giovedì 31 marzo 2011

Modulo fotovoltaico organico al mirtillo

Una marmellata di mirtilli per far funzionare un modulo fotovoltaico? Proprio così e non c'è da stupirsi visto che il nostro Paese è all'avanguardia in questo campo. E' la nuova frontiera aperta dai materiali organici o ibridi, facilmente reperibili ed economici, realizzati mediante procedure che eliminano gli alti costi di produzione. Si tratta di soluzioni ormai in avanzato stato di sviluppo, che si stanno affacciando sul mercato. Lo dimostra il prototipo di modulo fotovoltaico organico, presentato a Settimo Torinese (Torino) e sviluppato da Cyanine Technologies SpA, la società torinese costituita nel 2006 da 4 ricercatori della Facoltà di Chimica, e da Pianeta, del Gruppo Asm, la municipalizzata settimese, che nel 2010 ha acquisito il 56% dell'azienda. Il prototipo si basa sulle "dye sensitized solar cells", la tecnologia messa a punto dal chimico svizzero Michael Gratzel.

Le celle dye sensitized (che letteralmente significa: a tinta sensibilizzata), note anche come celle di Gratzel, utilizzano un principio simile alla fotosintesi clorofilliana: funzionano con un elettrolita, costituito da uno strato di titanio, e un colorante (dye) racchiusi da due substrati di vetro, metallo o polimerici come in un sandwich. Il colorante eccitato dalla luce (fotoni) trasferisce elettroni al titanio che li assorbe generando una corrente elettrica di molte volte superiore a quella che si genera invece nella fotosintesi naturale delle piante, dove la CO2 svolge il ruolo del titanio, mentre la clorofilla quella del colorante. In alcune applicazioni della tecnica sviluppata dal chimico svizzero, vengono utilizzate come dye molecole organiche estratte da frutti, come nel caso del prototipo della Cyanine, che sfrutta le antocianine, i pigmenti contenuti nel mirtillo.

Quali sono i vantaggi derivanti da questa soluzione?

Oltre al costo inferiore rispetto al silicio, anche la capacità di produrre elettricità in maniera molto più efficiente rispetto ai sistemi fotovoltaici attuali, anche in condizione di scarsa illuminazione. Tra gli altri vantaggi, vi è anche quello di garantire un'elevata integrazione architettonica essendo applicabile a fogli di metallo o pellicole polimeriche per il rivestimento non solo del tetto ma anche delle facciate di un edificio, oppure, nel caso dell'appplicazione su vetro per la realizzazione di vere e proprie finestre fotovoltaiche.

Le prime applicazioni sono previste a Settimo a partire dall'estate prossima su alcuni edifici pubblici. Il suo sbarco sul mercato potrebbe essere più vicino di quanto si pensi: sul progetto fotovoltaico di Cyanine ha messo infatti gli occhi il Gruppo Kinexia, ma anche altre società hanno manifestato il loro interesse. Attualmente i pannelli prodotti sperimentalmente sono realizzati in tre colori, a seconda che il materiale sia ottenuto dai mirtilli (azzurro e verde chiaro) oppure nella variante in argilla (giallo).

Caldaia a pompa di calore non inquinante

L'inquinamento da polveri sottili è una vera emergenza in molte città italiane, in particolare del Nord, ed è causato in gran parte dal riscaldamento. Una soluzione al problema arriva dall'AREA Science Park di Trieste, che sta testando un'innovativa pompa di calore ad alta temperatura, in grado di produrre acqua calda a una temperatura superiore ai 75° C, che potrebbe sostituire le attuali caldaie da riscaldamento senza la necessità di rifare completamente l'impianto. Un primo prototipo funzionante di questa nuova generazione di caldaie di media taglia e ad alta efficienza (una tecnologia innovativa, realizzata nell'ambito del Piano Energia Enerplan di AREA Science Park e del Ministero dell'Ambiente e frutto di una sinergia fra partner pubblici e privati) è stato installato in un comprensorio scolastico di Pordenone. La sperimentazione in corso sta facendo registrare risultati molto positivi, con rendimenti addirittura superiori alle attese: 115 kW di potenza effettiva, sensibilmente superiore ai 100 kW preventivati. L'innovativa pompa di calore consente di riscaldare palestra e spogliatoi e di produrre acqua calda sanitaria per tutta la scuola. L'impianto di Pordenone servirà anche da laboratorio per la verifica e il miglioramento della tecnologia e delle sue performance. Questo primo test, molto soddisfacente, rende più vicino il raggiungimento del principale obiettivo: sostituire le caldaie degli impianti di riscaldamento tradizionali con pompe di calore ad alta temperatura. E dire addio così allo smog. La PDC HT, così si chiama, è una pompa di calore geotermica a doppio stadio ottimizzata per produrre calore fino a oltre 80°C con COP ~ 3, molto elevato per tale temperatura. Queste performance, mai ottenute prima, sono dovute a particolari soluzioni scientifiche e tecnologiche, oggetto di brevetti internazionali.

