superiori una materia che si chiamerebbe "Educazione al Risparmio Energetico" al fine di informare i ragazzi in merito all'uso consapevole e responsabile anche dell'energia prodotta da fonti rinnovabili?