mercoledì 30 marzo 2011

Celle fotovoltaiche antiriflesso

Celle fotovoltaiche con un'efficienza di conversione della luce solare superiore fino al 6% rispetto a quelle esistenti. Arrivano dal Giappone: sono state messe a punto da un gruppo di ricercatori giapponesi che per realizzarle si è ispirato alla struttura degli occhi delle falene. I ricercatori giapponesi della Nagaoka University of Technology di Niigata hanno compreso che in questa struttura c'era il segreto per ridurre la dispersione dovuta al riflesso della luce e, dunque, per assorbirne una quantità maggiore. Le pupille delle falene sono infatti rivestite da una membrana antiriflesso che le aiuta a nascondersi dai predatori, poiché consente di respingere la luce e renderle invisibili nel buio. I ricercatori della Nagaoka University of Technology hanno così realizzato un rivestimento per moduli fotovoltaici che ne imita la struttura e successivamente li hanno testati in due città: Phoenix (Usa) e Tokyo (Giappone). Risultato: l'incremento di efficienza è notevole a entrambe le latitudini dove sono stati svolti gli esperimenti. Nella città americana, dove i raggi solari sono diretti -  fa infatti parte della zona definita "Sunbelt" - , l'incremento è stato del 6%; a Tokyo, dove il grado di dispersione della luce è più elevato, del 5%.

Le energie rinnovabili, entro fine anno, apporteranno energia per oltre 30 GW

Secondo le prime stime relative alla fine del 2010, la potenza totale installata delle energie rinnovabili in Italia ha superato i 30 GW, con incrementi per le singole tecnologie che vanno da oltre il 160% per il fotovoltaico a circa il 20% per l'eolico. Si mantengono, invece, stabili le potenze degli impianti idroelettrici e geotermoelettrici. Lo ha affermato Emilio Cremona, presidente del Gestore Servizi Energetici, lo scorso febbraio a Londra durante il seminario "Focus on solar Energy: investments and economic development" organizzato da NextEnergy. Cremona ha colto l'occasione per rassicurare gli investitori stranieri del comparto sulla stabilità del quadro regolatorio in Italia: "a partire dai primi anni novanta, le politiche di incentivazione delle fonti di energia rinnovabile in Italia, indipendentemente dai Governi dai quali sono state tracciate hanno sempre dimostrato una forte attenzione per la tutela degli investimenti degli operatori. Prova ne è la crescita costante che ha registrato il comparto nel periodo. Con particolare riferimento alla tecnologia fotovoltaica, si può osservare come la riduzione progressiva delle tariffe operata negli ultimi anni ha comunque garantito uno sviluppo esponenziale del settore sul territorio italiano". Cremona ha ricordato che il Gse è attivo anche nella creazione e nel sostegno alla filiera nazionale del settore attraverso il progetto Corrente, la rete ad adesione volontaria aperta a tutte le imprese italiane operanti nelle energie rinnovabili che vogliono sviluppare e rafforzare la propria competitività tecnologica e commerciale. In meno di 6 mesi dalla sua creazione, Corrente ha visto l'adesione di oltre 600 imprese per un totale di circa 85.000 addetti e 40 miliardi di euro di fatturato.

martedì 29 marzo 2011

Scambio sul posto delocalizzato

Scambio sul posto delocalizzato: si chiama così la formula magica che, applicata per la prima volta in Italia nel 2010, ha permesso a ben 50 Comuni di beneficiare dell'energia solare della Regione Abruzzo. I 50 municipi protagonisti dell'innovazione sono membri del CEV (Consorzio Energia Veneto), dislocati in tutta Italia e tutti con un occhio di riguardo al binomio Risparmio/Ambiente. Sotto la guida del CEV, 50 Comuni hanno fatto il loro ingresso nel mondo delle energie rinnovabili e hanno incaricato Treforenergy, azienda abruzzese leader nella costruzione di impianti chiavi in mano, di realizzare 50 impianti della potenza di 19,98 kW ciascuno su una superficie di oltre 2 ettari a Popoli (PE). Ciascuno di questi impianti appartiene ufficialmente a uno dei comuni iscritti al CEV, con il risultato che l'energia pulita prodotta a Popoli viene prelevata e utilizzata dagli stessi per scambiare energia in tutta Italia (scambio sul posto delocalizzato - DL AEEG numero 74/08). L'eccellenza del risultato ottenuto dal Consorzio Energia Veneto con il supporto e la consulenza di Treforenergy potrà essere da esempio per molti altri comuni al di sotto dei 20.000 abitanti (condizione indispensabile per la concessione della formula delocalizzata) che desiderino operare a favore dell'ambiente, puntando in questo modo a un risparmio notevole in bolletta per i propri cittadini.

Tagli graduali agli incentivi sulle rinnovabili

Secondo la proposta di Confindustria da giugno a dicembre 2011 ci sarà un regime transitorio con un taglio leggero agli incentivi sulle rinnovabili: si va dall'1% di luglio per arrivare al 5% a novembre e al 10% a dicembre, in modo che i progetti avviati possano avere un incentivo leggermente inferiore a quello previsto. Dal 2012 si potrebbe partire con un 15% per arrivare al 30% in meno nel 2016. Dal 2017 ci sarà lo stop definitivo agli incentivi. L'ipotesi di Confindustria prevede anche che il valore complessivo cumulato degli incentivi per il fotovoltaico non superi i 6 miliardi, a partire dal primo gennaio 2017. Altro elemento, a partire dal 31 maggio 2011 la priorità di accesso agli incentivi viene stabilita da una graduatoria temporale tramite un registro informatico presso il GSE. Requisito fondamentale per la registrazione sarà l'obbligo di deposito di una fideiussione proporzionata alla potenza nominale dell'impianto, a garanzia della sua effettiva realizzazione.

lunedì 28 marzo 2011

Conto Energia: Tempi e modalità per il pagamento degli incentivi

Impianto fotovoltaico con potenza nominale fino a 20 kW.

Il pagamento dell'incentivo viene effettuato con cadenza bimestrale: il GSE eroga un corrispettivo pari al prodotto tra l'energia elettrica prodotta dall'impianto fotovoltaico e la tariffa incentivante riconosciuta, eventualmente maggiorata del premio. La misura dell'energia elettrica prodotta viene trasmessa con cadenza mensile al GSE dai gestori di rete. Nel caso in cui questi ultimi tardino nel comunicare le misure, il GSE provvede a erogare, salvo le verifiche di competenza, corrispettivi a titolo di acconto, calcolati in base alla producibilità presunta. I relativi conguagli sono emessi non appena i gestori di rete provvedono alla trasmissione delle misure mensili dell'energia realmente prodotta. Il pagamento avviene accreditando gli importi sul conto corrente bancario indicato dal Soggetto Responsabile, con valuta ultimo giorno del mese successivo a quello di ricevimento delle misure. Ad esempio, il calcolo del corrispettivo relativo al bimestre gennaio-febbraio avviene nel mese di Marzo e la data di pagamento è il 30 aprile. Nel caso in cui la data di pagamento ricada in un giorno festivo, il pagamento è disposto con valuta riconosciuta il giorno lavorativo immediatamente successivo. Il pagamento non viene effettuato nel caso in cui l'ammontare bimestrale cumulato non superi i 200 euro. E' previsto l'accredito relativo al primo pagamento dell'incentivo spettante entro 120 giorni dalla data di ricevimento della domanda, al netto dei tempi imputabili al Soggetto Responsabile, come previsto all'articolo 4 comma 1 del Decreto.

Impianto fotovoltaico con potenza nominale superiore a 20 kW.

Rispetto al caso precedente il pagamento dell'incentivo viene effettuato con cadenza mensile. La misura dell'energia prodotta viene trasmessa con cadenza mensile al GSE dai gestori di rete o, in alternativa, dai Soggetti Responsabili che ne abbiano fatto esplicita richiesta in fase di ammissione alla tariffa incentivante. Il pagamento non viene effettuato nel caso in cui l'ammontare mensile cumulato non superi i 400 euro. In ogni caso, per tutti gli impianti con potenza nominale superiore ai 20 kW, il Soggetto Responsabile è tenuto a trasmettere al GSE entro il mese di aprile di ogni anno, con riferimento all'anno solare precedente, copia della dichiarazione di consumo di energia elettrica presentata all'Ufficio delle Dogane territorialmente competente. Si ricorda che, a eccezione dei casi di cessione del credito, l'intestatario del conto corrente deve coincidere con il Soggetto Responsabile del Conto Energia.

mercoledì 16 marzo 2011

La certificazione EMAS è un requisito indispensabile per l'acquisto dei pannelli fotovoltaici?

La certificazione EMAS è un requisito indispensabile per l'acquisto dei pannelli fotovoltaici? La risposta è no. La normativa EMAS (Regolamento Comunitario 1221/2009) non ha nulla a che fare con la qualità e l'efficienza dei prodotti. Si tratta, infatti, di un percorso volontario che le aziende pubbliche e private possono intraprendere per dichiarare il loro impegno verso il contenimento dell'impatto ambientale derivato dalle attività produttive e gestionali. In altre parole, la certificazione EMAS certifica che la tale azienda lavora nel rispetto della sostenibilità ambientale (s'impegna cioè nel contenimento delle emissioni, nella gestione efficiente dei rifiuti, eccetera), ma non dice nulla in merito al prodotto. Certo un prodotto che arriva da un'azienda certificata EMAS è un prodotto che ha alle spalle un processo produttivo amico dell'ambiente e pertanto deve essere valutato positivamente.

martedì 15 marzo 2011

Antifurto per pannelli fotovoltaici

Il sistema antifurto per pannelli fotovoltaici LiteSun comprende il cavo in fibra ottica plastica LiteWire e il dispositivo LiteSun, un trasmettitore che attiva la segnalazione di effrazione alla centrale di allarme. Il cavo LiteWire si collega ai pannelli solari utilizzando le asole di fissaggio degli stessi pannelli oppure tramite appositi bulloni antistrappo. Di facile e rapida installazione da parte di chiunque, il cavo in fibra ottica plastica può anche essere posato in canaline preesistenti contenenti cavi elettrici. La catena o anello in fibra ottica è così indissolubilmente unita ai pannelli e qualsiasi tentativo di sottrarli comporterebbe il taglio o la rottura del cavo della fibra ottica plastica, attivando l'allarme. Inoltre, il taglio del cavo rappresenta un'operazione lunga e laboriosa poiché sarebbe necessario tagliare ogni singola tratta di cavo legata a ogni singolo pannello per poter prelevare i moduli. LiteSun è compatibile con tutte le centrali di allarme, sia filari sia quelle senza fili, che funzionano via radio. Inoltre, il sistema è libero da falsi allarmi causati da condizioni atmosferiche o dal passaggio di animali, da interferenze elettromagnetiche e interferenze radio, non teme temperature estreme (da -40°C a +85°C), non si deteriora a causa degli agenti atmosferici e garantisce una durata superiore ai 20 anni. Con un unico cavo LiteWire e un solo dispositivo (connessione ad anello singolo) è possibile mettere in sicurezza fino a 200 pannelli fotovoltaici. Ottimale il risparmio energetico: LiteSun richiede un'alimentazione da 12V e per un parco fotovoltaico di 1 MW di potenza il consumo è di soli 10W.

Il sistema di sicurezza Evo 192, invece, consente di suddividere l'impianto in 8 aree indipendenti, ma la centrale è espandibile fino a 192 ingressi con moduli su Bus (filari) oppure con rilevatori via radio senza fili. Oltre a gestire differenti tipi di allarmi (dai rilevatori volumetrici alle barriere perimetrali), effettua il controllo accessi: fino a 999 codici utenti con differenti opzioni di accesso per ciascuno. Integra il combinatore telefonico digitale che invia in automatico chiamate di allarme verso le Vigilanze e altri utenti prestabiliti. Le funzioni del sistema si gestiscono attraverso la tastiera touch screen TM4, che utilizza semplici menù a icone per un facile utilizzo intuitivo. Un unico sistema consente di gestire allarmi e controllo accessi.

Detrazione del 55% per i lavori che apportano migliorie dal punto di vista del risparmio energetico

Introdotta con la Finanziaria del 2007, la normativa sulla detrazione fiscale del 55% per la riqualificazione energetica degli edifici è riuscita, anche nei più profondi momenti di crisi, a tenere a galla inetri settori produttivi. Nello specifico, le agevolazioni consistono in una riduzione delle tasse (Irpef) pari al 55% della spesa complessivamente sostenuta per opere che consentono un risparmio energetico, incluse le spese per l'IVA (che, a seconda degli interventi, varia tra il 10% e il 20%) e per l'assistenza tecnica per la predisposizione della documentazione necessaria per usufruire della detrazione, la cui durata cambia: le spese saranno detraibili in dieci anni e non più in cinque, mentre restano invariati i tetti di spesa, le percentuali di detrazione, gli interventi ammessi e i soggetti che possono richiedere l'incentivo e che sono, nella fattispecie, le persone fisiche, le società di persone, le società di capitali, le associazioni di professionisti e gli enti pubblici e privati che non svolgono attività commerciale. Questa novità, sebbene sia tutto sommato meno dolorosa di quanto si era preventivato, annovera qualche variazione rispetto al passato. Si tratta più che altro di cambiamenti in ordine all'efficienza dell'investimento, poiché la durata più lunga del periodo di detrazione influisce chiaramente sulla durata del tempo di ammortamento degli interventi. In altri termini, un maggior numero di anni, potrà far subire qualche incremento ai tempi di rientro dell'investimento. Detto questo, conviene ora capire come e quando procedere per detrarre le spese, soprattutto per quelle che sono state sostenute negli ultimi mesi. A tal fine, l'ENEA, chesvolge un ruolo di raccolta e monitoraggio della documentazione tecnica relativa alle richieste presentate, ha chiarito che per quanto riguarda le spese sostenute nel 2011, queste saranno detraibili in dieci anni, a partire dalla denuncia dei redditi dell'estate 2012. Mentre per quanto riguarda le spese sostenute entro il 2010, queste saranno detraibili ancora in cinque anni, partendo dalla denuncia dei redditi della prossima estate. Per ciò che attiene le modalità di trasmissione della documentazione, resta confermato che i documenti relativi agli interventi eseguiti devono essere trasmessi all'ENEA entro 90 giorni dal termine dei lavori; la compilazione e l'invio devono essere effettuati, come oramai di consuetudine, esclusivamente tramite la procedura guidata nell'apposita sezione del sito di ENEA. Si ricorda a tal fine che tutti gli allegati sono scaricabili nella sezione "Decreti e Normativa" dello stesso sito e che non deve essere inviata alcuna documentazione aggiuntiva: non spedite quindi l'asseverazione, le relazioni tecniche, le fatture, le copie dei bonifici, eccetera.

L'incentivo legato alla detrazione del 55% vale per:

  • l'installazione di pannelli solari per la produzione di acqua calda, fino ad un massimo di 60.000 euro;
  • la sostituzione di impianti per la climatizzazione invernale, fino ad un massimo di 30.000 euro;
  • la riqualificazione degli edifici esistenti, fino ad un massimo di 100.000 euro;
  • gli interventi sull'involucro degli edifici fino ad un massimo di 60.000 euro.

mercoledì 9 marzo 2011

L'integrazione architettonica innovativa dei moduli fotovoltaici è soggetta a nuove tariffe

Il terzo Conto Energia, entrato in vigore il primo gennaio scorso e normato secondo il Decreto Ministeriale del 6 agosto 2010, si inserisce in uno scenario di rapida crescita degli impianti fotovoltaici in Italia, dovuto sostanzialmente alle tariffe incentivanti messe a disposizione dal Conto Energia 2005, e soprattutto grazie a quelle del Conto Energia 2007. Il Conto Energia attualmente in vigore, rispetto a quanto fatto in precedenza, ha però un merito, e cioè quello di enfatizzare il ruolo dell'architettura come luogo privilegiato per l'inserimento degli impianti fotovoltaici. E per farlo, è stato scelto il modo più efficace possibile: sono state destinate agli impianti installati sui tetti tariffe decisamente maggiori rispetto a tutti gli altri impianti, e soprattutto sono state premiate le applicazioni innovative finalizzate all'integrazione architettonica. In tal modo gli impianti fotovoltaici non sono più solo il mezzo per produrre energia da fonti rinnovabili, ma vengono promossi al ruolo di vera e propria componente per l'edilizia: il modulo fotovoltaico diventa parte integrante dell'edificio. In realtà un passo in questa direzione era già stato fatto con il Conto Energia 2007 che, rispetto a quello precedente, aveva introdotto il concetto di impianto fotovoltaico parzialmente o totalmente integrato. Ma il terzo Conto Energia si è spinto oltre. Nel DM 6/8/2010, infatti, le applicazioni innovative finalizzate all'integrazione architettonica hanno una specifica tariffa incentivante, riservata a quegli impianti che utilizzano moduli e componenti speciali sviluppati specificatamente per integrarsi e sostituire gli elementi architettonici degli edifici, un esempio per tutti la tegola fotovoltaica o i moduli fotovoltaici in vetro strutturale. Per beneficiare di queste particolari tariffe, gli impianti devono avere una potenza non inferiore a 1 kW e non superiore a 5 MW, devono essere installati su edifici, devono utilizzare moduli fotovoltaici speciali o componenti speciali, la superficie fotovoltaica deve rispondere ai requisiti della completa integrazione architettonica, e devono essere collegati alla rete elettrica o a piccole reti isolate, in modo tale che ogni singolo impianto fotovoltaico sia caratterizzato da un unico punto di connessione alla rete elettrica non condiviso con altri impianti fotovoltaici. Praticamente, per rientrare in questa categoria, i moduli devono sostituire componenti architettonici degli edifici e devono svolgere una funzione di rivestimento di parti dell'edificio altrimenti svolta da componenti edilizi. Per quanto stabilito nel titolo III del DM 6/8/2010, gli impianti fotovoltaici che utilizzano moduli e componenti speciali sviluppati specificatamente per integrarsi e sostituire elementi architettonici degli edifici hanno diritto a una tariffa incentivante diversa e maggiorata rispetto alle altre tipologie di impianti. Si tenga conto che queste tariffe saranno valide per tutto il 2011 e che nel 2012 e nel 2013 subiranno una decurtazione del 2% annuo. Anche in questo caso, le tariffe sono erogate per un periodo di 20 anni, a decorrere dalla data di entrata in esercizio dell'impianto, e rimangono costanti per l'intero periodo di incentivazione. I soggetti che possono beneficiare di questi incentivi sono: le persone fisiche, le persone giuridiche, i soggetti pubblici e i condomini. Ecco le tariffe speciali in dettaglio: Potenza espressa in kW compresa tra 1 e 20, 0,44 euro al kWh; potenza compresa tra 20 e 200 kW, 0,40 euro al kWh; potenza compresa tra 200 e 5000 kW, 0,37 euro al kWh.

Ma quali caratteristiche devono possedere gli impianti fotovoltaici per poter accedere alle tariffe speciali?

Per accedere alle tariffe speciali, gli impianti fotovoltaici devono essere realizzati con moduli e componenti particolari:

  1. Moduli e componenti speciali, sviluppati specificatamente per integrarsi e sostituire elementi architettonici di edifici quali le coperture degli edifici, le superfici opache verticali, le superfici trasparenti o semitrasparenti, superfici apribili e assimilabili quali porte, finestre e vetrine anche se non apribili comprensive degli infissi.
  2. Moduli e componenti che abbiano significative innovazioni di carattere tecnologico.
  3. Moduli progettati e realizzati industrialmente per svolgere, oltre alla produzione di energia elettrica, anche funzioni architettoniche fondamentali quali la protezione e regolazione termica dell'edificio, la tenuta all'acqua e l'impermeabilizzazione della struttura edilizia e la tenuta meccanica comparabile con l'elemento edilizio sostituito. 

martedì 8 marzo 2011

Quanto costano i pannelli fotovoltaici?

Quanto costano i pannelli fotovoltaici? I dati raccolti da Enea indicano che il costo medio di 1 kW è pari a circa 3.500 - 4.000 euro. I moduli fotovoltaici alla base di questo preventivo sono moduli ordinari in silicio policristallino. E' chiaro dunque che queste cifre possono variare, in positivo e in negativo, anche del 30%, in funzione della qualità e tipologia dei moduli installati. In base alla tipologia di pannelli prescelti, varia anche l'ingombro. I pannelli monocristallini occupano, infatti, circa 8 mq di tetto per ogni kW, mentre quelli in silicio amorfo ne occupano molto di più circa 20 mq per kW. Considerando che per un impianto per una famiglia media di 4 persone prevede l'installazione di un impianto da 3 kW, il conto è presto fatto: servono circa 10.500 - 12.000 euro, tutto compreso, chiavi in mano. Naturalmente questo è solo un esempio pratico, perché il dimensionamento dell'impianto non dipende tanto dal numero di persone che abitano in quella casa, o dalla superficie dell'immobile, ma da quanto la famiglia sia energivora. Se vi state chiedendo se ci sono altre spese da considerare, sappiate che la manutenzione ordinaria è pressoché inesistente, in quanto ci saranno da pagare solo le spese di pulizia dei pannelli.

lunedì 7 marzo 2011

Bikini, boxer, abiti e ombrelloni fotovoltaici

Reggiseni, boxer e ombrelloni fotovoltaici! Non è uno scherzo! In tutto il mondo l'energia solare viene sfruttata al meglio per soddisfare le più disparate esigenze e così, in vista della bella stagione che si appresta ad arrivare, anche nel campo delle energie rinnovabili si fanno avanti brevetti a dir poco fantasiosi. Andrew Schneider, ad esempio, che di professione fa il designer, ha inventato un bikini fotovoltaico a dir poco rivoluzionario! Pur restando un capo d'abbigliamento comodo da indossare e, a detta del suo inventore, anche alquanto sexy, il bikini è ricoperto interamente da una pellicola fotovoltaica capace di immagazzinare la luce del Sole, permettendo a chi lo indossa di ricaricare dispositivi come l'iPod o il computer portatile. L'idea di Schneider è quella di applicare questa tecnologia anche ai boxer maschili, che avendo una superficie più estesa, potrebbero essere utilizzati per ricaricare dispositivi elettronici particolarmente esosi in termini di consumo energetico. Ma non è tutto! La multinazionale Konarka Technologies ha realizzato Powerbrella (nella foto), un ombrellone fotovoltaico capace di immagazzinare l'energia solare ridistribuendola poi la sera a tutti i dispositivi elettronici presenti sulla spiaggia (dai frigoriferi del bar, ai giochi, ai computer), grazie ad una serie di prese alloggiate sul lungomare. Ora la Konarka sta pensando di creare una collezione completa di abiti fotovoltaici, dove ogni fibra sarà costituita da un filo in acciaio inox di spessore nanometrico, rivestito da tre strati di materiale organico fotovoltaico, e da un altro filo, ricoperto con pasta d'argento, avente funzione di elettrodo. Un altro ombrellone realizzato da Greg Freer, denominato Sunbrella, è caratterizzato da celle fotovoltaiche di due metri di diametro, in grado di generare 280 Watt, quanto basta per far funzionare un piccolo frigorifero, ricaricare il cellulare e tutti gli altri strumenti elettronici che accompagnano la nostra attività quotidiana. 

domenica 6 marzo 2011

Mini celle fotovoltaiche glitter

I ricercatori della Sandia National Laboratories hanno realizzato un sistema di celle fotovoltaiche piccole come brillantini, e dunque chiamate subito "cellule glitter", che potrebbero trasformare una persona in una sorta di caricabatteria solare, se questi brillantini venissero applicati sul suo abbigliamento. Queste cellule hanno un diametro che spazia dai 14 ai 20 micrometri (dieci volte più piccole di quelle tradizionali) ma garantiscono la stessa efficienza e, soprattutto, una maggiore versatilità di utilizzo. Tanto che nei laboratori del Sandia si sta pensando alla loro applicazione nell'abbigliamento. L'industria militare americana vi ha già fatto un pensierino (immaginando un soldato che, semplicemente stando al Sole, ricarichi anche ogni dispositivo di comunicazione presente in zona). Ma anche altre realtà meno belligeranti, come marchi di abbigliamento sportivo, hanno avuto la visione di escursionisti dotati di "tende solari" e di abbigliamento simile. E la ricerca recentemente pubblicata da ScienceDaily permette a tutti di essere ottimisti, perché, avendo un diametro così sottile, queste cellule glitter possono essere fabbricate, con meno costi, su scala industriale, e prodotte con wafer di qualsiasi dimensione: ogni cellula, infatti, verrebbe applicata su wafer di silicio per poi essere composta in forme esagonali con circuiti elettrici stampati su ogni pezzo. E in questo modo, fra l'altro, se una cella risultasse difettosa, potrebbe essere isolata dal resto dell'applicazione.

venerdì 4 marzo 2011

Il Conto Energia viaggia verso l'esaurimento precoce degli incentivi

Il Conto Energia viaggia verso l'esaurimento precoce degli incentivi. La ragione di un tale rischio risiede nella poca lungimiranza del Governo nel definire un tetto massimo per gli incentivi fino al raggiungimento di 3 GW di energia prodotta dagli impianti di nuova installazione entro dicembre del 2013. Se si considera che già a settembre dello scorso anno i nuovi impianti che hanno beneficiato degli incentivi (oltre 100.000 nuove unità) hanno superato, tutti insieme, la potenza equivalente a 1,6 GW è chiaro come le risorse disponibili siano in rapido esaurimento. Questo, però, non vuol dire che il Conto Energia sia, nel complesso, un provvedimento negativo in tutto e per tutto, anzi, è l'esatto contrario. Il Conto Energia, infatti, si contraddistingue anche per diversi elementi positivi. Il primo riguarda il fatto di aver riservato delle quote rilevanti di incentivi alle tecnologie e alle soluzioni più innovative: il fotovoltaico a concentrazione (cui sono riservati 200 MW) e il fotovoltaico ad alta integrazione architettonica (che ha a disposizione altri 300 MW), con tariffe, in media, maggiori rispetto a quelle previste per gli impianti fotovoltaici standard. Su questo tema, come afferma Vittorio Chiesa del gruppo Energy & Strategy del Politecnico di Milano, possono essere fatte almeno 2 considerazioni. Da un lato, questa scelta mira, almeno in parte, a correggere una delle principali storture dei meccanismi di incentivazione di tipo feed-in, ossia la loro limitata efficacia nell'incentivare la ricerca industriale e l'innovazione tecnologica. Il fatto di riservare un serbatoio di incentivazione a queste soluzioni non potrà che spingere le imprese a investire nello sviluppo e nell'industrializzazione di tali tecnologie. Dall'altro lato, si è inteso individuare e stimolare delle nicchie di mercato particolarmente promettenti, ma dove ancora non vi è una chiara definizione delle gerarchie tra gli operatori in competizione e dove, quindi, la partita può essere giocata anche dalle imprese italiane. Il secondo aspetto positivo riguarda la semplificazione delle tipologie di impianto e la conseguente eliminazione del concetto di sistema parzialmente integrato, che ha talora prodotto in questi ultimi tre anni soluzioni particolarmente macchinose e decisamente più costose per la correzione delle pendenze delle faglie dei tetti. A beneficiarne in particolar modo, ed è qui che risiede il vantaggio dell'intervento legislativo, sono le realtà industriali di piccole dimensioni, così come le attività commerciali e logistiche, che potranno a questo punto sfruttare al meglio la possibilità di installare impianti fotovoltaici sulle coperture degli edifici di loro pertinenza.

APPROFONDIMENTI

giovedì 3 marzo 2011

Autorizzazione Unica: quali sono gli impianti esenti?

Non essendo stata recepita completamente la direttiva del Decreto legislativo 387/2003, che prevedeva l'esenzione dall'Autorizzazione Unica per gli impianti costruiti in siti esenti da vincoli e per i quali non sia richiesto dalle autorità locali (Comune, Provincia, Regione) il rilascio di specifiche autorizzazioni, previste dalle normative vigenti in materia di tutela dell'ambiente, di tutela del paesaggio e del patrimonio storico-artistico, gli impianti sul terreno dovranno essere soggetti al procedimento di Autorizzazione Unica anche se costruiti in siti esenti da vincoli. E' stata, inoltre, prevista la partecipazione di rappresentanti del MBAC alla Conferenza di Servizi anche se non esistono specifici vincoli, e il Soggetto Responsabile, in caso di presentazione di istanza di Autorizzazione Unica, deve effettuare una comunicazione alle competenti Soprintendenze al fine di verificare la sussistenza di procedimenti di tutela ovvero di procedure di accertamento della sussistenza di beni archeologici.

Sono esenti dal procedimento di Autorizzazione Unica e sono soggetti alla comunicazione al Comune competente gli impianti fotovoltaici:

  • aderenti o integrati nei tetti di edifici esistenti con la stessa inclinazione e lo stesso orientamento della falda e i cui componenti non modificano la sagoma degli edifici;
  • realizzati su edifici esistenti aventi una capacità di generazione compatibile con il regime di scambio sul posto
Sono esenti dal procedimento di Autorizzazione Unica e sono soggetti alla DIA (Dichiarazione di Inizio Attività) recentemente sostituita dalla SCIA (Segnalazione Certificata di Inizio Attività) gli impianti fotovoltaici:

  • con potenza inferiore a 20 kW anche in presenza di vincoli;
  • realizzati su edifici esistenti differenti da quelli del precedente comma.
Sono soggetti al procedimento di Autorizzazione Unica gli impianti:

  • costruiti in siti per i quali sia richiesto dall'autorità locale (Comune, Provincia, Regione) il rilascio di specifiche autorizzazioni, previste dalle normative vigenti in materia di tutela dell'ambiente, di tutela del paesaggio e del patrimonio storico-artistico;
  • da installare su edifici in costruzione con inclinazione e orientamento diversi rispetto a quelli della falda;
  • da installare sul terreno.
Ecco quale documentazione deve presentare alla Regione il Soggetto Responsabile insieme all'istanza di rilascio dell'Autorizzazione Unica:

  • progetto definito;
  • relazione tecnica;
  • documentazione disponibilità area;
  • preventivo connessione o STMG gestore rete;
  • certificato di destinazione urbanistica;
  • ricevuta di pagamento degli oneri istruttori;
  • impegno cauzione a garanzia interventi dismissioni;
  • verifica soggettibilità via ove prescritta;
  • copia comunicazione a soprintendenza.
Quali sono le sequenze del procedimento dell'Autorizzazione Unica?

Il legislatore ha previsto i seguenti tempi certi per lo svolgimento del procedimento di Autorizzazione Unica:

  • entro 15 giorni dalla data di presentazione dell'istanza l'Amministrazione competente verifica la completezza formale della documentazione e comunica l'avvio del procedimento;
  • entro 30 giorni dalla data di presentazione dell'istanza l'Amministrazione competente convoca la Conferenza dei Servizi;
  • entro 90 giorni dalla data di presentazione dell'istanza l'Amministrazione competente richiede ulteriore documentazione se necessario;
  • entro 30 giorni dalla richiesta di documentazione addizionale il Soggetto Responsabile fornisce documentazione integrativa;
  • entro 180 giorni dalla data di presentazione dell'istanza l'Amministrazione competente conclude il procedimento di Autorizzazione Unica, pena il risarcimento per danno ingiusto causato da mancata conclusione.
L'Autorizzazione Unica:

  • sostituisce ogni atto di competenza delle amministrazioni coinvolte;
  • costituisce titolo a costruire ed esercire gli impianti fotovoltaici e le opere connesse ed eventuale variante a strumento urbanistico ove occorra;
  • include eventuali prescrizioni per la realizzazione e l'esercizio dell'impianto fotovoltaico e definisce le modalità di ripristino dello stato dei luoghi;
  • determina misure di compensazione di carattere ambientale e territoriale, prevede termine per avvio e conclusione dei lavori di installazione dell'impianto decorsi i quali l'Autorizzazione Unica perde efficacia.
Le Regioni possono indicare aree e siti non idonei all'installazione di specifiche tipologie di impianti fotovoltaici e sono obbligate ad adeguare le rispettive discipline, in osservanza del comma 10 dell'articolo 12 del Decreto legislativo 387/2003 emendato con la Legge Finanziaria del 2008, entro 90 giorni dalla data di entrata in vigore delle linee guida. In caso di mancato recepimento entro il predetto termine, si applicano le linee guida nazionali.

mercoledì 2 marzo 2011

Il cubo fotovoltaico di Pro D3 per sostituire il gruppo elettrogeno

Cubo fotovoltaico è il primo gruppo elettrogeno di natura solare, che sostituisce o affianca il gruppo elettrogeno di stampo classico, ed è proposto da Pro D3, società di Palestrina (Roma) attiva nella progettazione e installazione di impianti fotovoltaici. Cubo è costituito da 9 moduli fotovoltaici quadrati per una potenza massima di 140 Wp cadauno, prodotti dall'azienda veronese SPSistem, e da 6 batterie OPZS da 100 Ah C10 12 V di produzione Exide. Tutta la parte metallica interamente progettata da Pro D3 è stata realizzata dalla Panzironi Security System di Labico (Roma). Il sistema di apertura a libretto ha preso spunto dal meccanismo di apertura satellitare che permette di mantenere gli ingombri contenuti, facilitando la movimentazione e i trasporti. Il macchinario è un prototipo che darà vita a una lunga serie di studi finalizzati alla riduzione degli spazi ed all'aumento della potenza. Pro D3 affiancherà, in questa avventura destinata soprattutto ai Paesi del Terzo Mondo, la OBS Agricolture che darà il suo supporto tecnico per l'allestimento dello stabilimento di produzione che, con buona probabilità, sarà situato in Brasile.

martedì 1 marzo 2011

Come riciclare i moduli fotovoltaici?

Per riciclare i moduli fotovoltaici esiste un'organizzazione appositamente creata che si chiama "PV Cycle" che ha l'obiettivo di contribuire al riciclaggio di tutti i moduli fotovoltaici dismessi ed obsoleti. Ad oggi, più di 70 aziende fanno parte di questa iniziativa internazionale che si propone di costruire un efficiente network di punti di raccolta entro il 2015. PV Cycle sta organizzando centri di raccolta in tutta Europa, dove installatori e cittadini potranno spedire i moduli non più funzionanti o danneggiati. A tal fine, l'azienda "IBC Solar", aderente a PV Cycle, non si limiterà a contribuire economicamente all'abbattimento dei costi degli attuali centri di raccolta ma, provvederà materialmente a favorire la raccolta del materiale, in quanto sarà possibile depositare i moduli fuori uso presso il magazzino della società in Baviera, dove i moduli vengono separati in cristallini e film sottile e portati presso un centro di riciclaggio PV Cycle. I moduli, smistati in base al numero di prodotto e al produttore, vengono poi pesati, scomposti nei loro principali componenti e riciclati. Lo smaltimento, gratuito per gli installatori e i proprietari dei moduli, è finanziato dalle società facenti parte dell'associazione. Oltre alla quota annuale, definita in base ai profitti dell'azienda, i soci pagano una quota determinata dal peso dei moduli riciclati.

Info utili: PV CYCLE • Renewable Energy House • Rue d´Arlon 63-67 • 1040 Brussels • Tel: 32 2 400 10 49 • fax: 32 2 400 10 30 • e-mail: info@pvcycle.org

La tenda fotovoltaica Aurora genera elettricità mentre ombreggia il balcone di casa!

Per fare ombra d'estate e, al contempo, sfruttare l'energia del Sole per generare energia elettrica, è stata inventata Aurora, la prima tenda fotovoltaica al mondo. Sfruttando la superficie del telo, costituito da moduli in silicio amorfo a doppia giunzione racchiuso in un film flessibile, Aurora trasforma i raggi solari in energia elettrica; producendo da 1 a 1,5 Kwp. Il prodotto, coperto da brevetto mondiale, si basa su una tecnologia sviluppata da Fuji Electric nell'ambito dei pannelli fotovoltaici. Tra le altre novità citiamo il sistema di arrotolamento dei pannelli in silicio amorfo per realizzare una tenda da sole. Il brevetto copre anche il sistema di connessione all'interno del rullo avvolgitore che permette il trasporto dell'energia elettrica anche mentre la tenda è in movimento e protegge, allo stesso tempo, anche i cablaggi interni rispetto all'esterno. La tenda da sole fotovoltaica Aurora è prodotta da "FRAMA" e "KF Energy" ed è certificata secondo la normativa CE. La versione 520x350 cm è “grid connected”, può essere quindi connessa alla rete beneficiando del conto energia; in questo modo garantisce incassi per circa 600,00 euro all’anno e contemporaneamente consente un risparmio sulla bolletta pari a circa 200,00 euro all'anno.

Credi che possa essere utile introdurre nelle scuole superiori una materia che si chiamerebbe "Educazione al Risparmio Energetico" al fine di informare i ragazzi in merito all'uso consapevole e responsabile anche dell'energia prodotta da fonti rinnovabili?